Il tempio sospeso

Il tempio sospeso – Foto di Silvia Balcarini

 

La città di Datong fino a pochi anni fa era solamente una città mineraria.

Negli ultimi 3 anni, complice il repentino boom economico che sta avendo questa nazione, sta buttando giù il vecchio e ricostruendo il nuovo.

Vecchie case rase al suolo fanno il posto a palazzoni uguali, moderni e confortevoli che assorbiranno come un’arnia la nuova classe media cinese, si asfaltano le strade, si illuminano, si decorano con piante, siepi e fiori mantenuti benissimo.

Questa città, questo paese sta subendo una crescita tale e veloce che se si avesse la possibilità di visitarlo ogni anno non lo si riconoscerebbe.

Molti i centri commerciali che stanno nascendo, la quantità di elettrodomestici in esposizione fa apparire come piccoli rivenditori i nostri super store.

I centri commerciali sono spesso vicini e poco affollati (forse perché sono tanti?) e udite-udite aperti al contratto.

Sì, sperimentato sulla pelle (avendo rotto la mia stupenda videocamera) ho passato qualche ora all’interno, e circondata da 5 commesse ho “chiesto” loro di mostrarmi il manuale d’istruzioni (altrimenti come capire cosa si sta comprando?); ho poi mercanteggiato, complice anche il fatto che accettavano solo bancomat cinesi!

Quindi l’opzione del cash ha aiutato la fase finale: “Ho solo questi!”.

Il centro città viene ricostruito con l’architettura cinese vecchio stile, i tetti, i negozi, tutto molto carino.

Si sta però esagerando: il palazzo imperiale di Datong, al momento inesistente perché scomparso a causa di un incendio, verrà ricostruito, sarà una copia!

Il sito dove sono poste le Grotte di Yungang ne è la conferma.

Sito di Yungang

Sito di Yungang – Foto di Silvia Balcarini

 

L’ingresso assomiglia alla hall di un hotel a 5 stelle invece è la biglietteria, ed il percorso, lungo, per arrivare alle grotte è pieno di rimandi finto-cinesi stile Las Vegas.

Nemmeno il tempio a metà strada, nuovo, riesce a ridare un po’ di poesia al resto.

Buddha seduto

Buddha seduto – Foto di Silvia Balcarini

 

Le grotte invece meritano la visita.

Una delle grotte

Una delle grotte – Foto di Silvia Balcarini

 

La dinastia Wei portò qui la capitale facendo costruire le 45 grotte buddiste (21 le principali, in passato molte di più).

Questo patrimonio dell’umanità ospita molteplici statue: piccole, grandi, enormi.

In passato erano 51000.
La più alta raggiunge i 15 metri.
Scolpite all’interno delle grotte dal 460 al 618 d.C., la roccia ARENARIA facile da lavorare era difficile da dipingere.
Alcune, conservano ancora le pitture policrome.

Tornando in città si può fare una piccola sosta al muro dei nove draghi, identico a quello di Pechino solo più antico e più largo: alto 8, lungo 45 e spesso 2 (metri), costruito 600 anni fa.

Non lontano, nella zona pedonale, il Huayan Temple.

Veduta esterna del complesso di Huayan Temple

Veduta esterna del complesso di Huayan Temple – Foto di Silvia Balcarini

 

Il tempio è buddista costruito sotto la dinastia Liao intorno all’anno 1000.
Diverse belle statue, alcune polverose, si evidenziano nei vari templi restaurati (troppo!), bella vista dell’insieme dal tempio più grande e più alto.
Anche qui concediti una passeggiata tra i venditori ambulanti: spiedini, uova di ogni forma e colore, mais, zuppe, castagne, noci e se ne hai il coraggio assaggia.

Ad un paio di ore d’auto da Datong si può vedere la Yingxian Pagoda: la più vecchia e alta pagoda in legno della Cina, costruita nell’anno 1056 e alta 70 metri.

Yingxian Pagoda

Yingxian Pagoda – Foto di Silvia Balcarini

 

Costruita senza nessun chiodo, utilizzando 3000 metri cubi di legno viene tutt’ora studiata, interessante per tutti la vista dei numerosi pezzi di assemblaggio.

Di struttura ottagonale, esternamente presenta 5 piani in realtà ne ha all’interno 9.

Le pagode servivano come torri di avvistamento e/o per motivi religiosi, vicino c’era il tempio.
Questa è considerata la struttura in legno più ingegnosa al mondo.

Particolare degli incastri di legno

Particolare degli incastri di legno – Foto di Silvia Balcarini

 

Nella stessa giornata si può visitare il monastero sospeso di Xuankong (vedi foto all’inizio) e ne vale la pena.

Posto a 50 metri di altezza e arroccato sulla roccia dà veramente l’impressione di essere sospeso.

Veduta dall'alto di Xuankong

Veduta dall’alto di Xuankong – Foto di Silvia Balcarini

 

L’intera valle dove è situato è molto bella, questa era una via di pellegrinaggio che raggiungeva una delle 5 montagne sacre della Cina, quella di Hengshan.

Costruito nel IV secolo e restaurato sotto i Qing è un santuario taoista, buddista e confuciano.

Numerose le statue policrome delle divinità tra le quali si distinguono le buddiste dai caratteri classici indiani, le taoiste e confuciane più magre e dai tratti cinesi abbigliate in maniera sfarzosa e un po’ kitch.

Gli scalini alti e scivolosi e i parapetti bassi non favoriscono chi soffre di vertigini.

Il terzo piano l’ho percorso quasi carponi!

Articolo di
Silvia Balcarini