S'Ardia a Sedilo

S'Ardia a Sedilo - Foto di cristianocani

 

Sedilo, e’ un comune situato al centro della Sardegna nella provincia di Oristano a 288 metri sul livello del mare che conta 2700 abitanti.

In questo piccolo paese, che sorge su un vasto altopiano nelle vicinanza del lago Omodeo, uno dei laghi artificiale piu’ grandi d’Europa, si svolge ogni anno il 6 e il 7 luglio, una delle più suggestive feste tradizionali della Sardegna: “S’Ardia“.

S’Ardia è una giostra equestre fatta in onore di San Costantino che ricorda la battaglia di Ponte Milvio tra Costantino e Massenzio, ed e’ prima di tutto una manifestazione di fede, che attira fedeli da tutta la Sardegna, ma non solo dal momento che negli ultima anni la manifestazione attrae numerosi turisti stranieri incuriositi anche dagli antichi rituali che la caratterizzano.

S’Ardia e’ una corsa sfrenata a cavallo, guidata da un capo corsa, “sa pandela madzore“, seguito da altri due cavalieri, “sa secunda e sa terza pandela” che rappresentano Costantino e da tre scorte (sas iscortas) che ricordano il suo esercito armato di robusti vessilli rossi che vengono utilizzati per proteggere “sas pandelas” dai tentativi di sorpasso, al momento della partenza, dei capi corsa dagli altri cavalieri.

Gli oltre 100 cavalieri che vi partecipano, e che rappresentano i pagani guidati da Massenzio, devono correre al galoppo secondo un ordine preciso mostrando tutto il loro coraggio e le loro abilità come cavalieri.

La corsa ha inizio molto tempo prima della sua reale disputa, con l’iscrizione in un apposito registro, il cui contenuto è noto solo al parroco, in cui, i ragazzi che vogliono fare da capo corsa, si iscrivono, sia per la passione per i cavalli che per una promessa fatta al santo.

L’attesa per i giovani e’ spesso lunga: passano degli anni prima di essere scelti e la scelta, fatta dal parroco, avviene seguendo l’ordine cronologico di iscrizione.

Il parroco sceglie il capo corsa e glielo comunica durante la festa di Sant’Antonio, il 16 gennaio; il prescelto sceglie, a sua volta, altre due persone che lo accompagneranno durante la corsa ed ognuno dei tre dovra’ scegliere poi le tre scorte.

La scelta e’ un momento importante perchè il capo corsa terra’ conto delle abilita’ del compagno a cavallo ma soprattutto si basera’ su legami di amicizia e parentela molto sentiti dalla gente.

S’Ardia, che si svolge presso la chiesa di San Costantino, ha inizio il 5 luglio con la messa celebrata nel santuario al pomeriggio, cui seguira’ la messa solenne la mattina del 6 luglio quando i capi corsa scenderanno al santuario a cavallo, montando tuttavia animali diversi da quelli che cavalcheranno la sera per la corsa, al fine di evitar loro affaticamento o che si facciano male.

La sera del 6 tutti i cavalieri si recheranno a casa del capo corsa per andare tutti insieme nella piazza della chiesa dove verranno consegnate le bandiere e dove verra’ data la benedizione.

Inizia cosi’ la processione verso il santuario guidata dal parroco, dal sindaco e dai fucilieri che hanno il compito di sottolineare sparando a salve, i momenti salienti della corsa: lungo il percorso il parroco impartira’ ancora due benedizioni all’altezza de “su fronte mannu” dove e’ eretta una croce in pietra in onore del Santo e de “su frontigheddu” che segna un momento importante perche’ da qui inizia il “lavoro” delle scorte che hanno il compito di tenere a distanza i cavalieri dal capo corsa e dalle altre due “pandelas“.

E’ questo il momento piu’ atteso della manifestazione sia per chi corre che per chi guarda perche’ dara’ inizio ad una corsa sfrenata che lascera’ tutti con il fiato sospeso: da quel momento “sa pandela madzore” potra’ decidere in qualunque istante di partire dando inizio alla corsa.

I cavalli scalpitano e i cavalieri cercano di avvicinarsi il piu’ possibile alle tre scorte mentre il capo corsa cerca il momento propizio per lanciarsi a sorpresa nella sfrenata corsa.

Alla sua partenza seguono le altre due “pandelas” e le scorte seguite dagli oltre 100 cavalieri che, tra la polvere e le urla della gente, cercheranno di star dietro il gruppo in una corsa lanciatissima e non senza pericoli.

Alla fine della prima, impervia discesa, una stretta curva conduce all’arco di Costantino che segna l’ingresso all’omonimo santuario nel punto forse piu’ pericoloso della corsa perche’ permette il passaggio di pochi cavalli per volta.

Una volta passato l’arco gli uomini a cavallo affrontano una ripida discesa che conduce alla chiesa, dove la corsa per pochi minuti si placa davanti ai riti religiosi: qui vengono infatti fatti dei giri a passo, solitamente sette e comunque in numero dispari, decisi, per il fattore sorpresa che caratterizza la corsa, dalla “pandela madzore” prima di ributtarsi al galoppo lungo la ripida e polverosa discesa.

Ad ogni giro le tre “pandelas” ricorderanno con il segno della croce, il gesto di Costantino nella lotta contro Massenzio che lo condusse alla vittoria.

La corsa si conclude con la corsa verso la chiesa prima di tornare, dopo la messa di ringraziamento, in paese dove tutta la comunita’ festeggia tra canti e balli.

Il 7 luglio il rito si ripete di mattina, seppur con un’atmosfera piu’ familiare, mentre la sera viene fatta la processione in onore del Santo.

S’Ardia è una manifestazione accompagnata da numerose celebrazioni e rituali religiosi, molto sentita dalla popolazione che la ripete a piedi due domeniche dopo la corsa equestre.

In particolare per vivere un momento di feste con i bambini, i ragazzi, ma anche gli anziani che non rinunciano all’atmosfera, senz altro più gioisa, di partecipare alla corsa che ha lo stesso percorso e svolgimento di quella a cavallo e non meno emozionante, soprattutto per coloro scelti a guidare il corteo.

Articolo di
Bianca Ferracani