Monumento dell'Indipendenza Lettone, la seconda indipendenza, ottenuta nel 1991 insieme ad Estonia e Lituania

Monumento dell’Indipendenza Lettone, la seconda indipendenza, ottenuta nel 1991 insieme ad Estonia e Lituania – Foto di Roberta

 

Ho capito una cosa… quando scrivi articoli che vanno sul personale, chi ti segue è più invogliato a interagire con te.

E’ capitato anche qualche settimana fa con Roberta, che mi ha contattato via Facebook dopo aver letto il mio ABC.

Ti dirò: ne è venuta fuori una bella chiacchierata, con una persona interessante e mai banale.

La ciliegina sulla torta?

Vive da 6 mesi a Rīga, in Lettonia, e oltre ad averle “scroccato” una sistemazione per un eventuale viaggio 😉 ha pure accettato di essere intervistata!

Vediamo se riesco a strapparle qualche curiosità e consiglio sulla città di Rīga.

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Come sei finita a Rīga, non è proprio una meta “classica”?

In un periodo che lavorativamente non poteva essere più nero, arrotondavo saltuariamente facendo promozioni come hostess/promoter per conto di agenzie di servizi.
Per mantenere più contatti possibili con loro aggiornavo continuamente i miei curriculum vitae su siti internet ed aumentavo iscrizioni “a catena” su vari portali a tema.
Da uno di questi mi venne una proposta “prendere o lasciare” che – se decidevo di prendere – avrei dovuto fare due valigie, chiudere casa e volare a Riga in 3 giorni.
E io l’ho presa.

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Come si vive in Lettonia? Inteso sia come costo della vita stessa ma anche come qualità.

Quando ho accettato di venire in Lettonia non ne sapevo quasi niente, ero terrorizzata dal freddo e facevo bene.
In inverno si toccano i 34° sotto lo zero.
Io sono arrivata qui quando il picco era già passato, verso i -15° e in linea di massima con un abbigliamento stratificato-termico-impermeabile, paraorecchie e scarpe antiscivolo ce l’ho fatta.

Panorama invernale

Panorama invernale – Foto di Roberta

 

Qualche mia collega locale che sa che vengo dalla Calabria in estate mi diceva ridendo “da te adesso ci saranno 40° sopra lo zero… aspetta l’inverno e vedi i nostri 40 sotto!”.
Io ho sempre avuto un legame molto forte con la terra ed essere vissuta solo al centro della Capitale, per avvicinarmi al luogo di lavoro per me non è il massimo, specie in una città che si rivela in ogni suo palpito così fortemente legata all’agricoltura, alla manifattura, ad aspetti primordiali della religione.
Il cambio svantaggioso dall’euro al lat rende Rīga più cara di quel che sembra, ma in definitiva neppure troppo.
Con 260 lat (il corrispettivo di circa 380 euro) io vivo da sola ed ho i consumi inclusi, il che in inverno è molto importante.
Per chi vuol risparmiare qualcosa le occasioni ci sono, bisogna saper guardare nei posti giusti.
Consiglierei, ad esempio, per chi vuole trovare casa, mobilia, ma anche offerte di lavoro e quant’altro un sito che è un po’ l’equivalente del nostro “subito.it”, si chiama “ss.lv” (non disponendo di traduttore simultaneo io in genere lo utilizzo aprendo oltre che una scheda per le mappe, anche una per le traduzioni).
Tranne che in rari casi (perché di “fenomeni” ne esistono in ogni cultura) non ho percepito la millantata freddezza attribuita alla gente del Nord, anzi, al contrario ho incontrato persone che sono state molto disponibili nei miei confronti, anche solo con l’offrirsi di accompagnarmi quando chiedevo un’indicazione.
Gli italiani qui piacciono ancora molto, tanto che potrà capitare di trovare qualcuno che vi risponda in italiano a una domanda.

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Passiamo all’argomento viaggi 😉 Che cosa non deve perdere una persona che visita Rīga?

La maggior parte delle persone vengono – giustamente – a visitare Rīga in estate quando si toccano i 15° asciutti sopra lo zero e la città si anima per le celebrazioni di Ligo, durante il solstizio e festival musicali e tutto riprende vita, fragore e colore.
Nel periodo caldo sono caratteristiche le gite in barca sul fiume Daugava o in località di mare come Jurmala, raggiungibili in treno in poco tempo dal centro.

