Atene è a mio riguardo una città double face…

Al suo interno ho sostato per due volte e in entrambi i casi mi sono fermata per alcuni giorni.

Grazie a questi pit-stop, ho avuto la possibilità e la fortuna di scoprire le vesti di questo porto di mare…

Un’estate decido di dirigermi all’isola di Naxos utilizzando la nave che sarebbe partita dal Pireo, il porto di Atene.

Afa, foschia, smog, caos, mi hanno accolta all’interno del grande Pireo.

I rumori assordanti dei mezzi lungo i crocevia della città, hanno contribuito a rendere frastornante il mio arrivo.
Durante il tragitto pedonale per raggiungere l’hotel che mi avrebbe ospitato fino alla partenza per Naxos, ho avuto alcune allucinazioni da “caldo”…

Sommando inoltre l’immondizia sparsa in ogni dove, il mio olfatto e la mia vista hanno subito qualche scossa…

Trascorro la notte in preda al senso di oppressione da calore e il mattino seguente per fortuna salgo sulla nave…

Addio Pireo…

Giunge un’altra estate con l’intento di visitare i reperti storici che l’Acropoli di Atene offre al mondo intero.

L’alloggio nel quale sono è dignitoso, poco distante dalla Plaka e dall’Acropoli stessa.

Sono le 8.00 del mattino, l’orario più accettabile per affrontare la visita che ci avrebbe portato sotto il sole cocente.

Mi avvio verso la collina su cui l’Acropoli è situata.

Il percorso è piacevole nonostante sia ripido e caratterizzato da mattoncini sconnessi fino alla cima.

Il paesaggio è assai brullo, con alcuni arbusti rinsecchiti che delineano la camminata.

Il sole già punta su di noi e pare aver fatto un patto con l’aria perchè questa non soffi.

Una decina di minuti per arrivare ed eccola…

Si erge davanti a me la collina, spianata nella parte superiore, che si eleva di 156 metri sul livello del mare sopra la città di Atene.

Oltre ad altre costruzioni, con eleganza, essa sfoggia il Partenone, che ricorda i miti greci e i loro dei, in una miscela di storia e attualità insieme.

E’ fantastico notare come tale meraviglia accolga viandanti di tutto il mondo, in un vortice di antico e nuovo insieme.

I raggi del sole filtrano tra le colonne doriche che caratterizzano il Partenone, formando immagini di elegante maestosità.

Sono ancora poche le persone che salgono, ma quanto basta per fare da cornice ai reperti presenti.

Tocco i pezzi di quello che un tempo era un tempio e ascolto…

Ascolto ciò che il tempo mi vuole raccontare.

Il sole si fa sempre più alto e il caldo comincia a farsi intenso, ma ciò nonostante continuo il mio tuffo nella storia.

Tante sono le raffigurazioni che emergono dal tempio e guardarle scalda più del sole cocente.

C’è quasi silenzio tra una colonna e l’altra; qualche bambino corre tra i sassi mentre la maggior parte dei presenti immortalano le opere.

Mi riavvio con calma verso l’uscita, fuori da quella distesa piana di 140 x 280 metri che regala ogni giorno e a ogni viaggiatore, un’altra faccia di Atene.

Quella a mio avviso più imponente.

Ciao,
Chiara