Brescello Statua Don Camillo – Foto di Turismo Emilia Romagna

“Ecco il paese, il piccolo mondo di un mondo piccolo, piantato in qualche parte dell’Italia del Nord. Là in quella fetta di terra grassa e piatta che sta tra il fiume Po e l’Appennino”.

Con queste parole Giovannino Guareschi descriveva il piccolo paesino in cui ambientava i suoi romanzi su Don Camillo e Peppone, ma anche i luoghi in cui egli stesso nacque e visse, immergendosi completamente in quello che amava definire “mondo piccolo”.

Giovannino Guareschi, uno degli autori italiani più venduti e più tradotti al mondo, nacque a Fontanelle di Roccabianca, un paese della bassa parmense, nel 1908 ed ebbe una vita piena di eventi ed avventure, molte di carattere pubblico, degna di un’intera seria di romanzi.

Credo che tutti in Italia, tranne forse i giovanissimi, conoscano le vicende dei protagonisti dei più famosi romanzi di Guareschi: un parroco irruento che parla con il crocifisso della chiesa della propria parrocchia ed un sindaco comunista fedele al partito.

Inevitabile che, nell’Emilia del dopoguerra, questi due personaggi entrino in conflitto per stabilire la propria autorità all’interno del paesino.

A colpi di battute, scene comiche, botte vere, il tutto conservando un rispetto d’altri tempi tra i due protagonisti, i racconti dipingono con esattezza il panorama dell’Emilia del dopoguerra, quello di cui mi hanno spesso raccontato i miei nonni e i miei genitori.

E strappano grasse risate, naturalmente.

Anche se nei romanzi non viene precisato, lo scenario di questi racconti viene identificato con la cittadina di Brescello, in provincia di Reggio Emilia: è qui, infatti, che sono stati girati i film che hanno reso celebre la saga.

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E qui, ogni cosa ricorda i romanzi di Guareschi ed i suoi protagonisti: la bellissima chiesa, nella quale esiste ancora il famoso crocefisso parlante, il Municipio, la stazione ferroviaria, la casa di Peppone, la Madonnina del Borghetto, la scuola in cui Peppone diede l’esame di licenza elementare e naturalmente il fiume Po, raggiungibile a piedi con una passeggiata di circa 500 metri in mezzo alla natura, tra querce e macchia mediterranea.

In piazza Matteotti, la piazza principale, ove si trovano la chiesa ed il municipio, si possono vedere le statue di bronzo,create dallo scultore Andrea Zangani e inaugurate nel 2001, che si salutano amichevolmente dai due lati della piazza.


Brescello chiesa – Foto di Aly Jentges

Persino i due bar che si trovano sulla piazza si chiamano “Bar Don Camillo” e “Bar Peppone”.

Non sarà troppo?

Considerando che si tratta di film famosissimi e sempreverdi, che attirano in questo paese turisti provenienti da tutta Italia ed Europa – in particolare francesi, svizzeri e tedeschi, direi di no.

Naturalmente, a Brescello, c’è un museo a tema, il “Museo Peppone e don Camillo”, allestito nel Centro Culturale San Benedetto (sede della Casa del Popolo durante le riprese), a pochi passi da Piazza Matteotti.

Inaugurato il 16 aprile 1989, è frutto dell’entusiasmo di un piccolo gruppo di cittadini di Brescello, guidati dal Sig. Bertoli Erminio.

Le sale del museo contengono numerosi cimeli delle versioni cinematografiche del Don Camillo recitato da Fernandel e Gino Cervi: la moto di Peppone, il vestito di don Camillo, le biciclette usate dai due alla fine di “Don Camillo e l’On. Peppone”.

Nella stessa sede si possono osservare anche le foto scattate durante la lavorazione dei film; i manifesti originali; le ricostruzioni della canonica di don Camillo e della cucina di Peppone.

Infine, per i fan più accaniti, si possono comprare souvenir e prodotti gastronomici della zona.

Il museo è ora gestito dalla proloco ed il personale è costituito da volontari.

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Si può proseguire questo percorso nel museo “Brescello e Guareschi: il territorio e il cinema”.

Questo spazio espositivo è relativamente nuovo: è stato inaugurato nel 2009.

Al piano terra si trova il salone che ospita le mostre periodiche, mentre al primo piano si può vedere la ricostruzione di un set cinematografico originale dei film della serie di Don Camillo e Peppone, oltre ad una mostra di fuori scena che rappresenta il rapporto tra il cinema ed il territorio, in cui gli abitanti di Brescello non sono più comparse ma protagonisti.

Al piano superiore si trova un’esposizione che rende omaggio alla realtà contadina degli anni ’50 e al grande fiume, il Po, con le tipiche imbarcazioni dell’epoca e gli strumenti dei barcaioli.

Se vuoi visitare questi due musei, puoi acquistare un biglietto unico, del costo di 3 €, che permette di visitare i tre musei della città:

– Museo di Peppone e Don Camillo
– Museo Brescello e Guareschi, il territorio e il cinema
– Museo archeologico

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Un altro museo interessante per immergersi nelle atmosfere del “mondo piccolo” di Guareschi è il museo “Il mondo piccolo” che si trova a Fontanelle, città natale del famoso autore.

Il museo di Fontanelle rappresenta una preziosa testimonianza di tutela della memoria e della cultura del territorio della bassa parmense e reggiana.

Vengono raccontate, attraverso la biografia di Giovannino Guareschi, le vicende storiche e sociali della pianura dalla fine dell’ottocento agli anni sessanta del novecento.

Il percorso espositivo è stato realizzato all’interno dell’Ex scuola elementare di Fontanelle, edificio storico e molto elegante, risalente al 1913, in Strada Villa al numero 18.

Se fai parte di una numerosa comitiva e vuoi passare una giornata indimenticabile all’insegna di Brescello, Guareschi, ma anche natura e gastronomia, una proposta allettante è quella dell’ufficio turistico di Brescello:

una gita comprensiva di visita a Brescello, Boretto, i tre musei di Brescello, pranzo in un ristorante della zona e giro di un’ora lungo il Po con una motonave.

=> http://visitbrescello.it/le-nostre-proposte/proposta-ciak-brescello-e-navigazione-sul-po/

A presto, anche su:

=> Viva la Germania

Un abbraccio.

Articolo di
Elena Baldi