Dubrovnik, vista – Foto di Alessandro Spolaore

Dubrovnik in italiano si chiama Ragusa, come la città italiana, e si trova sulla costa meridionale della Croazia, nella Dalmazia precisamente.

Questa bellissima città vanta il fatto di essere parte del Patrimonio dell’Umanità preservato dall’UNESCO, e ne ha tutti i diritti per la sua particolare atmosfera.

Lord Byron, tra i tanti, la definì la “perla dell’Adriatico”, mentre George Bernad Shaw si chiedeva se il paradiso mai potesse assomigliare a questo incantevole luogo, a metà strada tra la terra e il mare.

Risulta protetta dal forte vento di bora dal monte Srd e dallo scirocco dall’isola di Lokrum e il contesto naturalistico che la circonda è un’attrattiva a se: mare cristallino, spiagge dorate, coste panoramiche, piccole isole, parchi nazionali (come quello di Mljet).

La parte antica della città è una meraviglia tutta da scoprire, è come una fortezza racchiusa e protetta da alte mura che ne conservano intatta tutta la sua speciale bellezza.

Sembra quasi che la città sia nata per raccontare la storia del mare Adriatico e delle località che su esso si affacciano, proprio per questo è diventata una delle tappe principali nelle rotte delle crociere nel Mediterraneo orientale.

Le antiche mura che la circondano sono imponenti, furono costruite in più riprese, ampliate e rafforzate nei secoli.

Circondano tutta la città vecchia incluso il porto, sono lunghe ben 1940 mt e sono completamente percorribili a piedi e, in alcuni punti, sono alte fino a 25 metri.

Le mura rivolte alla terraferma hanno ampiezza di 4 e 6 metri e sono protette da un’aggiunta di mura, mentre quelle verso il mare sono più sottili circa 1,5/3 metri.


Mura e torrette di Dubrovnik – Foto di Alessandro Spolaore

Lungo tutto il perimetro si trovano 15 torri difensive costruite nel XIV secolo.

Dopo la conquista di Costantinopoli da parte dei Turchi (1453) vengono rinforzate le fortezze rivolte al retroterra e costruite nuove fortificazioni e bastioni nella parte anteriore, raggiungendo l’ampiezza definitiva con le ristrutturazioni del XVI sec.

Armati di pazienza, di un cappello e di una bottiglia d’acqua perchè la passeggiata sulle mura è tutt’altro che rilassante, però vedrai dei panorami sulla città, sulle torrette, sul mare di una bellezza ineguagliabile.

Per salire si percorre una scalinata molto ripida e poi durante il percorso ci sono molto sali-scendi di scale perchè le mura non sono tutte alla stessa altezza.

La pietra spadroneggia in questa città, la pietra che pavimenta le sue vie e piazze, la pietra con cui sono costruiti i palazzi, le case, le chiese ed ovviamente le mura che donano alla città quella sua inconfondibile fisionomia.


Dubrovnik mura – Foto di Alessandro Spolaore

In città si entra attraverso due porte fortificate: Porta di Ploce sul lato sud e la Porta delle Pile del 1537 sul lato ovest.

Dalla Porta delle Pile si entra nell’antico nucleo storico e nella sua via principale detta Placa oppure Stradun e somiglia ad una piazza rettangolare, uno spiazzo su cui si affacciano bei negozi e da cui partono piccole e strette calli trasversalmente con le loro scalinate.

Lo Stradun è la più ampia e più bella via della città che collega i due accessi occidentale ed orientale al nucleo antico e i due punti estremi sono caratterizzati da due fontane monumentali: la Grande Fontana di Onofrio e la Piccola Fontana ai piedi della Torre dell’Orologio.

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Dubrovnik, vista – Foto di Alessandro Spolaore

Ma Dubrovnik come detto è anche mare, bel mare, spiagge e costa balneabile di invidiabile bellezza.

E’ molto particolare arrivare in città dal mare, con una nave, perchè si entra in uno stretto fiordo con molta vegetazione mediterranea sulle pendici e si passa accanto ad uno spettacolare ponte sulla strada costiera tra Dubrovnik e Split, che per gli amanti dell’architettura civile è da ammirare a bocca aperta.

La nostra nave poi ha praticato un’inversione di 360° all’interno dello stretto fiordo che conduce al porto e ogni volta io mi chiedo che scuola guida frequentino i piloti delle navi da crociera per fare certe manovre che io avrei problemi a fare con un’utilitaria!!!

Articolo di
Alessia Scarparo