Foto di Fausta B.

Lecce è famosa per il barocco, per la pietra leccese, ma anche per un’altra attività artigianale unica al mondo: la lavorazione della “cartapesta”.

Le tecniche usate oggi sono ancora quelle tradizionali e le numerose botteghe artigiane con annesso laboratorio, sono disseminate per tutto il centro, ma in particolar modo sono numerose lungo Via Matteotti, Via Umberto I, Via Templari e i vicoletti adiacenti alla zona a ridosso della famosissima Basilica di S. Croce.

Entrando in una di queste “botteghe” il tempo pare essersi fermato, i lavori esposti, tutti rigorosamente di cartapesta, riproducono in massima parte mestieri di un tempo, soggetti di arte sacra e presepi, sono talmente precisi nei particolari e realistici nei colori da invogliarti ad acquistare un ricordo di Lecce da portare a casa.

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I leccesi sono persone molto cordiali e disponibili, orgogliosi della loro città, sempre pronti, a volte con estrema dovizia di particolari, a dare indicazioni sia riguardanti i monumenti, sia le strade, sia le trattorie o i ristoranti da consigliare per degustare i prodotti tipici del Salento.
Ho incontrato un ”leccese” appena parcheggiata la macchina nei pressi dei giardini pubblici, ho solo chiesto se, essendo giorno festivo, dovevo ugualmente mettere il ticket, ho trovato una persona molto gentile che in brevissimo tempo mi ha fatto conoscere il Pasticciotto, del quale io ignoravo l’esistenza, la cartapesta, le porte di accesso al centro storico e quant’altro lui riteneva utile per la mia visita…

Una “leccese”, titolare del bar dove ho fatto una sosta per un caffè, mi ha invece invitato a tornare al calar del sole quando la città si illumina di mille luci, i monumenti assumono un fascino particolare e il turista rimane “a bocca aperta”!

Come a bocca aperta sono rimasta entrando nel bar storico” L’Alvino” il più antico della città in Piazza S.Oronzo, oltre ai numerosissimi Pasticciotti ripieni di ottima crema, in bella vista ho trovato tanti dolci preparati con la pasta di mandorle da avere veramente l’imbarazzo della scelta!

Il culto delle buona tavola e della cucina è forte anche qui nel tacco d’Italia, oltre alle famosissime orecchiette, pasta conosciuta a livello internazionale, ho avuto modo di gustare anche i “ciciri e tria” una pasta casareccia con i ceci rigorosamente fatta a mano e di notevole bontà, i “pezzetti  di cavallo” con abbondante sugo di pomodoro e patate e diversi legumi serviti con olio di oliva extravergine e accompagnati dalle friselle o dalla puccia, due tipi di pane tipici della zona.


Foto di Fausta B.

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Sono rimasta sorpresa anche dalle numerose gelaterie artigiane che ho trovato nel centro storico, in particolare in Corso Vittorio Emanuele II mi hanno attirato i gusti alla frutta di una di queste “botteghe”, esposti con belle decorazioni nel banco…

Era inevitabile una sosta per gustare un cono e nel frattempo curiosare nelle vetrine dei vari negozietti di souvenir, ceramiche, cartapesta che si susseguivano ai lati della strada e alzare lo sguardo per ammirare i numerosi palazzi barocchi decorati e i balconi in ferro pieni di fiori.


Foto di Fausta B.

Voglio terminare questo giro enogastronomico in terra leccese ricordando alcuni vini autoctoni dal sapore molto intenso (dovuto alla terra forte ed asciutta dove si sviluppano le viti e al sole e al vento che favoriscono la crescita dell’uva), tipici non solo del leccese ma di tutto il Salento: il Negroamaro, la Malvasia, il Primitivo di Manduria che accompagnano sempre ogni pasto.

Ciao ciao Fausta