Barca sul fiume Daugava in un pomeriggio estivo

Barca sul fiume Daugava in un pomeriggio estivo – Foto di Roberta

 

Rīga è una città splendida da girare a piedi essendo quasi interamente caratterizzata da un’architettura Art Nouveau e con un’altissima densità di musei.
Consiglio, prima della partenza, di stilare una lista di questi ultimi ed un percorso e visitarne il più possibile.
Con le prime colleghe, appena arrivate, decidemmo di imparare la storia di un monumento a testa e farci a turno da guide turistiche nella visita ai monumenti più importanti.
Straordinaria è l’Opera Nazionale Lettone, ci vado ogni volta che posso.

Io con alle spalle l'Opera Nazionale Lettone

Io con alle spalle l’Opera Nazionale Lettone – Foto di Roberta

 

Così come ognuna delle cose descritte precedentemente, ha un costo minimo e in più le opere antiche e nuove sono tutte messe in scena nelle lingue originali.
In alto, sopra il bocca-scena, su una striscia di schermo sono proiettate le parole in lettone ed inglese.

Vista dell'Opera dall'interno, è visibile lo schermo per i sottotitoli

Vista dell’Opera dall’interno, è visibile lo schermo per i sottotitoli – Foto di Roberta

 

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Il tuo luogo preferito a Rīga? Sempre che tu non lo voglia tenere segreto!

Credo che il mio luogo preferito in assoluto qui sia il mercato, sopra tutti quello centrale, ma ce ne sono molti.
Il mio luogo preferito è “il mercato” concettuale, questo posto pieno di colori vividi da dipinto animato, di voci che si mischiano alla mia senza che si vogliano tradurre, ma che – chissà com’è? – mi sembra di capire benissimo cosa dicono.
La terra sulle mani di una signora che mi offre delle patate e i riflessi dell’ambra da oggetti d’ogni genere appesi qua e là sui banchi.
Un gruppo di vecchiette sta seduto su una panca di legno sulla via e io penso che potrebbero parlare il mio dialetto.

Edificio a Riga

Edificio a Riga – Foto di Roberta

Edificio a Riga

Edificio a Riga – Foto di Roberta

 

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Piatti tipici? C’è qualcosa che ci consigli di provare?

Le lunghe dominazioni di cui è stata oggetto la Lettonia hanno lasciato tracce meno tristi ma comunque profonde anche nella cucina.
La cucina è alquanto grassa, con similitudini con quella tedesca.
Sono molto freschi i prodotti caseari di cui c’è una produzione altissima.
Tipico, per esempio, è il Kefir, una specie di yogurt più acidulo e meno denso che si può bere e sta alla base di zuppe estive di barbabietola molto buone.
Il pesce è freschissimo.
È possibile trovare tranci di salmone per meno di 8 lat al chilo!
Altra cosa tipica è il cosiddetto “Balsamo di Rīga” liquore aromatico a base di vodka e quasi due dozzine d’erbe, puro ha un vago sapore di liquerizia, sciolto nel latte caldo somiglia vagamente al Baileys, aiuta a sopportare il freddo e a conciliare il sonno che si guasta con la troppa o poca luce di alcuni mesi.
Consiglio di abbandonare il più possibile l’attaccamento ai cibi che non si reperiscono facilmente perché oltre ad essere difficile trovarli sono dispendiosi e spesso non di buona qualità.

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E per finire regalaci qualche posto in cui mangiare, luoghi che hai provato e in cui torni spesso.

Per mangiar fuori i posti sono molti, specie di cucina internazionale.
Esiste ad esempio una catena di ristoranti che si chiama “LIDO” – non esosa – in cui è possibile gustare la cucina locale e il personale è abbigliato in costumi tipici.
E in caso ti mancasse la cucina italiana posso indicarti la pizzeria “Da Sergio”, su Matisa iela, unico posto che ho scoperto finora in cui sia possibile gustare una pizza fatta con il metodo italiano (leggasi: senza zucchero) a prezzi ragionevoli.

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Non posso che ringraziare tanto Roberta per il tempo che mi ha concesso e farle un grande “in bocca al lupo” per la sua permanenza a Rīga e per tutto il resto!

Un saluto,
Cristiano