Traffico a Phnom Penh

Traffico a Phnom Penh - Foto di Andrea

 

Sono trascorsi pochi mesi da quando ti ho virtualmente accompagnato a visitare i meravigliosi Templi di Angkor e credo sia ora giunto il momento di fare un salto nella capitale della Cambogia, Phnom Penh.

Nonostante sia la città più grande ed estesa del paese conta una popolazione poco superiore ai 2 milioni di abitanti: storicamente infatti non si tratta di una città proprio fortunata.

Divenne capitale nel 1440 (dopo Angkor) ma venne rasa al suolo dai tailandesi 3 secoli dopo, conquistata dai francesi dopo meno di altri 100 anni ed evacuata dalla follia del “socialismo agrario” di Pol Pot e della dittatura genocida dei khmer rouge.

La posizione geografica rende questa città un importante porto nonostante disti almeno 2 ore di macchina dal mare: infatti Phnom Penh è un porto fluviale strategico vista la convergenza del Mekong con il Tonle Sap e la diramazione del fiume Tonle Bassac.

Mekong

Mekong - Foto di Andrea

 

Prima di andare a visitare i “luoghi della memoria” della recente storia cambogiana, di visitare i monumenti che la capitale offre ai suoi turisti e di darti pratici consigli su dove mangiare e dove dormire ti parlerò in generale di come arrivare e come spostarsi.

Arrivare a Phnom Penh non è né facile né tantomeno economico.

Dall’Italia non ci sono voli diretti e pertanto dovrai prevedere come minimo uno scalo, se non addirittura 2 – Bangkok rappresenta per molte compagnie una tappa obbligata per arrivare in altre zone del sudest asiatico.

Se decidi di combinare Thailandia e Cambogia allora una buona alternativa che ti può permettere anche di risparmiare qualcosa e di raggiungere Phnom Penh via terra-fiume approfittando fra l’altro per visitare Siem Reap o entrando a Anlong Veng (Oddar Meanchey) – Sa Ngam (Sisaket), O’smach – Surin, Koh Kong – Hat Lek, Pailin – Ban Pakkard (Chanthabuti), Kamrieng (Battambang) – Ban Lam (Chanthaburi).

Io ho fatto la scelta di tornare a vedere Angkor Wat.

Da Siem Reap con altre 5 ore circa di viaggio puoi arrivare a Phnom Penh tramite minivan (circa 15-20 $ a persona a seconda della compagnia lungo un percorso che ti consentirà di percepire come questo paese sia in via di sviluppo ma a modo suo e con tempi lentissimi) o ridiscendendo il fiume (in questo caso lo scenario è davvero bellissimo ma non c’è aria condizionata e le zanzare possono rendere il tragitto molto fastidioso).

Esistono anche voli interni che collegano l’aeroporto di Siem Reap a Phnom Penh ma personalmente non ho usufruito dei voli tutt’altro che a buon prezzo.

Per chi arriva via aerea basti sapere che è possibile ottenere il visto turistico direttamente all’arrivo valido 30 giorni, con le stesse procedure di chi arriva a Poi Pet via terra ovvero fornendo il Passaporto con almeno 6 mesi di validità dal momento dell’arrivo, pagando 20 $ americani, fornendo 1 fototessera e compilando un numero imprecisato di moduli tutti richiedenti le stesse informazioni sul dove si alloggerà, per quanto tempo e quando si ripartirà.

Il visto può essere richiesto ed ottenuto anche online prima della partenza (costa 25 $).

Collage

Collage - Foto di Andrea

 

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Usciti dall’aeroporto per raggiungere il centro la cosa più facile è prendere un Tuk Tuk fino all’hotel.

In genere si deve contrattare sul prezzo che si aggira fra i 6 e gli 8 dollari (ma logicamente ne chiederanno di più all’inizio).

In alternativa si può prendere un’auto con autista a noleggio o, da pochi mesi, un taxi.

I Tuk Tuk cambogiani sono tendenzialmente più comodi e spaziosi di quelli di Bangkok e il prezzo oscilla fra 2 e 3 $ per qualsiasi spostamento in tutta la capitale.

Di contro il traffico a Phnom Penh, ma direi in tutta la Cambogia, è caotico e privo di regole.

I semafori non vengono sempre rispettati, andare contromano è molto comune, il dare la precedenza non è una norma sancita da regole comuni ma dal fatto che non si guardano attorno.

Sembra quasi che non si siano accorti che per le strade, spesso ancora non asfaltate, non ci sono più solo poche macchine.

Quindi, nonostante la guida sia a destra come in Italia e sia possibile convertire facilmente la patente (la normativa cambogiana richiede la conversione della patente internazionale in patente rilasciata dalle autorità locali per circa 25 $) personalmente non mi metterei alla guida di un’auto soprattutto per compiere lunghi spostamenti.

Per gli spostamenti a più lungo raggio esistono 4 principali compagnie di autobus con ad esempio raggiungere altre mete turistiche della Cambogia: Capitol Tour, GBT, Phnom Penh Sorya e Virak Buntham.

Vari i servizi di minivan disponibili e che garantiscono servizi puntuali e più veloci.

Ora ti saluto, la prossima volta parleremo un po’ di storia e visiteremo insieme The Killing Fields (Choeung Ek) e la S21 Prison, 2 monumenti che ti aiuteranno a capire di più popolo e storia di un paese che ha molto da offrire.

Andrea