Foto fornite da Emanuela

Foto fornite da Emanuela

 

Un sorriso sereno e un leggero inchino a mani giunte in puro stile “thai” ci accolgono incontrando Emanuela.

È arrivata da poco ma si destreggia bene nella “Terra dei Sorrisi”.

Un incontro arrivato casualmente dopo aver parlato della Thai Boxe.

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Se dovessi identificarti con una frase, come ti descriveresti?

Emanuela: Mi piace citare una frase di Mae West: “Si vive solo una volta, ma se lo si fa bene, è sufficiente.”

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Da quanto tempo vivi in Thailandia e dove con precisione?

E: Sono partita dall’Italia il 27 novembre e vivo a Bophut, Koh Samui.

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Come sei approdata alla Thailandia? Stai intraprendendo quest’avventura da sola?

E: Vivo qui con mio marito Marco.
Siamo venuti diverse volte in vacanza in Thailandia, apprezzandone da subito la gente, i luoghi, le usanze; abbiamo valutato a lungo i possibili pro e contro, prima di trasferirci.
Ovviamente solo rimanendo qui un certo periodo di tempo, che noi stimiamo in un annetto circa, potremo valutare se la scelta del posto é stata azzeccata oppure no.

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Quali sono le tue origini e di cosa ti occupavi quando eri in Italia?

E: Io sono una piacentina doc che ha lasciato un’ottima posizione lavorativa in Italia alla ricerca di una miglior qualità della vita, che per me non é assolutamente legata ai soldi.
Facevo l’agente immobiliare da 13 anni come libera professionista, in collaborazione con una delle agenzie più importanti della città.

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Parlaci dell’Emanuela sportiva…

E: Buona parte della mia vita, diciamo una ventina d’anni abbondante, l’ho dedicata allo sport, ho praticato karate, ma soprattutto pugilato e kick boxing, facendo parte per più di dieci anni consecutivi della nazionale italiana FIKBMS (Federazione Italiana Kickboxing Muay Thai Savate Shoot Boxe).
Sono stata campionessa del mondo, d’Europa e vincitrice di numerosi tornei a livello mondiale come la Wako World Cup, l’Irish Open, ecc.
L’essere stata una sportiva a quei livelli mi ha consentito di migliorarmi molto come persona, di viaggiare parecchio anche in stati che magari non avrei mai scelto di visitare, di conoscere tantissime persone di tutti il mondo, con le quali, grazie anche a tutti gli strumenti tecnologici di oggi, riesco a mantenermi tuttora in contatto.

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Come vedi te stessa nella Terra dei Sorrisi in questo 2012 che trascorrerai qui?

E: Sono una persona molto tranquilla che si adatta facilmente ai cambiamenti: spero e credo che mi troverò bene.
Per carattere cerco di stare attenta agli usi locali per impararli e rispettarli, diciamo che mi muovo in punta di piedi perché ho notato che le persone qui ti accolgono bene e amano chi cerca di entrare con educazione e rispetto nella cultura tailandese (concetto piuttosto scontato, ma con rammarico ho notato che invece molti sono qui con atteggiamenti maleducati ed arroganti, cosa che mal si sposa con la Thailandia).
Come prima cosa ci siamo iscritti ad una scuola dove ogni giorno per due ore andiamo a lezione di lingua tailandese, perché un altro aspetto che reputo fondamentale é la conoscenza della lingua del paese in cui si è scelto di vivere.

Foto fornite da Emanuela

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Lasciare l’Italia è una decisione maturata nel tempo o fatta d’istinto? Quando è arrivata e perché?

E: Come accennavo prima la decisione è arrivata dopo circa un anno di continue chiacchierate e riflessioni in merito, credo che alla soglia dei 40 anni non si debbano prendere decisioni d’istinto, allo stesso tempo ci vuole sempre un po’ di coraggio per cercare di migliorare ciò che della nostra vita non ci soddisfa più o non ci soddisfa abbastanza.
Diciamo che negli ultimi due anni Marco ed io abbiamo avuto la fortuna di conoscere diversi italiani trasferiti all’estero le cui storie, unite a quelle di qualche caro amico espatriato da anni, ci hanno fatto chiaramente capire che erano tutti contentissimi della scelta fatta.
Da lì la decisione di provare anche noi un’esperienza simile.
Per essere sinceri nella nostra “vecchia vita” non ci mancava nulla di particolare, avendo entrambi due “buoni” lavori ci siamo sempre concessi viaggi, vacanze, weekend fuori porta, aperitivi, cene, shopping, nulla di lusso, tutto proporzionato alle nostre possibilità. Non vorrei che si pensasse, perché così non è, che siamo due “riccastri” che hanno deciso di fare un po’ gli alternativi.
Però, allo stesso tempo, ci tenevo a precisare che la nostra non è stata una fuga da una situazione difficile, ma una scelta ben ponderata.
Abbiamo capito che stavamo vivendo una vita sempre alla rincorsa di qualcosa… lavorare… provvigioni… correre… guadagnare… spendere… comprare… investire… lamentarsi… freddo… neve… allora andiamo al mare… ho le ferie… non ho le ferie… macchina nuova… iphone nuovo… ipad nuovo… me li guadagno, è giusto che li spenda… musi lunghi… facce grigie.
Sì, il tipico delirio “padano“.
Quando ormai la decisione era presa siamo tornati lo scorso agosto per guardarci intorno con gli occhi di chi ci vive, provando a fare una vita normale casa, spesa, allenamento, una sorta di prova.
Siamo tornati in Italia a fine agosto, ci siamo licenziati, abbiamo venduto macchine e scooter ed eccoci qua.

