Ti parlerò di un’esperienza particolare oggi, una sorta di “via crucis” personale che mi sono imposto, per nessun motivo in particolare.
Prima di tutto però, collochiamo il luogo con qualche informazione pratica.
Siamo in Thailandia, nella parte sud del paese, a pochi chilometri dalla cittadina di Krabi, nota in quanto possiede un aeroporto e vi arrivano turisti e viaggiatori che raggiungeranno le varie location marittime, comprese le isole meravigliose di questa zona.
Il Wat Tham Sua è un tempio e rimane, come detto, qualche km fuori da Krabi, facile da trovare per via dei cartelli e perchè la collina domina il paesaggio.
L’ingresso è gratuito.
Viene chiamato anche Tiger Cave Temple ma di tigri neanche l’ombra purtroppo, si tratta di una storia/leggenda del passato, che racconta di una tigre vissuta alla base della collina, in una grotta.
E iniziamo con l’esperienza mistica: proprio dalla scalinata posta a fianco della grotta di cui sopra, un cartello ci avvisa che dovremo salire ben 1.237 scalini per raggiungere la sommità.
Stop. Fermo subito le tue rimostranze… mi sembra di sentirle: “E vabbè, 1.237 gradini, ok è dura, ma niente di esagerato“.
Se ti dicessi che ti sfido a trovare un gradino uguale all’altro?
Se ti dicessi che alcuni sono stretti anche solo 10 cm?
Se ti dicessi che troverai gradini alti 10 cm ma anche (tanti) gradini alti più di 50 cm? (hai capito bene… 50 cm!!!)
Se ti dicessi che a qualunque ora del giorno salirai, una parte al sole ti tocca sempre?
Se ti ricordassi che poi una volta sulla cima devi anche tornare giù? E sì, è meno faticoso, ma fare 1.237 gradini in discesa è una tortura anche per le ginocchia più sane.
Spero di aver reso l’idea.
E’ fattibile, non sono un atleta, ma non è comunque un’esperienza per tutti, era solo per chiarire il concetto.
Il mio consiglio è di salire al mattino, portandosi dietro dell’acqua e magari una t-shirt di ricambio.
Fermati spesso durante la salita, anche perchè incontrerai molto scimmie e ammirarle nelle loro attività quotidiane è sempre un piacere, attenti però a non farsi fregare oggetti, sono dispettose 🙂
Una volta in cima avrai raggiunto il tuo “nirvana“, è un luogo di meditazione e dopo 1.237 scalini ti sfido a non avere una tua piccola esperienza mistica.
Il panorama, soprattutto se la giornata è chiara spazia da grandi pianure fino al mare e tutto sembra minuscolo; il valore in più è dato dalla vista a 360°.
Puoi rimanere quanto vuoi, rilassarti, non sarai mai in mezzo a molte persone, quando sono stato io ce n’erano una decina, non di più.
Senza cadere nell’esagerazione, la felicità per essere riuscito ad arrivare in cima, la bellezza e la pace del luogo e il panorama ne fanno una delle più belle esperienza della mia vita.
Una delle cose che più mi ha colpito è sapere che i monaci – ne incontrerai di certo durante la salita o la discesa – fanno tutto il tragitto anche 2 o 3 volte al giorno.
Un grande applauso e tanta ammirazione per loro.
Per dovere di cronaca nel mio archivio sono presenti anche le fotografie che testimoniano le condizioni in cui sono arrivato sulla vetta ma… visto che ho i poteri per farlo, tali fotografie sono state “segretate” e come indicato nelle mie ultime volontà verranno cremate con il mio corpo.
Nessun altro occhio umano potrà mai vederle!
A suo tempo scrissi anche una recensione su Minube per il Wat Tham Sua.
Un saluto,
Cristiano