Il museo Gallerie d'Italia

Il museo Gallerie d'Italia - Foto di Mariangela Traficante

 

Metti una giornata di primavera e di sole a Milano: domenica a piedi, e doppio appuntamento con la cultura e l’architettura: il Fai apre i suoi luoghi al pubblico, il Touring risponde con le sue attività gratuite… e girovagando per la città scopri un gioiello che in realtà è lì da novembre, ma che ti era sfuggito tra le mille altre sollecitazioni culturali meneghine.

Si chiama Gallerie d’Italia, è forse il più giovane (ma solo in termini di debutto sulla scena) tra i musei milanesi, e raccoglie nel cuore del salotto buono della città (a due passi da Piazza della Scala), le collezioni della Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, vale a dire soprattutto pittura lombarda dell’800, ma non solo.

A breve sarà aperta infatti anche la sezione novecentesca, e fino ad allora (si parla di giugno) l’ingresso al Museo sarà gratuito.

Lo consiglio davvero ai milanesi ed a tutti coloro di passaggio da Milano in cerca di uno spunto culturale nuovo!

Indirizzo: via Manzoni 10.

Le collezioni sono ospitate in due palazzi contigui, il Brentani dell’Ottocento, ma soprattutto il più sfarzoso Anguissola, che risale al Settecento e che di quel secolo fa rivivere, nelle sale che si susseguono al piano terra ed al primo piano, gli stucchi, i soffitti affrescati e le grandi specchiere.

E con la musica classica che fa da sottofondo alla visita in tutte le sale il tuffo nel passato, ma soprattutto in un’atmosfera quasi ovattata, è ancora più facile.

Anche la sede stessa di Gallerie d’Italia è di proprietà di Intesa Sanpaolo, con una particolare eccezione: il giardino ha infatti un ospite illustre, una bella magnolia che – dicono – qui fu piantata addirittura da Alessandro Manzoni in persona!

il giardino del Museo

il giardino del Museo - Foto di Mariangela Traficante

 

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Protagonista delle Gallerie d’Italia a Milano è appunto la pittura dell’Ottocento lombardo.

Ma ad accoglierti appena varcata la soglia del museo è un ciclo di tredici bassorilievi di Antonio Canova appartenuti al principe Rezzonico, e raffiguranti scene ispirate dai poemi epici di Omero e Virgilio e dal Fedone di Platone.

una Ruota di Pomodoro

una Ruota di Pomodoro - Foto di Mariangela Traficante

 

Poi, attraversando le belle sale decorate, ci si imbatte in Francesco Hayez e i grandi temi romantici (è esposto qui I due Foscari, insieme ad altri tre dipinti), ma è salendo le scale del Palazzo Anguissola fino al piano nobile che ci si apre davanti la grande epica del Risorgimento, con le opere tra gli altri dei pittori-soldati Gerolamo Induno e Sebastiano de Albertis.

Alle pareti ecco sfilare le barricate delle Cinque Giornate di Milano (come in Porta Tosa in Milano di Carlo Canella), i garibaldini in licenza, le fanciulle sentinelle, e lo stesso eroe dei due mondi ritratto sulle alture di Sant’Angelo presso Capua da Gerolamo Induno.

Il tutto, ovviamente, con una buona dose di spirito patriottico ma in una bella collezione di pittura quasi documentaristica.

una della Sale del Museo

una della Sale del Museo - Foto tratta dal sito ufficiale

 

Protagonista Milano anche in tempi di pace, con le belle vedute come “Il Naviglio dal ponte di San Marco” di Angelo Inganni.

Il paesaggio lombardo (e le sue scene di vita quotidiana, dalla filanda alla raccolta dei bozzoli alla povertà di strada) è ancora protagonista nelle prime sale di Palazzo Brentani, che poi lasciano il passo ad un’interessante carrellata che dal revival del Settecento attraversa i Macchiaioli, i divisionisti, il simbolismo, per arrivare a Boccioni tra divisionismo e Futurismo.

Sono 200 le opere finora ospitate, di cui 135 provenienti dalla collezione della Fondazione Cariplo e 62 della raccolta di Intesa Sanpaolo.

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Ma Gallerie d’Italia non si esaurisce a Milano: si tratta di un vero e proprio progetto con cui Intesa Sanpaolo in forma di moderno mecenate ha voluto dare una “casa” (anzi più d’una) a parte del patrimonio artistico ed architettonico di sua proprietà.

A Vicenza, Palazzo Leoni Montanari espone una raccolta di icone russe accanto a opere del Settecento veneto.

Mentre a Napoli, Palazzo Zevallos Stigliano presenta l’ultima opera del Caravaggio, il Martirio di sant’Orsola, insieme a vedute sette-ottocentesche del territorio campano.

E pare sia già prevista l’apertura di nuove sedi in altre città italiane.

Certo, il materiale non manca: se finora sono mille in tutto le opere d’arte esposte nelle tre sedi museali, il gruppo bancario ne possiede ben 10mila.

Entro il 2012 sarà aperta invece un’ulteriore sezione delle gallerie milanesi.

Allestita nel palazzo del primo Novecento affacciato su Piazza della Scala, sede storica della Banca Commerciale Italiana, la nuova area esporrà opere del ventesimo secolo.

Articolo di
Mariangela Traficante