Khachapuri e uovo

Khachapuri e uovo – Foto di einalem

 

Un breve guida alla cucina georgiana, con i piatti e le specialità più importanti, quelle che troverai di sicuro durante un viaggio da queste parti.

Il tipico pasto georgiano, se consumato con famigliari o amici, segue le regole di altri paesi, ad esempio la Grecia o la Turchia: si ordina un “tot” di piatti e si posiziona tutto al centro, in modo che i commensali possano assaggiare tutto.

I piatti a base di carne e verdure abbondano di coriandolo e dragoncello, è bene dirlo visto che non tutti amano il sapore pungente di queste due erbe.

Un ristorante che ti consiglio in cui puoi trovare quasi tutti questi piatti è Shemoikhede Genatsvale, a Tbilisi ci sono sedi, io ho provato quella in Leselidze St, 25 pieno centro storico.

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Kinkali

Sono ravioli ripieni, la particolarità è nel tipo di pasta, piuttosto asciutta ed elastica.
Si mangiano con le mani prendendoli per la parte stretta in alto – che poi viene scartata in quanto dura e insapore.
Ho trovato e provato 3 tipologie di ripieno: i classici con un trito di carne, con il formaggio e con i funghi.
Attenzione: nella versione classica il ripieno di carne viene inserito all’interno con una sorta di brodo per cui quando addenti il raviolo i rischi sono due… schizzarsi i vestiti e provocarsi un’ustione del palato e della lingua.
Nelle cene georgiane se vengono scelti, vedrai arrivare in tavola enormi piatti con decine di kinkali e ogni commensale attingerà dal piatto comune.

Come si mangia un Kinkali

Come si mangia un Kinkali – Foto di Cristiano Guidetti

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Khachapuri

Khachapuri classico

Khachapuri classico – Foto di einalem

 

Durante un viaggio in Georgia sarà uno dei tuoi alimenti base, a meno che tu non mangi formaggio e in quel caso sono molto molto dispiaciuto per te 😀
Si tratta sostanzialmente di una focaccia al formaggio, ma in realtà le varianti sono decine e le ricette sono diverse da regione a regione.
Non è l’alimento adatto a chi vuole perdere peso, questo è certo, ma senza abusarne (è sarà dura) è comodo, economico e sostanzioso.
A Tbilisi ci sono addirittura ristoranti che cucinano solo Khachapuri, in versioni diverse.
La più calorica e “corposa” versione che ho visto è quella denominata “Acharuli” a cui viene aggiunto sopra del burro fuso e un uovo crudo, che cuoce in parte grazie al calore della focaccia appena sfornata. (foto all’inizio dell’articolo)

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Pane georgiano

Il forno per la cottura del pane

Il forno per la cottura del pane – Foto di Cristiano Guidetti

 

Per gli amanti del pane, la Georgia è quasi un paradiso.
Si trovano panetterie ovunque, anche nel più piccolo paesino di montagna.
Di norma sono pani allungati, un incrocia tra una focaccia e la nostra ciabatta classica.
I più buoni sono quelli che vengono cotti nel forno tradizionale, una sorta di “tandori” (potrei anche dire una stupidata…) a cui vengono attaccate le formelle di pasta e lì appese cuociono.
E’ il modo più economico per mangiare qualcosa durante uno spostamento o se non si ha tempo per sedersi in un locale.

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Churchkhela

Churchkhela in bella mostra

Churchkhela in bella mostra – Foto di Cristiano Guidetti

 

Nome difficile da pronunciare per una specialità dolce che troverai in ogni angolo.
E credimi… sul momento non capirai di cosa si tratta.
A prima vista sembrano salsicce, messe lì in bella mostra.
In realtà si tratta di frutta secca – noci soprattutto, ma anche altro – che viene “insaccata” all’interno di un guscio dolce, elastico e di colori diversi.
La base per la realizzazione dell’involucro è l’uva, a cui viene aggiunta farina e gelificanti naturali.
E’ considerato uno snack da passeggio, la frutta secca all’interno è molto buona, per l’involucro diciamo che ho assaggiato cose migliori! 😀

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Carne

Le più diffuse sono maiale, vitello, pollo e agnello.
Vengono cucinate sia alla griglia che stufate, con l’aggiunta di verdure (ad esempio melanzane) e speziate con erbe di vario genere.
Non penso di aver mai assaggiato qualcosa di veramente piccante, è una tipologia di gusto assente dalla loro cucina; come capita d’altronde in molti paesi dell’est Europa.

Inutile dire che un vegetariano (per i vegani è ancora peggio) avrà problemi nella scelta e non verrà “capito” in quasi nessun locale a parte qualche indirizzo nella capitale Tbilisi.
L’unica soluzione – non propri salutare – è ripiegare su kinkali al formaggio e Khachapuri.

Un saluto,
Cristiano