Un kayak isolato...

Un kayak isolato… – Foto di Roberta Pica

 

Le Whitsunday Islands sono un arcipelago di isole sviluppatesi lungo la barriera corallina australiana, la più grande al mondo, si estende lungo le coste del Queensland per circa 2.600 km.

Le 74 isolette che formano l’arcipelago delle Whitsunday Islands, dichiarate patrimonio dell’umanità, sono diventate meta turistica prediletta dagli australiani, specialmente quando cercano di fuggire dal freddo invernale (giugno-settembre) per godere delle calde temperature che questa zona tropicale offre.

Il turismo da quelle parti, in realtà, è presente tutto l’anno, grazie, infatti, a una temperatura sempre mite anche nei mesi invernali da Novembre a Marzo.

L’unica premessa è che in questi mesi, come di consueto, le acque di questa zona dell’Australia sono invase dalle meduse, alle quali è opportuno proteggersi tramite una tutina in lycra facilmente reperibile presso gli hotel o i resort.

Per raggiungere le Whitsunday Islands per via aerea, un po’ tutte le compagnie offrono voli di andata e ritorno dalla maggior parte delle città australiane.

Gli aeroporti di arrivo sono: Proserpine, Airlie beach e Hamilton Island, una delle tante isole, nota per i resort che ospita.

Airlie beach è la cittadina sulla costa più vivace dove si concentrano locali serali e ostelli, e dove è possibile prenotare una delle tante escursioni in barca a vela lungo le tante isole che formano questo arcipelago.

L’attività prediletta dai backpackers è proprio questa, barche a vela e catamarani organizzano intere giornate alla scoperta di bianchissime spiagge e ricchi fondali marini.

Per chi invece volesse provare un’esperienza completamente diversa, il governo del Queensland dà la possibilità di campeggiare in quasi ognuna di queste isole, in particolare nella spettacolare Whitehaven Beach.
E’ necessario prenotare il campeggio presso il sito http://www.derm.qld.gov.au, al costo di 5.50 dollari a persona e attrezzarsi per raggiungerla, operazione non facile e soprattutto poco economica, ma fattibile grazie alla Island Camping and water taxi Scamper.

Water taxi Scamper

Water taxi Scamper – Foto di Roberta Pica

 

Il tempo e costo di navigazione varia a seconda della vostra destinazione, la partenza è comunque da Shute Harbour, zona portuale vicina ad Airlie Beach, 20 min di camminata o qualche fermata di bus.

I costi non sono proprio economici, anzi, per questo ti consiglio di starci almeno due giorni per ammortizzare i costi del trasporto, ad esempio il costo del viaggio per Whitehaven beach, è di 155 AUD andata e ritorno, circa due ore di viaggio.

La gentilissima Sandy di Scamper sarà più che disponibile nell’aiutarti a preparare il vostro viaggio, infatti loro stessi offrono la possibilità di affittare l’attrezzatura da campeggio che ti serve, compresi i 5 litri d’acqua a testa giornalieri.
Tutti i campeggi nelle isole sono privi di acqua corrente necessaria per lavarsi e cucinare, è importante partire preparati dunque, se non si vuole trasformare una vacanza in un incubo.

Potete consultare i prezzi per l’attrezzatura da campeggio presso il loro sito, con prezzi forfetari (40 la prima notte, 20 dalla seconda in poi) si può noleggiare l’intero pacchetto che comprende tenda, materassino, fornello a gas, piatti, pentole, tanica d’acqua, maschera, boccaglio, pinne e tutina antimedusa.
Solo il sacco a pelo non è compreso ma anche quello si può reperire da loro.

C’è anche la possibilità di affittare kayak singoli o doppi, basta rivolgersi alla http://www.saltydog.com.au che opera in stretto contatto con la Scamper, l’ufficio a Shute harbour è infatti lo stesso.

Per il trasporto non ci si deve preoccupare di niente, il kayak, infatti, in questo caso viene caricato sul water taxi e scaricato insieme a voi nel punto di destinazione.

Una volta lì sarai libero/a di pagaiare quanto vuoi, la compagnia ti lascerà una cartina di percorsi consigliati.
Raggiungere altre isole in kayak è un’impresa un po’ ardua adatta per lo più ad esperti, ma per tutti gli altri si può cercare di raggiungere un’insenatura di una particolare bellezza presente a 7 km, (l’intera lunghezza della spiaggia) e chissà che non si avvisti qualche tartaruga marina gigante come è successo alla sottoscritta.

Un consiglio personale è di non partire troppo tardi, sicuramente non dopo le quattro considerando che almeno due orette per raggiungere l’insenatura ci vogliono, considera anche una sosta e altre due ore per il ritorno.
Tieni presente che se c’è un po’ di vento e quindi onde e correnti marine il tutto diventerà parecchio difficoltoso.

Della restituzione del kayak non ti dovrai preoccupare, molto probabilmente lo dovrai lasciare là per qualcun altro che arriverà dopo di te.

Per chi volesse scoprire l’isola a piedi, ci sono diversi percorsi trekking che si possono fare, si può giungere a Sandy Bay, un’altra spiaggia meno bella ma con fondale marino da esplorare, sito dall’altro lato dell’isola, 3.6 km andata e ritorno.

Durante queste escursioni, ma anche nel campeggio stesso sarà molto probabile avvistare varani, un animale di cui ignoravo l’esistenza, prima di trovarmene uno davanti.

Vale quindi la pena campeggiare su queste isole disabitate da esseri umani ma ricche di flora e fauna tutte da esplorare.

Nel complesso consiglio questa vacanza per godere del mare cristallino e della spiaggia bianchissima che questa parte dell’Australia ha da offrire.
E’ un’immersione nella natura incontaminata e ancora selvaggia (te ne accorgerai dai rumori che sentirai fuori dalla tenda 🙂 ).

Attività da fare: snorkelling, kayak e trekking.

Paradiso terrestre???

Paradiso terrestre??? – Foto di Roberta Pica

 

La sconsiglio per i costi non proprio economici dei mezzi che si è costretti a prendere.
A parte il water taxi per raggiungere le isole, tieni in considerazione il costo del trasporto dall’aeroporto di arrivo.
Specialmente se si tratta di Hamilton Island, dove i costi degli aerei sono più economici ma poi si è costretti a prendere un traghetto per la terra ferma (Airlie beach o Shute harbour), http://www.cruisewhitsundays.com/ 45 AUD per persona.
Insomma a conti fatti non so se si risparmi così tanto dormendo nei campeggi, ma è comunque un’esperienza diversa dalle solite.

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In alternativa le altre due opzioni di vacanza in quella zona sono:

i Resort, di cui c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Come si può immaginare è un tipo di vacanza completamente diversa dalla precedente, all’insegna del totale relax, tutto compreso, tutto comodo ottimo per famiglie e coppiette che cercano il romanticismo in un posto incantato.

– una via di mezzo è dormire in ostello ad Airlie beach e prenotare un giro in barca a vela per le isole, costerà dai 150 ai 200 AUD circa, ma si tratta di vedere più isole nell’arco della giornata, possibilità di immersioni, snorkelling e pranzo incluso.

In ogni caso vale la pena esplorare queste meraviglie della natura, fin quanto durano, visto che questa barriera corallina purtroppo si sta ritirando pian piano, ma ancora ha da offrire un’immensa bellezza naturalistica fatta di flora e fauna selvaggia ancora tutta da scoprire.

Articolo di
Roberta Pica