Un soldato della Grande Guerra

Un soldato della Grande Guerra – Foto di Cristiano Guidetti

 

Inizio con una confidenza: i musei storici li trovo interessanti, ma la mia soglia di attenzione cala in modo drastico nel giro di 30 minuti.

Per questo motivo se ne trovo uno che alza – e di molto – la mia limitata “soglia“, deve diventare oggetto di un articolo.

Si tratta del Museo della Guerra Bianca, a Temù, in piena Val Camonica, a pochi chilometri da Ponte di Legno.

L’idea dell’Associazione che lo gestisce è stata quella di creare un percorso sulla Grande Guerra del 1915-1918, con centinaia di oggetti rivenuti in Adamello.

Fin qui nulla di nuovo.

Il punto di forza a mio parere sta nell’aver associato fotografie d’epoca (sono tantissime) agli oggetti corrispondenti e immortalati nell’immagine.
Per la nostra mente risulta più facile collocare l’oggetto in una dimensione reale, di utilizzo giornaliero rispetto al vederlo solo lì presente ma inanimato.

E così ti ritrovi a “vedere” com’era una baracca per gli ufficiali, a “vedere” come venivano trasportati – mediante teleferica – i feriti e/o gli asini che poi avrebbero lavorato in quota.

Alloggio per ufficiali

Alloggio per ufficiali – Foto di Cristiano Guidetti

 

Non riusciremo MAI a capire davvero le condizioni in cui si è svolto quel conflitto, combattere sulle cime, immersi nella neve e con temperature di molto sotto lo zero.

Tutti momenti di “vita comune” in guerra ti vengono messi davanti senza filtri e il chiaro messaggio dell’allestimento NON è quello di esaltare il conflitto, ma piuttosto il contrario.

Un forno per il pane

Un forno per il pane “mobile” – Foto di Cristiano Guidetti

 

Più volte mi è capitato di pensare: “Se l’uomo volgesse i suoi sforzi tecnologici verso ambiti costruttivi invece che per la creazione di strumenti di morte!”

Pensiero retorico certo… ma non per questo falso.

Io ho avuto l’enorme fortuna di essere accompagnato nella visita da Walter Belotti, presidente e direttore amministrativo dell’Associazione “La Grande Guerra in Lombardia“.

Dico fortuna perchè Walter non è solo un curatore, per prima cosa è un appassionato e i suoi racconti nel mostrare i vari oggetti sono maniacali e coinvolgenti.

E’ la classica persona che in 40 anni di attività si è “sporcata le mani” più volte per recuperare oggetti sulle cime dell’Adamello, “solo” per poterle catalogare e capire almeno in parte il perchè di tanta assurdità.

Uscirai dal museo con sentimenti contrastanti: da una parte la voglia di approfondire e magari salire in quota con una delle escursioni che Walter organizza durante l’anno, dall’altra lo sgomento che solo le immagini e le vicissitudini di una guerra possono lasciarti.

Bellissime le parole di Gian Maria Bonaldi (che ha combattuto sull’Adamello), nella sala che chiude l’esposizione.

Le toccanti parole di Bonaldi

Le toccanti parole di Bonaldi – Foto di Cristiano Guidetti

Informazioni pratiche

Il museo è aperto nei mesi di maggio, giugno, settembre e ottobre il sabato e la domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18.

Nel mese di luglio tiene aperto tutti i giorni con i seguenti orari: 10-12, 16-18

Nel mese di agosto tiene aperto tutti i giorni con i seguenti orari: 10-12, 15.30-18.30

Il costo per l’ingresso è di 7 euro per gli adulti, 4 euro dai 6 ai 17 anni e gratuito per tutti gli altri.

Fuori dai periodi di apertura è possibile visitarlo organizzando privatamente il tutto.

Per tutte le altre info il sito ufficiale è a tua disposizione.

Un saluto,
Cristiano