Foto di Alessandro Spolaore

Ancora Sardegna… sono appena tornata e desidero regalarti la condivisione di un luogo che ho visitato e non conoscevo pur avendone sentito parlare:

il Golfo di Orosei, 40 km di costa priva di insediamenti umani e raggiungibile quasi esclusivamente via mare.

La mia base quest’anno è stato il vivace centro di San Teodoro, cittadina allegra e ordinata attorniata da molte belle spiagge di sabbia chiara raggiungibili in pochi minuti di auto dal centro; unico neo sono affollatissime, come i loro parcheggi a pagamento!
E io che credevo che a fine agosto fossero tutti ormai rientrati al lavoro, mi sbagliavo di grosso!

Ho deciso di cogliere l’occasione per una gita nel Golfo di Orosei, tanto decantato ma sempre troppo lontano dai luoghi in cui ho soggiornato le altre volte.

In centro a San Teodoro si trovano alcune postazioni in cui vengono offerte varie escursioni, fattibili a partire da quella zona:

La Maddalena;
il Parco Marino di Tavolara;
il Golfo di Orosei.

La scelta è caduta sulla gita organizzata dalle Motonavi Davide e Golia, che aveva il maggior numero di spiagge visitate e soste programmate, con un prezzo buono, comprensivo di pranzo 35 euro.

Il sito delle motonavi è:

=> Davide e Golia

Siamo partiti dal porto de La Caletta di Siniscola, a circa mezz’ora di auto da San Teodoro, e dopo due ore di navigazione e una sosta a Marina di Orosei per far salire altri passeggeri, siamo giunti nel golfo.

Devo avvisare che la navigazione in questa zona non è propriamente tranquilla, nonostante la dimensione della motonave e l’abilità del comandante, quindi raccomando a chi soffre il mare di munirsi di farmaci adatti, non mangiare cose dolci e bere molto prima di salire (anzi porta con te cose salate e secche perchè aiutano), rimani seduto/a durante tutta la durata e possibilmente stai all’aria aperta guardando  fuori, eviterai così conseguenze spiacevoli.

Se invece non soffri particolarmente, allora le montagne russe offerte sul prezzo del biglietto saranno per te un divertimento.

La prima sosta è stata la Grotta del Fico, meraviglia dell’ingegneria naturale marina e rocciosa, e ultimo rifugio della foca monaca, meno famosa della Grotta del Bue Marino ma altrettanto bella.

La visita, facoltativa, prevede un biglietto non compreso nella quota pagata.

Successivamente siamo sbarcati a Cala Mariolu, con sosta di un’ora per chi ha visitato le grotte e due ore per gli altri.

Nonostante alcune facce pallide e sofferenti, tutti siamo rimasti a bocca aperta e ad occhi sbarrati dalla bellezza di questa cala turchese incastonata tra pareti altissime di roccia, intervallata da enormi massi che aprono verso una grotta naturale dove la foca monaca va a  mangiare e a cui si arriva nuotando per pochi metri.

La caratteristica di questa zona è proprio il susseguirsi di piccole e incontaminate calette di sabbia o sassolini, alternate ad altissime scogliere rocciose o verdi che creano a volte sculture, obelischi naturali e archi come il migliore architetto non potrebbe concepire.


Foto di Alessandro Spolaore

Io, che provengo da un’esperienza di Sardegna varia ma sempre abbastanza in linea con le classiche spiaggette del nord, qui ho assaporato l’emozione di guardare col naso all’insù  la potenza della natura per poi scendere e perdermi nei colori che essa regala a questo mare.

Le cale sono molte, ma ognuna possiede particolarità uniche che la rendono un gioiello prezioso.

Abbiamo visitato dalla motonave Cala Goloritzè (ultima del Golfo), la quale possiede un enorme obelisco naturale, uno spuntone di roccia altissimo che punta il dito verso il cielo.

Abbiamo poi proseguito verso Cala Sisine e sostato lì un’ora per il bagno.

Arrivando dal mare i due costoni scoscesi scendono verso la spiaggia uno da destra, l’altro da sinistra e si incontrano nel punto medio della linea di sabbia, liberando uno spicchio triangolare di cielo.

La spiaggia bianca divide il turchese dell’acqua dal verde della macchia mediterranea.

Infine, dopo aver scorso altre piccole cale, archi naturali e piscine di venere nel nostro percorso di ritorno, abbiamo sostato a Cala Luna, considerata la più bella del mediterraneo… sembra di essere giunti in un altro mondo, solitario e misterioso.

Qui è stato girato il film con Mariangela Melato e Giancarlo Giannini “Travolti da un’insolito destino…”, di cui Madonna ha girato, sempre qui, il remake.

Si chiama Cala Luna per la forma che assume la lingua di sabbia, tra le rocce e la verde valle che prosegue verso le pareti rocciose accompagnata da un boschetto di oleandri rosa e un ruscello.

Sulla parete calcarea, raggiungibili dalla spiaggia, si aprono 6 profondi e freschi grottoni che regalano un po’ d’ombra e una vista unica.

Dopo questa scorpacciata di mare incontaminato e solitario (si fa per dire) abbiamo fatto ritorno al porto (stanchissimi ma felici) con una più tranquilla navigazione, allietata dalla simpatia e goliardia dell’equipaggio e soprattutto del comandante della motonave Davide.

Per le informazioni principali:

=> Golfo di Orosei

Articolo di
Alessia Scarparo