Foto di Christopher Chan

Che il Louvre meriti una visita è fuori da ogni dubbio.

Che questo museo lasci a bocca aperta anche nella sua architettura, maestosa e imponente, invece, non lo avrei detto fino alla mia visita.

Ma non poteva essere diversamente se pensi che prima di diventare uno dei musei più conosciuti e visitati al mondo è stata la residenza dei re francesi, da Filippo Augusto, protagonista della terza Crociata, a Francesco I, che lo fece demolire per riedificarlo sullo stile del Rinascimento italiano.

Re Sole decise di abbandonare il palazzo trasferendo nel 1678 la residenza dei reali nella reggia di Versailles e nel 1793 l’Asssemblea Nazionale decretava l’allestimento di un museo pubblico nelle gallerie dell’ex-reggia, denominandolo patriotticamente Muséum François.

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Il Museo del Louvre è aperto tutti i giorni dell’anno tranne il martedi; il lunedì, il giovedì, il sabato e la domenica è aperto dalle 9.00 alle 18.00 mentre il mercoledi e il venerdi apre dalle 9.00 alle 22.00.
La prima domenica di ogni mese e il 14 luglio l’ingresso è gratuito.

Attenzione perché questi orari sono riferiti all’ingresso al museo dall’entrata principale (dalla piramide in vetro per capirci) mentre per gli ingressi dal passaggio Richelieu o la porta dei Leoni ti consiglio di verificare gli orari sul sito ufficiale:

=> Louvre Parigi

L’ingresso al museo è di 9 euro e potrai fare il biglietto direttamente dai comodi distributori all’interno del museo.

Il biglietto consente l’ingresso al museo per l’intera giornata, pertanto potrai decidere di entrare più volte nell’arco della stessa giorno.

Il mercoledì e il venerdì pomeriggio tra le 18.00 e le 21.45 l’ingresso al museo è di euro 6.

Allo stesso prezzo potrai affittare l’audioguida che può esser ritirata all’apposito banco previo rilascio di un documento d’identità.

Ti faccio comunque notare che presso alcune tra le opere principali, molte delle quali andrò a consigliarti, sono installati dei pannelli in legno con le didascalia in varie lingue, italiano compreso, utili quanto e più dell’audioguida.

All’interno del museo è disponibile anche il guardaroba presso il quale potrai comunque lasciare solamente il giubbotto ma non la borsa o lo zaino.

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Sei pronto per la visita al Museo?

E’ risaputo che per visitare il Louvre non basterebbe un’intera giornata ma nel caso avessi poche ore a disposizione non è detto che dovrai rinunciarvi.

Una full immersione tra i capolavori del museo parigino è infatti possibile, tuttavia il mio consiglio è quello di dare anzitutto uno sguardo al sito ufficiale e scaricare la cartina così da avere un idea di dove e come son localizzate le sale e le stanze.

Cio’ ti aiuterà a non perdere troppo tempo girando a vuoto per gli enormi corridoi.

Il mio suggerimento di oggi non è ovviamente esaustivo tuttavia permette di godere delle opere di maggior interesse o richiamo condita dal mio gusto personale che non è quello di un’inteditrice né di una critica d’arte, ma spero possa esserti di aiuto.

Al piano terra potrai iniziare la visita con il Codice di Hammurabi (sala 3), una delle 282 leggi babilonesi (le prime al mondo) incise su una stele 3.800 anni fa.

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Da li cambiando zona potrai fermarti nella sala 12 per il colosso di 2 metri e 56 del Ramesse II, il faraone a cui dobbiamo il bellissimo sito di Abu Simbel in Egitto.

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Nella stessa sala una folla di gente ti guiderà alla bellissima Afrodite, meglio conosciuta come la “Venere di Milo”; la figura della bellezza classica trovata sull’isola di Milos nel II secolo a.c.

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Con il bellissimo profilo femminile dell’Afrodite negli occhi, recati nella sala 18 per vedere il capolavoro etrusco del “Sarcofago degli sposi”, in un atteggiamento, singolare per il tempo, per il ruolo centrale dato alla moglie cinta con dolcezza dal marito.

