Aperitivo con paesaggio sulle Winelands

Aperitivo con paesaggio sulle Winelands – Foto di Silvia Balcarini

 

Ecco un’altra possibile escursione giornaliera da Cape Town, le winelands: vigneti sconfinati, tranquillità e raffinatezza.

In mezzo alla  natura  sudafricana, Madre Terra ha regalato le condizioni adatte alla coltivazione della vite.

Ed eccomi in strada per Stellenbosch, Franschhoek e Paarl.

Curioso guidare in mezzo a un paesaggio parte sostanziale dell’escursione, che ricorda la mia Toscana.

Gli spazi aperti sono composti da  filari di viti, da viali di querce e da larghe spirali in terra battuta, come dire…  geometricamente panoramico!

Questa è proprio quello che s’intende per gita fuori porta: non c’è niente d’importante da vedere o da fare ma è per questo che alla fine “ci se la gode”.

Da queste parti ci si rilassa con la bici, a piedi o a cavallo, si mangia e si beve bene, of course.

Il clima mediterraneo delle winelands ha attirato gli europei rendendole famose per i  vini di pregio, dando  impulso all’economia a tal punto che oggi la viticoltura è una delle principali fonti economiche di tutto il Sudafrica.

Le tenute vinicole sono delle splendide ville-fattorie che offrono non solamente la degustazione dei vini ma anche un servizio ristorante, caffè, hotel, golf.

Le tenute sono una più bella dell’altra con giardini, specchi d’acqua e servizio impeccabile, non a caso molto utilizzate per i matrimoni.

Architettura olandese nelle winelands

Architettura olandese nelle winelands – Foto di Silvia Balcarini

 

Meritano da sole una visita.

La scelta quindi è ampia, può ricadere su quella più antica (Groot Costantia) o più famosa, oppure se sei un esperto, in base al vino che ti interessa.

E sempre se sei un vero degustatore puoi chiedere informazioni durante la tua degustazione, visitando le cantine.

Io ne cito solo una, la MEERLUST, di proprietà italiana, il friulano Giorgio Della Cia ha ottenuto molte premiazioni con il suo cabernet rosso chiamato Rubicorn, considerato uno dei migliori vini sudafricani.

Stanno inoltre nascendo nuove zone produttrici ma soprattutto si affacciano a questo mestiere viticoltori di colore e nuove aziende sono gestite in cooperativa da gruppi di lavoratori.

C’è da averne paura?  

Di rito una passeggiata per Stellenbosch, piccola, graziosa e soprattutto ordinata cittadina con case bianche dai tetti scuri in stile olandese, una miscellanea tra il vittoriano e il georgiano.

Passeggiando per Stellenbosch

Passeggiando per Stellenbosch – Foto di Silvia Balcarini

 

Piazza, chiesetta, fiori, negozi di classe, gallerie d’arte contemporanea e ristoranti, questo è quello che vedrai.

Ogni caffè t’invoglierebbe a entrare, finendo lì la tua giornata con quattro chiacchiere spensierate.

Dorp Street, Strand street, Ryneveld Street offrono edifici elegantemente impeccabili.

Chiesetta a Stellenbosch

Chiesetta a Stellenbosch – Foto di Silvia Balcarini

 

Si prosegue per Franschhoek.

Già dal nome si capisce che qui abbiamo a che fare con i francesi, infatti a differenza di Stellenbosch questa città fu invasa dagli ugonotti francesi.

Immagini nella zona di Franschhoek

Immagini nella zona di Franschhoek – Foto di Silvia Balcarini

 

Anche qui eleganti dimore accolgono gli ospiti coccolandoli con camere spaziose e raffinate, cucine prelibate francesi oltreché sudafricane e fiumi di buon vino.

25 km dopo si trova invece Paarl, le sue tre grandi roccie con la pioggia scintillano come delle perle.

Questa città è il regno del nazionalismo afrikaner come lo dimostra il monumento principale di Paarl.

Il paesaggio è il medesimo e qui si può degustare oltre ai vini bianchi lo champagne locale.

Se questa escursione ti stuzzica puoi mantenere Stellenbosch come base e proseguire sulla R303, percorrere il Bain’s Kloof Pass, vedere Tulbagh e poi Worcester ed arrivare addirittura tramite la R60 a Robertson e Mc Gregor e così via… entrando poi nella regione del Klein Karoo.

Considera minimo 3 giorni.

Altrimenti possono bastarti 2 giorni se aggiungi unicamente qualche azienda vinicola, insomma se vuoi solamente sollazzarti con il vino sudafricano… Ma perBACCO siamo italiani!!!

Articolo di
Silvia Balcarini