Immagine tratta dal sito ufficiale

A volte non tutti i mali vengono per nuocere!

Perchè dico cosi?

L’altro giorno ero in sala d’attesa del dentista, non un bel momento quindi, e mi prendo un giornale da leggere, ovviamente di viaggi.

Sfogliando la rivista mi balza agli occhi il titolo di una mostra “Egitto mai visto. Le dimore eterne di Assiut e Gebelein”, potrei mai perdermela visto la mia grande passione per la civiltà egiziana?

Ovviamente no.

Quindi l’ho già segnata in agenda, anche se rischiavo di scoprirlo troppo tardi, infatti è iniziata l’11 settembre e proseguirà “solo” fino al 9 gennaio, devo affrettarmi e anche tu se un pochino ti ho trasmesso l’amore per l’Egitto e il suo popolo!

Potrebbe essere un’ottima idea per una gita in qualche giorno di queste festività, quando ti sarai stancato dei vari mercatini è il caso di fare un salto a Forlì… rimane chiusa solo il 25 dicembre e l’1 gennaio.

La mostra si svolge ai Musei San Domenico che dal 2006 hanno iniziato a proporre ogni anno grandi appuntamenti culturali che coinvolgono un vasto pubblico nazionale ed internazionale.

L’iniziativa nasce dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, in collaborazione con il Comune di Forlì e con Civita Servizi, inaugurando un programma espositivo aperto a molte espressioni della cultura artistica antica e moderna.

All’interno potremo ammirare 400 straordinari reperti datati intorno al 2000 a.C. scoperti dal grande egittologo Ernesto Schiaparelli nelle necropoli di Assiut e Gebelein e nascosti ma ben conservati per un secolo nei depositi del Museo Egizio di Torino.

Grazie alla Soprintendenza Archeologica del Piemonte e delle Antichità Egizie e alla collaborazione della società Start è stata concessa alla città di Forlì questa occasione unica di esporre oggetti e opere mai viste prima.

Oggi a distanza di quasi 100 anni dal loro ritrovamento presso le Necropoli di Assiut e Gebelein lungo il Nilo, e, dopo un accurato lavoro di studio e di restauro, è possibile rivivere l’esperienza e le emozioni di quelle straordinarie scoperte, effettuate fra il 1908 e il 1920 dalla Missione Archeologica Italiana.

Il fulcro dell’esposizione sono ben 12 sarcofagi a cassa in legno stuccato e dipinto con iscrizioni che tramandano formule d’offerta e rituali funerari magico-religiosi.

I sarcofagi, alcuni dei quali contengono ancora la mummia, appartenevano a persone della classe media, amministratori e piccoli proprietari terrieri e contengono tutti gli elementi del corredo funerario che accompagnavano il defunto e attraverso i quali è possibile ricostruire le loro storie e quelle delle loro famiglie.

Rimarremo stupiti dalla straordinaria capacità degli artigiani egiziani nella lavorazione del legno, tanto che Assiut divenne uno dei centri dove fu raggiunto il massimo livello di espressione artistica alla fine del Primo Periodo Intermedio.

In esposizione si trovano circa 40 pareti di sarcofago con geroglifici incisi e dipinti e 10 stele recentemente restaurate, che svelano i segreti della scrittura geroglifica e permettono di conoscere le credenze funerarie e le principali divinità del pantheon egiziano.

La visita si avvale di molti testi che accompagnano la mostra, la possibilità di visite guidate e laboratori progettati per le scuole, inoltre un servizio di audioguide per singoli visitatori.

Ti è venuta voglia di andarci?

A me si, ci vediamo lì!

Sito ufficiale

=> Civita – Egitto Mai Visto

La mostra è aperta:

Martedì – Venerdì dalle 9,30 alle 17,30
Sabato – Domenica dalle 10,00 alle 18,00
Ultimo ingresso alla mostra 30 minuti prima della chiusura.

La mostra è chiusa:
il lunedì, il 25 dicembre e 1 gennaio.

La mostra è aperta lunedì 27 dicembre e 3 gennaio.

Biglietti:
– Intero € 9,00
– Ridotto € 7,00

Gruppi superiori alle 15 unità, maggiori di 65 anni, titolari di apposite convenzioni, studenti universitari con tesserino,
residenti nella provincia di Forlì – Cesena;

– Ridotto speciale € 4,00
Minori di 18 anni, studenti delle scuole elementari (medie e superiori)

– Gratuito
Minori di 6 anni, un accompagnatore per ogni gruppo, accompagnatori di disabili, due accompagnatori per scolaresca, giornalisti con tesserino.

Articolo di
Alessia Scarparo