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Da li puoi recarti alla sala 4 per i capolavori di Canova e in particolare della perfezione e della dolcezza di “Amore e Psiche” una delle suo opere più famose.

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Pochi metri piu’ in là il genio di Michelangelo nella statua de “Lo schiavo morente” e de “Lo Schiavo ribelle”, scolpiti per la tomba di Papa Giulio II; uno più bello dell’altro!

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Lasciamo i capolavori in marmo per quelli su tela; quindi saliamo al primo piano dove nella sala 77 la passione e l’impeto rivoluzionario si leggono nell’opera principale di Delacroix: “28 luglio: la libertà che guida il popolo” con i colori rosso, bianco, blu da ricercare in ogni pezzetto di tela.

Che si tratti di un’opera importantissima per i francesi lo si nota dai numerosi piccoli visitatori in gita scolastica, che con carta e penna imparano la storia francese davanti ad una tela.

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Poco piu’ in la “La Zattera della medusa” di Gèricault per il simbolo del Romanticismo.

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E’ giunta l’ora di fare visita a lei, la donna più famosa dell’arte, orgoglio italiano, e forse anche di Leonardo che la dipinse nel 1503: la Gioconda!

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Alle tue spalle guardando la Monnalisa “Le nozze di Cana” del Veronese riempiono un’intera facciata: impossibile non notare la grande scena biblica prima di entrare nella sala 8 dove ti accoglierà sulla destra nuovamente il genio di Leonardo nella bella “Vergine delle Rocce”, cui segue la dolcezza della “Madonna col bambino e San Giovannino” (“La Bella giardiniera” per i francesi) di Raffaello.

In questa sezione del Louvre è davvero difficile andare di corsa, i capolavori, in prevalenza di artisti italiani, si susseguono uno dopo l’altro e, sarà per patriottismo o molto più semplicemente perché si tratta di opere bellissime, è difficile saltarne qualcuna.

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Sempre qui troviamo Caravaggio con “La morte della Vergine” un dipinto che all’epoca fece scandalo per la figura della Vergine priva di misticità, con i piedi ritratti nudi fino alla caviglia e il ventre gonfio.

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Proseguendo nella stessa sale Giotto di Bondone con il “San Francesco che riceve le stigmate” nella sua cornice originale del 1300.

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Raggiungi il secondo piano passando davanti alla “Vittoria di Samotracia”, la Nike una delle opere massime della scultura ellenistica per la posa teatrale e non solo.

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Siamo in Francia quindi non poteva mancare la pittura francese di Jean Auguste Dominique Ingres con “Il bagno turco”, un quadro considerato al tempo troppo “licenzioso” che però ottenne l’ammirazione di Picasso che da questo dipinto preso spunto per la sua “Donne di Algeri”.

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Corot con la sua opera perfetta “Ricordo di Mortefontaine” nella sala 73.

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Dovrai camminare un po’ e saltare parecchie opere, per lo più di autori francesi e fiamminghi prima di arrivare nella sala 8 per l’ ”Autoritratto” di un giovanissimo Durer, che pare fosse un dono per la futura moglie: l’artista ha in mano un fiore di eringio, che simboleggia la fedeltà.

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Nella sala 38 quello che Renoir definì il più bel quadro del Louvre: “La Merlettaia” di Vermeer.

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Nella sala Rubens potrai da uno sguardo allo “Sbarco di Maria de’ Medici” uno dei 24 dipinti in cui il pittore fiammingo celebra la regina come un’eroina.

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Per chiudere: nella sala 31 imperdibile la “Betsabea al bagno” di Rembrandt, una tela che fece scalpore non tanto per la nudità della donna ritratta quanto per l’abbandono della bellezza classica per l’impietosa rappresentazione dei difetti e delle imperfezioni.

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In una decina di minuti mi ritrovo al guardaroba a ritirar quanto lasciato tre ore prima.

Negli occhi un assaggio del Louvre, che comunque mi ha soddisfatto, per poi riprender la visita della città; saluto il museo e la piramide alle mie spalle.

E’ solo un’arrivederci.

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La prima parte dell’itinerario la trovi:

=> 3 Giorni a Parigi: luoghi famosi e non, sensazioni e consigli – Primo Giorno

Articolo di
Bianca Ferracani