Arco Naturale

Arco Naturale - Foto di Alessandro Spolaore

 

Oggi ti voglio raccontare dell’escursione in barca a cui ho partecipato nella mia vacanza sul Gargano.

Tutti ne parlavano ed ero molto curiosa di vedere queste famosissime e numerosissime grotte che si trovano principalmente nel tratto di costa tra Vieste e Mattinata.

Siamo partiti dal porticciolo di Peschici verso Vieste su un barcone che portava fino a 100 persone ed era completamente scoperto, senza alcuna tettoia… poi avrei capito il motivo.

La nostra guida, un pittoresco pescatore con la pelle bruciata dal sole che d’estate sfrutta le conoscenze della costa per fare da cicerone ai turisti, ha iniziato subito a raccontarci qualche curiosità sulla città di Peschici, come ad esempio che qui sia l’alba che il tramonto sono sul mare, grazie alla particolare posizione adagiata sulla punta di un promontorio.

Uno spettacolo molto suggestivo è quello che ci offre la costa con le sue innumerevoli e bellissime grotte che si susseguono in questo bellissimo tratto.

Al silenzioso e quasi incantato fascino delle grotte si alternano lungo il litorale, tra le piccole baie e cale, la storica presenza delle torri Aragonesi di vedetta erette in passato contro i turchi e le caratteristiche costruzioni in legno usate un tempo per la pesca, i trabucchi, il cui nome deriva dalla parola trabocchetto, quello in cui cadono i pesci se rimangono impigliati nella rete.

Trabucco

Trabucco - Foto di Alessandro Spolaore

 

La barca in visita alle grotte si spinge, grazie all’abilità del comandante, fin dentro alle grotte più grandi, riducendo al minimo motore e rumore ed uscendo poi in retromarcia… senza specchietti!

E’ veramente un’esperienza magica addentrarsi in queste cavità che da fuori sembrano cupe, buie e poi all’interno riservano spesso delle sorprese inaspettate come luce che filtra dai buchi della volta e rende turchese l’acqua del mare, o spiaggette di sabbia nel buio, o ancora più stanze all’interno della stessa grotta o infine pareti multicolori che si riflettono sull’acqua.

Ne citerò qualcuna che spicca per singolarità e bellezza:

– la Grotta campana alta ben 47 metri e così denominata per la caratteristica forma campanulare

– la Grotta dei contrabbandieri in cui un piccolo cunicolo conduce a una uscita secondaria che, secondo la tradizione, agevolava la fuga dei contrabbandieri che ivi trovavano rifugio

– la Grotta delle rondini al cui interno i volatili dimorano per l’intero anno ed intrecciano splendidi voli

– la Grotta sfondata così denominata perchè priva della parte superiore.

Al suo interno, alzando lo sguardo, si possono ammirare radicati nella roccia folti pini che si specchiano nel blu intenso delle acque profonde

– la Grotta due occhi caratterizzata da due piccole aperture scavate nella rupe dal continuo infrangersi delle onde

– la Grotta smeralda in cui il mare, penetrando nelle molteplici insenature, crea variegati effetti di luce

– la Grotta dei pomodori sulle cui pareti sono avvinghiati molluschi rossi a forma di pomodoro

– la Grotta delle sirene dove secondo le credenze popolari un tempo dimoravano le sirene

Baia delle Zagare

Baia delle Zagare - Foto di Alessandro Spolaore

 

La nostra avventura termina nella famosa Baia delle Zagare dove, chiudendo gli occhi davanti allo scempio operato per costruire due ascensori incastonati nella roccia che rovinano la spiaggia, possiamo ammirare i famosi faraglioni che spesso rappresentano il simbolo del Gargano.

Articolo di
Alessia Scarparo