Screenshot sito Parma Swing Festival

Screenshot sito Parma Swing Festival

 

Iniziamo dalla fine: farò parte del Social Media Team della 1° Edizione del Parma Swing Festival Hats & Cats.

Evento swing internazionale, con workshop, corsi di ballo e serate di gala, che si svolgerà nella città emiliana dal 13 al 15 dicembre.

La mia speranza è che tu possa partecipare dal vivo – per info sulle prenotazioni info@parmaswingfestival.com – ma se non riesci potrai seguirlo, grazie al social media team, utilizzando l’hashtag: #ParmaSwingFestival

Si pubblicheranno contenuti su Facebook, Twitter, Instagram, Vine.

La prima cosa che mi ha incuriosito di questo festival è stata il nome che hanno scelto: “Hats & Cats”.

Cappelli e gatti? e quale sarebbe il filo che collega i mici ai cappelli? e allo swing? al ballare in genere?

Googlando” ho scoperto l’arcano: era un termine in voga nel mondo della musica, soprattutto jazz anni ’50, i tempi di Louis Armstrong per intenderci.
Deriva dallo slang e significa “Signore e Signori”, in quanto le donne indossavano molto spesso cappelli (“Hats”) e nel modo colloquiale le persone, soprattutto uomini erano indicati come “Cats”.

Ecco fatto…

Ora rimangono tutte le altre curiosità di un mondo che conosco poco o nulla e che non vedo l’ora di scoprire:

– i vari tipi di ballo: tutti diversi dagli anni ’20 agli anni ’30, fino ad arrivare al decennio della guerra, i ’40, in cui si ballava comunque;

– gli abiti, splendidi, coreografici, curati nei minimi particolari;

– i termini dello slang che ancora oggi vengono utilizzati.

Ecco un altro esempio: i biglietti in vendita sul sito ufficiale hanno un nomignolo… “Jitterbug”, con cui si indicano i vari modi di ballare lo swing e nello slang americano venivano chiamati così gli alcolisti ormai al delirium tremens 🙂

Tornando ai biglietti, ce ne sono di tanti tipi: puoi prendere il pass per i 3 giorni di workshop e serate (170 euro), quello scontato se si arriva in coppia (300 euro), oppure per i singoli giorni.

Come ti dicevo è un festival internazionale e i maestri e la band invitate sono lì a dimostrarlo, ecco qualche nome:
– dagli Stati Uniti (New Orleans) Peter Loggins, insegnate, docente universitario, storico del ballo;
Mia Goldsmith, sempre da New Orleans, considerata una delle migliori ballerine di swing al mondo;
– dalla Francia, Alice Mei, che balla da quando aveva 4 anni;
Katja Hrastar, da Lubiana;
Kevin St Laurent da Pittsburgh;
Vincenzo Fesi, ballerino italiano famoso in tutto il mondo;

e le band?

Gentlemen & Gangsters dalla Svezia, fanno jazz e blues anni ’20 e ’30;
Swing Crash All Stars, una melting pot di artisti di livello mondiale;
– la NP Big Band di Genova.

Ma per tutti i dettagli è meglio che guardi nella pagina apposita.

Ti ho dato qualche informazione, ma per me gli interrogativi sono ancora tantissimi: che cos’è il “Lindy Hop” ad esempio? e il “Balboa”?

Appena lo scopro ti faccio un fischio… promesso!

Un saluto,
Cristiano