Fermagli per capelli

Fermagli per capelli – Foto di Silvia Balcarini

 

E’ quella situazione che non avevi considerato.

L’immagine di repertorio è la tua testa immersa nella valigia alla ricerca disperata di qualcosa di decente da metterti.

Se non è già successo, succederà.

Ti rieccheggia nella mente “lo sapevo, lo sapevo, dovevo portarlo, ci sarebbe entrato” ma è inutile piangere sul latte versato.

Io sento anche “Ma a che ti serve?” è il mio pigmalione che parla.
Ancora una volta sono stata ad ascoltarlo (da capricorno sono troppo accondiscendente).

Negli ultimi anni le compagnie low cost, dobbiamo dargliene atto, ci hanno insegnato a fare i bagagli, e parliamoci chiaro è stata la nostra fortuna.

Non se ne poteva più delle decine di paia di scarpe, sandali e ciabattine che accompagnavano vestiti gemelli non indossati ma che, al ritorno, andavano lavati e stirati ugualmente (sì perché puoi essere preciso quanto vuoi ma alla fine i panni in valigia si mescolano… qualcuno ne dovrà trarre una formula matematica).
Via quei beauty case che tanto ci facevano signore di alta classe ma che occupavano un intero posto auto!
Liberi siamo noi, sì ma forse anche troppo.

Con questa politica dell’austerity del bagaglio abbiamo raggiunto i minimi termini.

Che fare se dobbiamo essere un filo eleganti o pressoché presentabili; diavolo siamo italiani, ci conoscono (anche/ancora) per la nostra moda?
Ma chi lo avrebbe mai detto che ti saresti scontrato/a con una serata di gala o semplicemente con un evento formale trovandoti su un’isola tropicale, vicino al polo Nord o sperso nella boscaglia?

Io ho i miei assi nella manica (e soprattutto nella valigia).

Parto dall’alto.

Testa o meglio capelli.
I miei non sono mai a posto, praticamente sembro sempre in vacanza.
In viaggio raggiungo però il mio massimo splendore.
Ai più svariati eventi atmosferici e non considerando poi salsedine, sabbia e cloro (per questi solo un miracolo) bisogna aggiungerci l’uso smodato dei cappelli, dei detergenti non proprio professionali (shampoo/balsamo/doccia 3 in uno) e il tempo a disposizione che manca (perché tu ce l’hai in vacanza?); il phon da viaggio poi serve solo per asciugarli e per alcune emergenze (io ci ho asciugato le mutande lavate nel lavandino).
Per domare il cespuglio ti servirà solamente un laccio o un fermaglio, basta che sia scintillante, io adoro quelli di velluto con grandi pietruzze effetto gioiello.
Una bella coda tirata, una crocchia, una treccia e se ho il tempo li fermo bene con una passata di gel sulla nuca.

Orecchini.
Io tendo a portare una parure oppure metto poche cose ma molto appariscenti ad esempio, bracciale enorme? Niente anello.
Orecchini pendenti ultra luccicanti? Niente collana.
Collanona? Solo due punti luce.
Per non sembrare un albero di Natale.
Se durante il viaggio ho comprato qualche bijoux – e l’ho comprato! – lo sfoggio sicuramente.

Gioielli abbinati

Gioielli abbinati – Foto di Silvia Balcarini

 

Abbigliamento.
Ovviamente il nero è il bodyguard dell’armadio: immediatamente elegante aiuta la silhouette e permette di giocare e osare con gli accessori.

Per gli uomini invece la camicia a maniche lunghe è il fulcro della formalità ma deve essere ben stirata altrimenti meglio una maglietta senza scritte o disegni ma con una bella cintura.

Al mio abbigliamento anonimo nero e un po’ funerario, pantalone e maglietta, aggiungo o meglio metto in valigia, un foulard e uno scialle, possono rifinire ed essere anche d’aiuto contro il freddo o l’aria condizionata.

Foulard e scialle

Foulard e scialle – Foto di Silvia Balcarini

 

Altrimenti se hai una maglietta con qualche pallettes va bene lo stesso ma ricordati di togliere il resto! Cercando di non assomigliare a una matrona.

Porto anche una pochette che poi contiene tutta sta masnada di chincaglierie.
Quelle piccole comprate per un matrimonio che non contengono niente, né portafoglio né chiavi, adesso nemmeno il cellulare ma fanno chic.
Io opto per quella con la “tracolla a mano” (si chiama così?) mi evita di lasciarla ovunque.

L’ultimo asso nella manica sono le scarpe.
Ovviamente non c’è posto per un sandalo con il tacco (e poi chi lo vuole?) quindi via sulle ballerine che certo non slanciano (io non le trovo nemmeno comode) ma entrano dappertutto.
Adesso ho trovato queste color rame in superofferta, si chiudono completamente e stanno in questa piccola pochette.

Ballerine “ramate”

Ballerine “ramate” – Foto di Silvia Balcarini

 

Il tutto non vuol essere un tutorial ma una semplice formula: utilizzare dettagli che occupano pochissimo posto in valigia, che non hanno valore, sono facili e veloci da indossare e che con un po’ di luccichio distolgono lo sguardo dal nostro viso che mostra i segni di una giornata passata a scoprire il mondo.

Io ho sempre fatto “la mia porca figura”.

P.S. Se dovesse andar male sfoggia la carta della personalità, dicono funzioni…

Articolo di
Silvia Balcarini