Foto di venetia koussia

In occasione della sua elezione a Capitale Europea della Cultura per il 2010 la città di Istanbul si è preparata a questo appuntamento con un restyling dal costo di oltre 20 miliardi di euro: una cifra destinata a migliorare l’aspetto ricettivo, urbano ma anche rivolto alla cura del meraviglioso patrimonio artistico che ospita questa città.

Fra i tanti lavori varati dal governo turco, il Marmaray rappresentava senza ombra di dubbio quello piu’ importante e prevedeva un tunnel ferroviario sottomarino a circa sessanta metri sotto il livello del mare per 76 chilometri ed in grado di resistere a scosse sismiche di magnitudo 7,5.

Il tunnel avrebbe dovuto collegare la parte europea a quella orientale della città collegando Halkali a Gezbe immergendosi sott’acqua a Yedikule e riemergendo a Sogutlucesme nella parte asiatica di Istanbul.

Nel percorso erano previste 37 stazioni in superficie e 3 sotto il livello dell’acqua.

Durante gli scavi a questo vero e proprio capolavoro dell’ingegneria moderna è però tornato alla luce un sito bizantino in cui si trovano i resti di una trentina di navi ed un insediamento neolitico e di un porto risalente al IV secolo.

I lavori si concluderanno probabilmente nel 2012 ma esistono comunque tanti buoni motivi per visitare Istanbul nel 2010 ed oggi ne vediamo insieme alcuni.
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La Perla del Bosforo con i suoi 12 milioni di abitanti ha sempre avuto una marcia in piu’ rispetto alle altre città europee potendo vantare di esser l’unica al mondo tra due continenti: quello asiatico e quello europeo, appunto.

Questo si riflette nella sua cultura e nelle sue architetture che fanno di Istanbul una delle città piu’ belle al mondo: crocevia tra europa e asia, tra est ed ovest, tra antico e moderno.

Città dalle origini antichissime; già nel  328 d.C. l’imperatore Costantino il grande ne fece una nuova Roma e per piu’ di mille anni la città fu la capitale del regno di Bisanzio con il nome di Costantinopoli.

Gli ottomani la conquistarono nel 1453 e la posero al centro del proprio regno, Istanbul come Roma, creata su sette colli, e capitale di tre imperi: quello romano, quello bizantino e quello ottomano.

La storia a cielo aperto è visibile semplicemente passeggiando per la città.

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Uno dei simboli è senza dubbio la chiesa di Santa Sofia (ingresso 5,50 euro), considerata per secoli l’edificio sacro piu’ importante di tutto il cristianesimo la chiesa è frutto di numerosi interventi di ristrutturazione e rinnovamento.

Giustiniano ,che nel VI secolo ne ordinò la costruzione, non badò a spese per la chiesa dedicata alla Divina Saggezza.
Vennero utilizzati i materiali ed in particolare i marmi piu’ preziosi, nonché numerose colonne provenienti dai templi di Atene, Delfi ed  Efeso.

Fu poi vittima di un terremoto nel 559, spogliata di numerosi ornamenti ai tempi delle crociate, trasformata in moschea con l’avvento dei turchi è ancora oggi uno dei monumenti piu’ visitati.

Riguardo alla chiesa di Santa Sofia ti segnalo una curiosità: all’angolo nord-ovest della navata si trova la colonna piangente di S.Gregorio, detta anche colonna sudante, dalla quale da secoli stilla dell’acqua probabilmente a causa di un fenomeno di condensazione.

La devozione popolare ritiene quest’acqua miracolosa; nell’antichità si credeva aiutasse le persone con malattie alla vista e favorisse la maternità!

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Ad est della grande moschea il Topkapi Sarai (ingresso 5,50 euro) è il palazzo del sultano, pregevole esempio di architettura ottomana, all’interno del quale la “fontana del boia” e la “pietra del monito” ricordano le decapitazioni, che qui venivano eseguite, di importanti personaggi caduti in disgrazia in una corte, quella ottomana, all’interno della quale gli intrighi di corte appunto portavano ad esecuzioni con frequenza quasi giornaliera.

I soldati del sultano, chiamati Giannizzeri, erano al suo completo servizio, condannati al celibato venivano reclutati da bambini, strappati alle famiglie ed obbligati a vivere all’interno del “serraglio” (il palazzo e i suoi dintorni) senza contatti con il mondo esterno.

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La moschea di Solimano (Suleymaniye Camil) fu considerata da numerosi poeti turchi “lo splendore e la gioia di Istanbul”, e di certo rappresenta l’esempio piu’ rappresentativo di Sinan, l’architetto che con i suoi lavori cambiò il volto della città anticipando elementi artistici propri di generazioni future.

La moschea con la sua mole rappresenta un punto di riferimento e di orientamento in qualunque punto ci si trovi ad Istanbul.

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La Sultan Ahmet Camii ai piu’ dirà certamente poco ma si tratta forse dell’edificio piu’ conosciuto di questa splendida città: la Moschea blu com’è piu’ spesso chiamata rappresenta uno dei migliori esempi dell’arte islamica ed è così definita perché il blu è il colore dominate.

Per la sua realizzazione infatti furono utilizzate oltre venti mila maioliche di iznik, dai toni che vanno dal blu al verde e che prendono vita anche grazie alle 260 finestre all’interno della moschea che le garantiscono un’atmosfera raffinata e da guardare a bocca aperta.

La Moschea Blu è tra l’altro l’unica a poter vantare sei minareti, superata solo dalla moschea della Kaaba alla Mecca che ne ha una in piu’.

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La città offre numerose altre imperdibili bellezze architettoniche ad iniziare dal quartiere di Beyoglu, chiamato anticamente Pera rappresentava in passato la base commerciale di numerose popolazioni straniere (tra i quali i genovesi).

Il quartiere, che già in passato conobbe fasi di grande prosperità, rappresenta oggi una delle zone piu’ eleganti di Istanbul distinguendosi anche per monumenti di grande valore storico coma la Torre di Galata , sulla cui sommità si gode uno dei panorami migliori di Istanbul, e la Chiesa di S.Maria Draperis.

Articolo di
Bianca Ferracani