Coda di balena

Coda di balena – Foto di Silvia Balcarini

 

Buenos Aires alle spalle e 20 ore di autobus sulle spalle, con cognizione di causa mi accorgo (che non ho più l’età) quanto sia grande, o meglio lungo questo paese: l’Argentina.

Tappa fondamentale è la Penisola Valdes, bocca della Patagonia argentina, è considerata una delle più importanti riserve naturali di fauna marina.

Inserita nella lista dell’Unesco, attrae per la maggior parte dell’anno molti viaggiatori, essendo un punto fortunato per l’avvistamento della Balena Franca australe, i pinguini di Magellano, le orche, i delfini, otarie, leoni marini e toninas (un mix tra orca e delfino).

Queste acque calme sono il giusto rifugio per l’accoppiamento e il parto.

Ma entriamo nello specifico.

Puoi arrivarci in due modi: autobus o aereo.

Ti consiglio di soggiornare a Puerto Madryn, città carina e tranquilla, con una bella passeggiata sul mare e con una grande scelta di agenzie.

Se arrivi in bus il terminal è in città, se invece arrivi in aereo (un paio d’ore da B.A.), l’aeroporto di Trelew dista 70 km che si percorrono in 40-50min (un’ora in bus).

Ci sarebbe anche l’aeroporto in città, ma non so perché pochissimi voli atterrano direttamente qui.

Diverse sono le possibilità di soggiorno per tutte le tasche e per tutte le esigenze con standard occidentali.

Sui particolari mi fermerò più avanti in un articolo a sé, dove poter trovare i miei suggerimenti su questo tipo di viaggio.

Penisola Valdes Argentina

Penisola Valdes Argentina – Foto di Silvia Balcarini

 

La Penisola Valdes si estende per 420km, una bella grandezza per i nostri canoni ma non per l’Argentina!

Comunque si percorre facilmente in un’intera giornata.
La strada non è asfaltata ma si guida agevolmente.
Hai due opzioni: partecipare a un tour organizzato oppure noleggiare un’auto e girare in autonomia.
La scelta dipende dal tempo che hai a disposizione, dall’arrivo a Puerto Madryn (il tour organizzato potrebbe essere già partito) e dal numero di persone che viaggiano con te.

Infatti, il noleggio auto non è così conveniente per sole due persone e un’unica giornata.
Se invece resti un paio di giorni o più, o se sei interessato a qualche attività sportiva ti consiglio di dormire a Puerto Piramides.

A parer mio il tour organizzato non toglie niente all’escursione, considera però che parlo anche in ragion del fatto che essendo sufficientemente stanca è stato comodo non dover guardare la cartina e pensare a niente altro che a gongolare della natura circostante.

Un giorno in più significa avere il tempo di raggiungere altre zone di osservazione come la più lontana (3 ore di viaggio) Punta tombo (pinguini), Punta Fletcha (l’ascolto del canto delle balene), Playa El Doradillo (si possono vedere le balene dalla spiaggia), Punta Loma (leoni marini).

Coda di balena più piccolo al seguito

Coda di balena più piccolo al seguito – Foto di Silvia Balcarini

 

Si parla di periodo migliore per l’avvistamento delle balene, da settembre a novembre e nel mese di giugno o a fine dicembre.
Io devo dire la verità non ci ho capito un granché, più leggi e più aumentano i mesi propizi!
La cosa importante è che l’escursione non viene effettuata se si sa per certo che non si vedranno e comunque, in caso di mancato avvistamento, verrai rimborsato, idem se le condizioni meteo non sono favorevoli.

Fossi in te opterei per la “crocierina” al mattino (sembra che il meteo sia più favorevole) e il giro per la penisola al pomeriggio.
Qualche guida invece ti consiglia di fare l’inverso per goderti il tramonto in mare.
Vedi tu.

Balena, Penisola Valdes

Balena, Penisola Valdes – Foto di Silvia Balcarini

 

Non ti posso descrivere l’escursione, ti lascio alle mie foto, che specifico, non sono state ritoccate in alcun modo.
Come dicono gli inglesi anforghettabol!

Filmando una balena

Filmando una balena – Foto di Silvia Balcarini

***

La giornata prosegue entrando in riserva, la strada che si percorre fa un cerchio e porta verso vari punti di osservazione (All’entrata vi è anche un mini museo fornito anche di uno scheletro completo di balena).

Il percorso è abbastanza delineato, niente paura se sbagli e prendi una traversa, alla fine torni sempre sulla strada maestra.

Il paesaggio costiero è selvaggio e “incontaminato”.
Buffi gli animali, che come inquilini dello stesso territorio si sono spartiti i terreni di loro proprietà: otarie e leoni marini da una parte, chi russa, chi nuota e chi si azzuffa e pinguini dall’altra.

Pinguino argentino

Pinguino argentino – Foto di Silvia Balcarini

 

Non mi stancherò mai di osservare questo animale, un uccello che non vola ma nuota come un pesce e cammina dondolando.

Come starebe bene in giardino insieme al mio gatto nero e a quello grigio!

Pinguino, Penisola Valdes

Pinguino, Penisola Valdes – Foto di Silvia Balcarini

 

A mio gusto i punti più belli, in cui gli animali si vedono in abbondanza e più da vicino sono: Punta Norte, Caleta Valdes.

Vagando per la penisola, fuori o dentro la riserva, si possono avvistare anche struzzi anzi nandù, pecore, vacche, lepri, vizcachas (simili alle lepri), maras (muso da lepre, corpo come un cane).

Marà, grossa lepre

Marà, grossa lepre – Foto di Silvia Balcarini

 

Annota (solo per portatori di capelli): qui c’è vento, di più o di meno, ma vento vento, cappello o laccio per i capelli fanno comodo a meno che la sera non tu voglia stare un’ora a districarti i capelli.

Per tutti: portati l’acqua, il mix di sole, l’aria salmastra, il vento e la sabbia fa venir sete, per lo meno a me.

Articolo di
Silvia Balcarini