Immagine tratta dal sito ufficiale

“I musei a cielo aperto del Paese più bello del mondo”, ecco come li definisce con poche parole l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che ha pensato di costituire il Club dei “Borghi più belli d’Italia” per preservare e valorizzare le peculiarità dei piccoli centri del nostro paese.

Si tratta di un’associazione di piccole realtà, spesso poco conosciute e turistiche, che rischiano di essere dimenticate o toccate dal degrado e dalla diminuzione di attività e servizi.

Questi luoghi in realtà meritano di essere valorizzati e messi in luce per l’enorme patrimonio storico, paesaggistico, culturale e creativo che possono apportare all’offerta turistica italiana, come e più delle grandi città.

Sottolineando la qualità di un borgo, il marchio contribuisce alla sua notorietà, infatti i borghi sono collegati in rete e destinati a diventare sedi turistiche di spicco.

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Quali caratteristiche deve avere un piccolo comune per far parte di questo prestigioso Club?

Due sono le condizioni preliminari:

1) la caratteristica di “borgo”, ossia una popolazione inferiore ai duemila abitanti nel centro storico (e ai 15 mila nell’intero Comune);

2) una notevole qualità urbanistica e architettonica, certificata dalla Soprintendenza alle Belle Arti.

La Carta di qualità, redatta dal Comitato Scientifico composto da 5 esperti, impone un’eccezionale qualità di vita nel borgo, da cui vanno banditi infissi in alluminio, fili aerei, antenne tv, paraboliche, traffico sregolato, luci al neon, insegne pubblicitarie invasive, asfalto.

Sì, invece, all’acciottolato originario, all’arredo urbano, all’illuminazione d’atmosfera, ad eventi culturali significativi, alla qualità delle produzioni locali.

Non tutti i piccoli borghi quindi possono far parte dell’esclusività, ma possono presentare una domanda per essere valutati tali.

Se il Comune è classificato, il pannello con il logo dei “Borghi più belli” viene apposto agli ingressi del borgo e il marchio può essere utilizzato su tutti i documenti municipali.

Si tratta di un circuito virtuoso, è necessario avere certe caratteristiche di qualità e mantenerle nel tempo, come una certificazione DOC, DOP, IGP ma per le città.

Ma quali sono, regione per regione questi famosi Borghi?

Nel sito ufficiale dedicato al Club puoi trovare l’elenco completo per ogni singola regione, la descrizione e storia della città, una galleria fotgrafica, la sezione Eventi/news, la mappa, i principali ristoranti, dove dormire e dove acquistare artigianato e prodotti tipici.

=> Borghi d’Italia

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Ti posso fare qualche esempio di alcuni borghi che ho personalmente visitato e di cui prossimamente ti potrò anche parlare più approfonditamente.

Nella mia Regione, il Veneto, troviamo la bellissima Aquà Petrarca in provincia di Padova, luogo di nascita del celebre poeta, arroccata sui colli euganei.

In Liguria due delle cinque terre fanno parte del Club, Vernazza e Manarola, meritevoli ed incantevoli entrambe, come probabilmente quasi tutti questi piccoli paesi.

In Trentino Alto Adige c’è la splendida Vipiteno, sede anche di un bel mercatino natalizio.

Moltissimi sono i Borghi di Toscana, Umbria ed Abruzzo, regioni ricchissime di patrimoni campanilistici.

Al sud ti segnalo Otranto in Puglia di cui ti ho già parlato, e Castelsardo nella mia amata Sardegna.

Un consiglio: scopri da te quali sono i gioielli della tua regione o quale può essere la meta del tuo prossimo week-end romantico o culturale o all’insegna del relax.

Esiste anche una guida che li racchiude tutti, per avere sempre a portata di mano ogni informazione, si può acquistare in libreria oppure on-line a prezzo scontato, le informazioni qui:

=> Borghi d’Italia – Guida

Articolo di
Alessia Scarparo