Guggenheim Bilbao

Guggenheim Bilbao - Foto tratta da siti ufficiali

 

Il 2012 non sembra essere solo l’anno di Klimt (di cui come abbiamo scritto si celebrano i 150 anni dalla nascita), ma promette bene anche per Edvard Munch.

Del “pittore dell’angoscia”, simbolista e precursore dell’Espressionismo, si parla sia a Londra che a Francoforte, con una mostra che arriva direttamente dal Centre Pompidou parigino, di scena in entrambe le città e dedicata a lui ed alla sua arte.

“Edvard Munch: The Modern Eye”
fino al 13 maggio è di scena alla Schirn Kunsthalle di Francoforte, e sembra un allestimento allettante visto che non si concentra solo sulla produzione pittorica dell’artista (nato nel 1863 e morto nel 1944), ma vuole indagare anche il suo interesse multiforme nella fotografia, nel teatro e nella “nuova” arte del XX secolo, il cinema.

Circa 60 i dipinti in scena, più 50 fotografie, che testimoniano anche come il modo di lavorare di Edvard Munch fosse fortemente ispirato da ciò che vedeva e sentiva per strada, sui giornali e alla radio.

In anni certo avari di buone notizie.

Tra gli highlight anche l’accento su come l’artista si impegnasse a ripetere un singolo tema per molti anni, spesso per rimaneggiarlo e trasformarlo, come nell’opera The Sick Child (1885-1927).

The Sick Child

The Sick Child - Foto tratta da siti ufficiali

 

E come il suo capolavoro, il celebre Urlo, di cui nel mondo esistono appunto almeno quattro versioni.

Una di queste, l’unica finora in mani private, andrà all’asta proprio quest’anno: succederà da Sotheby’s a New York il 2 maggio prossimo, a vendere sarà Petter Olsen, uomo d’affari norvegese figlio di un amico e mecenate di Munch.

Il valore potrebbe superare gli 80 milioni di dollari.

Dal 27 giugno al 14 ottobre, poi, “Edvard Munch. The Modern Eye” si sposta a Londra, alla Tate Modern Gallery.

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Ma il 2012 è un anno importante anche per la storia letteraria britannica.

Corre infatti il bicentenario della nascita di Charles Dickens (il 7 febbraio), l’autore simbolo dell’Inghilterra Vittoriana.

E, dunque, per celebrarlo, il 2012 ospiterà una carrellata di eventi.

Tra questi, la mostra Dickens and London, al Museum of London fino al 10 giugno 2012, la prima grande mostra sull’autore organizzata in Regno Unito negli ultimi 40 anni.

I visitatori si muoveranno all’interno della Londra Vittoriana la cui atmosfera è ricreata con suoni e proiezioni.

Quadri, fotografie, costumi ed oggetti illustreranno i temi che Dickens intrecciò nelle sue opere, come la povertà, e la condizione dei bambini, e che lui stesso visse in prima persona, lavorando in una fabbrica di lucido mentre il padre era in prigione per debiti.

Per i cultori, sarà possibile ammirare i manoscritti di capolavori come Casa Desolata (Bleak House) e David Copperfield.

Tra gli elementi clou della mostra c’è l’installazione audiovisiva che ricrea la scrivania seduto alla quale Charles Dickens creò alcune delle sue opere.

Un film documentario, poi, esplora le somiglianze tra la Londra notturna dei giorni nostri e quella delle tenebre descritta da Dickens oltre 150 anni fa.

Attenzione però: l’entrata è contingentata.

Meglio prenotare in anticipo ricevendo così un orario di ingresso a cui presentarsi.

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Per gli amanti del design che si troveranno a Londra da maggio segnaliamo invece una grande mostra sul celebre movimento tedesco Bauhaus.

Apre il 3 maggio (per durare fino al 10 agosto) alla Barbican Art Gallery della capitale inglese.

“Bauhaus: Art as Life”
esplorerà gli albori della scuola sotto il segno dell’Espressionismo e i suoi sviluppi verso una visione utopica dell’arte e del design che voleva unirli alla tecnologia.

Tea Service

Tea Service - Foto tratta da siti ufficiali

 

Quattordici anni di storia e di produzione saranno rappresentati attraverso dipinti, sculture, design, architettura, fotografia, tessuti,ceramiche, teatro ed installazioni.

Con opera di Walter Gropius, Johannes Itten, Wassily Kandinsky, Paul Klee, Hannes Meyer ed altri.

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Torniamo in Germania per questa carrellata a tutto XX secolo, stavolta per un omaggio all’icona pop per eccellenza.

Il MMK Museum für Moderne Kunst ospita fino al 13 maggio Warhol: Headlines.

Il genio di Andy Warhol sfila qui attraverso le ottanta opere cui l’artista diede vita partendo dai tabloid e dagli media del suo tempo, ispirato dai titoloni di prima pagina, dagli headlines appunto.

Andy Warhol, Daily News, 1967

Andy Warhol, Daily News, 1967 (dal The Andy Warhol Museum, Pittsburgh)

 

Le pagine di giornale diventarono in mano di Warhol material per dipinti, disegni, stampe, fotografie, video.

Un’occasione gustosissima per gli amanti della popart ma anche per chi desidera esplorarla da un’angolatura meno scontata.

Ma se non stai programmando un viaggio a Francoforte niente paura, la mostra
“Warhol: Headlines” approderà anche a Roma, alla Galleria Nazionale d’Arte moderna, dall’11 giugno al 9 settembre (e dal 14 ottobre al 6 gennaio torna “in casa”,  al The Andy Warhol Museum di Pittsburgh).

Andy nella Factory, data 1967

Nella foto, di Santi Visalli (MMK Museum für Moderne Kunst Frankfurt am Main), Andy nella Factory, data 1967.

 

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E visto che parliamo di Warhol, pop art e, dunque, New York, una piccola divagazione Oltreoceano!

Tra le innumerevoli occasioni artistiche offerte dalla Grande Mela, ti segnalo questa: Keith Haring 1978-1982, al Brooklyn Museum dal 16 marzo all’8 luglio.

Il Brooklyn Museum ospiterà la prima mostra su larga scala dedicata alle prime opere di Keith Haring, dall’arrivo dell’artista a New York City fino a quando iniziò la sua pratica in studio e a portare la sua arte per le strade della città.

Sono esposti 155 lavori su carta, video e oltre 150 oggetti d’archivio, tra cui album per gli schizzi, giornali, flyer di mostre, poster, disegni fatti in metropolitana e fotografie.

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Tornando nel Vecchio Continente, in trasferta da Barcellona a Bilbao, il Guggenheim presenta “El Espejo Invertido”, The inverted mirror:
le opere di 52 artisti provenienti dalle due collezioni barcellonesi de “La Caixa Foundation” e il Museu d’art contemporani de Barcelona, dagli anni ’40 ai giorni nostri.

In scena dipinti, sculture, fotografie e video in sei sezioni tematiche, che vanno dal movimento post Guerra civile del Dau Al Set e il gruppo El Paso, alle scuole di fotografia di Düsseldorf e Vancouver.

L’allestimento è di scena fino al 2 settembre prossimo.

Articolo di
Mariangela Traficante