Foto di Feuillu

Da quando ne ho visto le immagini nella trasmissione Superquark condotto da Piero Angela (per chi fosse interessato si tratta della puntata speciale del 30 dicembre 2009 dedicata ad Attila… ecco le informazioni sul sito della Rai), le ho segnate sull’agenda tra le cose da non perdere della città di Istanbul.

Ti parlo oggi della parte piu’ curiosa ma decisamente affascinante di questa bella città, la zona sotterranea rappresentata dalle cisterne.

Realizzate nel periodo bizantino per sopperire alla mancanza di acqua in caso di assedio, questi enormi serbatoi, spesso realizzati con materiale di recupero, rappresentano un’appuntamento imperdibile durante la visita alla città.

La piu’ famosa è senza dubbio la Yerebatan Sarnici (orario apr-sett. 9-18.30; ott-mar. 9-17.30 con ingresso di 5,50 euro) chiamata anche Cisterna Basilica, fu costruita durante il regno di Costantino (306-337) e successivamente ingrandita da Giustiniano (527-565) che la portò alle dimensioni attuali.
Lunga 140 metri, larga 70, contava in origine ben 336 colonne disposte in 12 file da 28 elementi, per la maggior parte sovrastate da capitelli corinzi del V secolo, che raggiungono gli 8 metri di altezza su piccole volte a spina di pesce.

Nell’antichità questa enorme stanza era completamente riempita d’acqua e le sue ottime condizioni fanno sì che al suo interno ci siano ancora oggi alcuni metri d’acqua.

Aperta al pubblico nel 1987, vista dall’esterno sembra un palazzo sotterraneo, nascondendo ai poco attenti la grandezza di questa cisterna che raccoglieva l’acqua tramite un sistema di acquedotti provenienti dalle sorgenti della foresta di Belgrado e serviva per rifornire le cisterne del Gran Palazzo e del Palazzo Topkapi.

Nel 1545 il francese Petrus Gyllius, incuriosito dal pesce fresco che veniva venduto in strada, scoprì che in molte case esistevano dei pozzi ed alcuni degli abitanti della zona vi tenevano le proprie barche per la pesca.

Ritrovò così, per caso, l’antica cisterna la cui esistenza divenne (per nostra fortuna) di dominio pubblico.

La Cisterna Basilica, che in passato conteneva 80mila metri cubi d’acqua, è un sotterraneo magico dove i visitatori camminano su passerelle aeree in mezzo a meravigliose colonne e giochi di luci, che permettono di raggiunger il fondo dove si trovano due grandi blocchi di marmo con un bassorilievo raffigurante una medusa, portate qui dal Tempio di Apollo a Didyma.

Una curiosità: la cisterna è famosa anche per essere stato lo scenario dove nel 1963 si girò il film di James Bond, Dalla Russia con amore.

Sepolta proprio nel cuore di Sultanahmet vi si accede da Caferiya Sokak, mentre l’uscita è in Yerebatan Caddesi sopra la sala più grande della cisterna.

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Nota come la “Cisterna delle Mille e una colonne”, la Binbirdirek (orario apr-sett. 9-18; ott.-mar 9- 17.30 ingresso 5,50) euro è, invece, la piu’ antica cisterna conosciuta di Istanbul e la seconda per grandezza fra le cisterne coperte del periodo bizantino.

La data di costruzione è incerta: secondo alcuni infatti sarebbe stata edificata dal senatore Filosseno nel IV secolo d.C. che aveva seguito Costantino nella nuova capitale dell’Impero.

Secondo altri sarebbe da attribuire all’epoca di Giustiniano.

Di sicuro fascino la cisterna si trova vicino al palazzo di Giustizia sulla Divan Yolu.

È sorretta da 212 colonne (quelle ancora in piedi delle 224 originali) alte 15 metri, disposte in 16 file da 14 elementi ciascuna, su alcune delle quali si sono conservate le firme degli scalpellini.

Le colonne sono realizzate con dischi studiati per attutire le scosse sismiche, ed è lunga 64 metri, larga 56 con una capacità di 50 mila metri cubi di acqua.

Due luoghi assolutamente da non perdere, molto suggestivi grazie anche alle immagini delle colonne riflesse nelle ferme acque sottostanti, amplificate da una curata illuminazione e da una musica di sottofondo.

Articolo di
Bianca Ferracani