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Prima della Thailandia, avevi avuto altre esperienze di lunghi periodi all’estero?

E: No, se non viaggi o trasferte per sport.

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Quali progetti hai per la tua nuova vita qui in Thailandia?

E: Uno degli aspetti favorevoli della Thailandia é che, con le giuste attenzioni, si vive spendendo pochissimo.
Ciò ci consentirà di valutare bene cosa fare, come farlo e in che tempi, aspetto fondamentale per chi vuole iniziare un lavoro o aprire un’attività in una realtà così diversa da quella di provenienza.
Poi, ovunque nel mondo, la fretta é cattiva consigliera.
Comunque il mio progetto è iniziare a fare qui il lavoro che già facevo, in più mi piacerebbe poter mettere a frutto la mia esperienza sportiva, e le relative conoscenze, con il fatto che in Thailandia ci sono le più importanti palestre e camp di muay thai. Sarò un buon appoggio per gli insegnanti e le società che vorranno organizzare qui delle vacanze/allenamento/studio per i loro allievi.

Foto fornite da Emanuela

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Abbiamo parlato di Muay Thai. Hai mai praticato questa disciplina? Hai intenzione di farlo? Hai mai assistito ad un incontro qui in Thailandia?

E: Non l’ho mai praticata a livello agonistico, ma ho avuto modo di allenarmi con maestri tailandesi e non.
Inizio in questi giorni una preparazione più specifica in una palestra qui a Samui… non vedo l’ora!
Ho assistito a diversi combattimenti qui in Thailandia, soprattutto a Bangkok al Lumpinee, che é lo stadio di muay thai più importante al mondo, dove si respira un’energia unica, in un’atmosfera che solo lì puoi trovare.
Comunque in ogni città della Thailandia c’è la possibilità di vedere combattimenti quasi ogni sera e, a differenza dell’Italia dove trasmettono quasi esclusivamente partite di calcio, anche la tv offre spesso incontri di alto spessore.

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Hai avuto modo di notare se ci sono differenze fra la realtà lavorativa italiana e quella tailandese? Se sì, quali?

E: La differenza fondamentale è che in Italia chiunque può lavorare indipendentemente dalla nazionalità e dalla provenienza, purché dotato di permesso di soggiorno.
Qui per una complicata normativa ogni società deve mantenere un rapporto numerico fra cittadini thai e farang che, in pratica, si traduce in una quasi impossibilità per noi di essere assunti.
Ciò si compensa con una ben più snella burocrazia nel caso in cui lo straniero volesse aprire una sua attività.

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Sei a Samui da quasi 2 mesi; riesci a mettere a confronto Italia e Thailandia: aspetti positivi, negativi e comuni di questi 2 paesi…

E: È un pochino prematuro, per me, fare oggi questo confronto.
L’unica cosa che posso già dire é che del vivere qui mi piace particolarmente il non incontrare  mai persone arrabbiate, scontrose e di cattivo umore.
Era uno degli aspetti che maggiormente mi pesava in Italia… vedere gente imbronciata e negativa già di prima mattina, con il solito disco rotto delle lamentele per tutto.

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Koh Samui: da sempre meta ideale per una vacanza. Perché un’isola?

E: Abbiamo scelto un posto che fosse un buon compromesso fra il desiderio di vivere al mare senza isolarci in un posto troppo piccolo.
Samui abbina vita mondana, locali e attività per tutti i gusti a spiagge bellissime.
Anche dal punto di vista turistico, e quindi in funzione del lavoro che vorrò fare, c’è sempre piuttosto fermento.

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Qual è il tuo angolo segreto a Samui?

E: Nonostante abbiamo scelto, per comodità e praticità, di vivere nella zona nord dell’isola, la parte di Samui che preferisco è quella ad ovest e sud ovest, località come Taling Ngam, Lipa Noi, Bang Kao, posti incantevoli ancora poco battuti dal turismo di massa.
L’angolo segreto?
È segreto!
Accompagneremo di persona gli amici che verranno a trovarci.
Anche qui, basta cercare un pochino, trovi piccole spiagge molto intime con panorami mozzafiato.

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Frequenti altri italiani che vivono in Thailandia? Cosa fanno in questo paese?

E: Non frequentiamo molti italiani ma ci è capitato di conoscerne diversi in queste settimane, quasi tutti impegnati nella ristorazione oppure in attività di import export.

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Se vuoi metterti in contatto con Emanuela puoi lasciare un messaggio qui sotto oppure scrivere una mail a viaggiovero(at)gmail.com (sostituisci la “at” con la chiocciola).

A presto, Andrea