Copertine originale de “La Porta Proibita” di Tiziano Terzani

Nell’organizzare un viaggio mi piace, quando è possibile, avvicinarmi al luogo che andrò a visitare con una o più letture; questo infatti mi aiuta a capire meglio cultura e tradizioni di ciò che andrò a vedere.

Anzi spesso è la lettura che fa seguire un viaggio o mi spinge verso un luogo.

Ecco perché oggi ti voglio suggerire alcune letture sulla Cina; si tratta ovviamente solo di un consiglio perché i libri su questo immenso paese asiatico sono davvero tanti.

In generale sull’Asia uno degli autori più letti e amati è Tiziano Terzani, celebre giornalista e corrispondente italiano in Asia negli anni Settanta e Ottanta, che su questo continente ha scritto quasi tutti i sui libri:

La porta proibita (Ed.Tea) è stato scritto da Terzani durante i quattro anni di permanenza in Cina prima di essere espulso dal governo locale per la sua eccessiva “curiosità politica”.
Il libro riporta una serie di considerazioni personali del giornalista fiorentino ed è arricchito da un articolo scritto dai suoi figli sulla loro esperienza nella scuola cinese.

Il libro, che contiene numerose critiche al sistema cinese, è ricco di notizie e rappresenta allo stesso tempo un libro di viaggio, un reportage, scritto da un giornalista che girò al tempo, gli angoli nascosti di un paese, nel bene e nel male, dalle mille contraddizioni.

Dello stesso autore “Un indovino mi disse” (Ed.Tea), racconta il viaggio senza mai prendere l’aereo del giornalista per l’Asia, e offre uno spaccato di questo continente che affascina e cattura l’attenzione di chi già ci è stato facendogli ripercorrere luoghi indimenticabili e può rappresentare fonte di ispirazione per un viaggio in Asia.

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Impossibile non ricordare “Il Milione” di Marco Polo, un must della lettura di viaggio, con il quale percorrere la leggendaria Via della Seta fino al Catai, l’attuale Cina.

Un diario di viaggio che, seppur scritto oltre settecento anni fa, rappresentò un’utilissimo punto di riferimento per la stesura di carte geografiche e confini.

Un’avventura affascinante che ti farà venir voglia di partire.

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“La via della Cina. Una testimonianza tra memoria e cronaca” (Ed.Sperling & Kupfer) è invece il diario dell’autrice Pisu Renata che racconta il suo rapporto con la Cina, iniziato nel 1957 quando si trasferì a Pechino con alcuni amici per studiare.

Quattro anni durante i quali contrasse il “mal di Cina” tanto da tornare in questo paese periodicamente per raccontare a tutti noi l’altra faccia di una Cina che spesso consideriamo troppo all’avanguardia, troppo avanti, e che forse lo è solo nella facciata.

Della stessa autrice “Cina. Il drago rampante”.

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“La Cina in vespa” di Giorgio Bettinelli, è un tour su due ruote in cui con ironia e consigli puntuali l’autore aiuta il lettore a percorrere questo immenso paese: dai minuscoli villaggi di provincia agli immensi cantieri cittadini, dalle strade sconnesse ai modernissimi snodi autostradali, dai deserti sconfinati alla calca delle metropoli cinesi.

Diciotto mesi, 39.000 chilometri, per incontrare i nuovi ricchi cinesi e i contadini, vecchi e giovani, sapori e colori, suoni e silenzi che cadenzano la vita di tutti i giorni nei territori dell’antico Impero Celeste.

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Per chi si vuole avvicinare all’arte della calligrafia in Cina “Caratteri cinesi. Dal disegno all’idea, 214 caratteri per comprendere la Cina” di Edoardo Fazzioli e Eileen Chan Mei Ling propone un approccio chiaro, schematico e stimolante a questa lingua dalle origini antichissime.

Secondo gli autori è infatti possibile penetrare nell’universo della scrittura cinese attraverso soli 214 (degli 85.568 conosciuti) caratteri radicali – che rappresentano non sono la chiave di lettura dei caratteri cinesi, ma forniscono anche l’accesso per comprendere una civiltà millenaria.

Perché in ciascuno di essi è racchiuso in un’eleganza che rapisce, un messaggio, un brano di storia, un briciolo di saggezza, una nota di costume.

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E’ la scrittrice Ella Maillart (è il nome è già una garanzia!) a presentarci il suo “Oasi Proibite, una donna in viaggio da Pechino al Kashmir”:

“D’improvviso, ecco la sera della partenza.
Nel pomeriggio ho detto addio ai palazzi imperiali, meraviglia della Città Proibita; addio e non arrivederci, poiché un ritorno a Pechino potrebbe significare soltanto uno scacco a cui non voglio pensare. Sto per abbandonare la civiltà e tutto ciò che essa comporta quanto a tesori d’arte, raffinatezza, comfort: letti, vasche da bagno, giornali pieni di notizie dal mondo intero, poltrone, posta, frutta, medici, biancheria pulita e calze di seta. Parto verso il Medioevo…”

Articolo di
Bianca Ferracani