Libri da leggere in viaggio

Libri da leggere in viaggio - Foto di Cristiano Guidetti

 

Ci sto prendendo gusto.

Dopo il “successo” ottenuto dal primo articolo, mi sono convinto a continuare… per cui ogni tanto ti dovrai sorbire consigli letterari per i tuoi viaggi.

Come per l’altro articolo, gli scrittori che ti elenco non sono “scrittori di viaggio“, ma in qualche modo in ogni lettura il tema del viaggiare arriva in maniera prepotente.

Inoltre le letture non hanno un filo logico, sono libri che ho letto durante i miei viaggi e che quindi associo a determinati momenti “on the road“.

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Vita di Pi – Life of Pi (Yann Martel)

Difficile catalogare questo romanzo di Yann Martel, autore nato in Spagna ma di origini canadesi e cittadino del mondo nel vero senso del termine.
Io credo sia una favola moderna, un concentrato di avventura, magia e crudeltà.
La storia?
Un naufragio, un ragazzo indiano e 4 animali gli unici superstiti su una scialuppa; il problema è che uno degli animali è una tigre e nel giro di poco tempo rimane solo lei e il ragazzo, che proverà ad ammaestrarla.
Ma è tutto come sembra???
E’ un libro triste, non lo nego, ma racchiude tanti insegnamenti sempre validi… e come aggiunta l’autore è uno di quelli che le storie le sa scrivere.
Io l’ho letto mentre saltavo da una spiaggia all’altra sull’isola di Kos, in Grecia.

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Non è un paese per vecchi (Cormac McCarthy)

Mi sono avvicinato a McCarthy, consigliato da un amico, ed ora è uno dei miei autori preferito.
Amo anche il suo non voler essere parte di un sistema, vive a El Paso, non rilascia mai interviste e non frequenta circoli o salotti letterari.
Non è un paese per vecchi è un gran libro, di quelli che inizi a leggere e non riesci a staccartene fino a che non lo finisci… poi ti rimane un vuoto enorme quando lo chiudi.
Ne hanno fatto un film i fratelli Coen, molto bello, ma le atmosfere del libro sono uniche!
E’ ambientato tra Texas e Messico, un romanzo “polveroso” e violentissimo, il lettore non sa mai (almeno così è capitato a me) da che parte schierarsi.
Indimenticabile il personaggio di Anton Chigurh, assassino psicopatico ed emoziante a suo modo.
Ho cominciato a leggerlo a casa, appena uscito in Italia nel 2006, e l’ho terminato qualche giorno dopo in aeroporto, mentre ero in partenza per un weekend primaverile.

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Tropico del Cancro (Henry Miller)

Miller non ha bisogno di presentazioni… l’ho già detto nell’articolo precedente, ho un debole per gli anni ’20 parigini e Miller li incarna tutti!
E’ la storia di Henry stesso e dei suoi amici, che cercano di sopravvivere nella Parigi di quegli anni, alla ricerca giornaliera di un pasto, qualche bicchiere e magari una donna con cui passare la nottata.
Miller è americano, ma il libro negli Stati Uniti è stato proibito per moltissimi anni, a causa della sua presunta oscenità.
Devo mettere in guardia chi non l’ha letto, non si tratta di un romanzo nel senso canonico del termine, non ha un susseguirsi logico, si tratta di episodi di vita vera.
Ti lascio alle parole con cui Henry descrive la sua opera nelle prime pagine del libro:

E questo allora? Questo non è un libro. E’ libello, calunnia, diffamazione. Ma non è un libro, nel senso usuale della parola. No, questo è un insulto prolungato, uno scaracchio in faccia all’Arte, un calcio alla Divinità, all’Uomo, al Destino, al Tempo, all’Amore, alla Bellezza… a quel che vi pare. Canterò per voi, forse stonando un po’, ma canterò. Canterò mentre crepate, danzerò sulla vostra sporca carogna…
Per cantare bisogna prima aprire la bocca. Ci vogliono un paio di polmoni, e qualche nozione di musica. Non accorre avere fisarmonica, o chitarra. Quel che conta è voler cantare. E dunque questo è canto. Io canto.

Meraviglioso! Ormai ho letto “il Tropico” tante volte, sia a casa che in viaggio e ogni volta mi regala emozioni, risate, tristezze e malinconie.

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Le Particelle Elementari (Michel Houellebecq)

Così mi attiro le ire femminili però non posso fare altro, Houellebecq è un altro di quegli scrittori che vanno letti, nel bene o nel male, al massimo finito il libro lo odierai a morte.
E “Le Particelle Elementari” è il suo libro più bello, a mio avviso, il più completo ed emozionante di tutti.
La storia: 2 fratellastri, che più diversi non si può, Michel è uno scienziato che insegue la clonazione umana, diventato nel tempo “asessuato” e privo di emozioni, dedito solo allo studio e al lavoro.
Bruno invece, è un insegnante, sesso dipendente al limite del morboso e per questo costretto spesso a ricoveri in cliniche psichiatriche.
Non ti dico altro, se non che si tratta di un libro estremo, senza censure e davvero molto “crudo“.
Houellebecq è considerato da più parti misogino e maschilista nella descrizione delle donne ma non si può non vedere il talento di questo autore.
Ho letto il libro a Naxos, ancora Grecia, uno dei luoghi che amo di più al mondo.

Un saluto,
Cristiano