Nora, mosaico

Nora, mosaico - Foto di Bianca Ferracani

 

Secondo la tradizione Nora è la città piu’ antica fondata in Sardegna e ciò parrebbe dimostrato anche dalla stele fenicie ritrovate in loco ed ora conservata nel Museo Archeologico di Cagliari.

Era il 1889 quando una forte mareggiata portò alla luce una parte di un tophet punico dando il via agli scavi che furono però subito sospesi dopo il ritrovamento di urne e stele e che ripresero sistematicamente nel 1952.

Gli scavi fatti a piu’ riprese ci permettono oggi di visitare questo importante sito archeologico, anche se una parte dell’antica città di Nora non è ancora stata portata alla luce.

La colonizzazione fenicia a partire dall’VIII secolo circa, fa di Nora un importante centro commerciale dotato di due porti naturali ancora visibili e ben riparati dalle correnti e dai forti venti: la loro posizione permetteva di poter comodamente scegliere in quale porto approdare a seconda delle condizioni dei venti e della forza del mare.

I fenici giunsero dal mare, non come invasori, ma per commerciare e la tipologia del luogo corrispondeva alle loro esigenze proprio per l’ottimo riparo che le navi potevano avere durante la tempesta.

Con l’ampliarsi dei traffici la città crebbe di dimensioni ed iniziò ad estendersi oltre l’altura di Cortellazzo, il promontorio che ha ospitato probabilmente il primo centro urbano (750 a.C. circa) sino ad occupare probabilmente la parte bassa della penisola.

Dal 509 a.C. la Sardegna passò sotto il dominio cartaginese e in quell’epoca Nora doveva essere una città molto attiva e ricca, come dimostrano gli oggetti (ceramiche, amuleti, gioielli) provenienti dalla Grecia, dall’Africa e dall’Italia ritrovati nelle tombe puniche.

I resti archeologici del periodo punico non sono tuttavia numerosi a Nora: risalgono a tale epoca le fondazioni del tempio di Tanit, le fortificazioni sulla Punta di Coltellazzo ed alcuni resti di case e muri, questo perché alle costruzioni cartaginesi si sono sovrapposti edifici più recenti di epoca romana.

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Nel 238 a. C. infatti la Sardegna fu conquistata dai Romani, quindi anche Nora passò sotto la dominazione romana.

Di questo periodo si possono ammirare le terme, i bellissimi mosaici pavimentali, restaurati negli ultimi anni e un piccolo bellissimo teatro ben conservato del II secolo d.C all’interno del quale, da questo 2012 riprenderanno gli spettacoli (spostati negli ultimi anni nei teatri cagliaritani) per una ventina di fortunate persone che vorranno assistere al “La notte dei poeti”.

La città di Nora fu abbandonata fra il 456 ed il 466 d.C. dopo un lungo periodo di decadenza iniziato nel V sec.d.C., quando i traffici marittimi diventarono impraticabili per la presenza dei pirati che distrussero la parte piu’ vicina al mare, rendendo il luogo agli occhi degli abitanti pericoloso tanto da farli ritirare nell’interno in posti più sicuri.

Anche se probabilmente l’abbandono totale della città di Nora si ebbe in seguito alle scorrerie arabe che infestarono le coste meridionali sarde agli inizi dell’VIII secolo.

Nei pressi degli scavi si trova la chiesetta legata alla tradizione del martirio di Sant’Efisio, che fu edificata, così come è ora, sia pure con aggiunte nei secoli XVIII e XIX, dopo il 1089 dai frati Vittorini di Marsiglia e che la Sardegna ricorda il 1 maggio di ogni anno nella festa di Sant’Efisio.

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Si arriva a Nora da Cagliari, attraverso la s.s.195 sino al km 27, dove si svolta a sinistra per Pula e si attraversa il paese facendo attenzione alle, poche purtroppo, indicazioni per gli scavi.

Il prezzo della visita guidata è di 5,50 euro per persona (2,50 per i minori di 15 anni) e comprende anche la visita al Museo Archeologico di Pula.

Se poi hai la fortuna di visitare gli scavi nei giorni delle manifestazioni importanti quali il periodo della Festa di Sant’Efisio o la manifestazione Musei aperti, potrai anche abbinare la visita alla Torre di Cortellazzo: 1,50 euro in piu’ davvero ben spesi.

Per ogni informazione potrai chiamare allo 070.9209138: il sito è visitabile tutti i giorni dell’anno dalle ore 9 alle 20, ma è consigliata una telefonata per confermare gli orari delle visite.

Merita inoltre una visita anche la vicina laguna di Nora che comprende un ramificato sistema di isolotti e canali nella foce del Rio Arrieras, separata dal mare dalla penisola Fradis minoris, in età punica e romana, utilizzata come cava per l’estrazione del materiale necessario alla costruzione della città di Nora, unitamente alla pietra di origini vulcaniche rinvenibile sotto la Torre di Cortellazzo.

Se, come ti ho detto parte della città di Nora non è stata ancora portata alla luce, è anche vero che potrai godere proprio partendo dalla laguna della parte di Nora coperta dal mare.

Sul sito http://www.lagunadinora.it potrai trovare tutte le informazioni per godere dei paesaggi della laguna e partecipare alla visita guidata di snorkeling (comprensiva di visita attraverso l’Aquarium, la Galleria Cetacei e il Centro recupero Cetacei e Tartarughe) e visitare così la parte della città sommersa dal mare.

Articolo di
Bianca Ferracani