Io e la mia ciurma di alto livello

Io e la mia ciurma di alto livello – Foto di Silvia Balcarini

 

NA-MI-BIA, Namibia.

Non darci peso, molto probabilmente non l’hai mai sentita nominare oppure non sai bene dove si trovi, non è vera ignoranza, quasi sicuramente hai un’età in cui, quando andavi a scuola, ancora non esisteva, faceva parte del Sudafrica.

La repubblica Namibiana è nata infatti solo nel 1990.

Come “i figli son tutti pezz’ e core” anche i viaggi seguono lo stesso schema, ma si sa, c’è sempre quello preferito, non è detto che sia il più bello o il più confortevole è solo quello che ha saputo creare quella strana mistura di avventura, amicizia, libertà ed opportunità da rasentare il commovente diventando perciò una delle esperienze “da raccontare ai nipoti”.

Ancora adesso riguardando il filmato (filmino) opportunamente tagliato, montato e musicato, un capolavoro, mi pervade una sana nostalgia.

Comincio mettendo in chiaro le cose: l’Africa è l’Africa, punto. (eh? Bella spiegazione non ti pare?)

In questa parte di Africa però non ci sono grattacieli, autostrade, metropoli e anche i villaggi sono pochi.

La Namibia è soltanto cielo e terra, in mezzo passi tu a scriverne il tuo personale Cantico delle Creature.

Benvenuto in savana

Benvenuto in savana – Foto di Silvia Balcarini

 

Adesso mi ricompongo un po’.

Questa volta parto subito dall’organizzazione che sfiora il ridicolo e il budget è inferiore ad altre realtà africane.

Questa terra è stata colonizzata dai tedeschi, l’impronta lasciata è forte, l’idioma, la pulizia e la precisione di strade e cittadine, il cibo.

Turisticamente sono irrisori i problemi igienico-sanitari, di sicurezza, di traffico, di topografia: la Namibia è l’Africa pret-à-porter.

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Volo: Non ce ne sono di diretti, ti beccherai due scali, uno sicuramente in Sudafrica (se atterri a Johannesburg e hai tempo a disposizione, ricordati di andare a visitare l’Apartheid Museum).

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Auto: noleggio.
Non sto qui a parlare di cose serie, per le prenotazioni e consigli trovi tutto qui sul blog ma in altri articoli.
Sono i dettagli che contano, sempre; ricordati di chiedere se per lo stereo servono cd o prese usb lascia un posto in valigia per la musica che preferisci oppure per quella “da viaggio”.
Ci saranno momenti in cui quella musica andrà messa o alzata a palla, sarà la colonna sonora dei tuoi occhi.
Cautela, il riascolto successivo dimostrerà l’ipnosi.
Berlina o 4X4? Dipende.
Sei ansioso o no?
In 4 persone avevamo una Toyota Condor, una specie di Van comoda ma non un fuoristrada, abbiamo trattenuto il respiro e ci siamo insabbiati una sola volta da Opuwo alle Epupa Falls (in pochi si spingono fin qua, e poi in auto… che divertimento!).
Le strade sono per la maggior parte in terra battuta ma ben tenute.
Al tuo arrivo puoi chiedere una tanica in più per il carburante, io non l’ho fatto.
Niente GPS, niente telefono satellitare, niente in più.
Solo: fai il pieno tutte le volte che trovi un distributore e tieni sempre riserve d’acqua.
Non sono stata né diligente né previdente ma avevo una ciurma di alto livello: primo guidatore una donna, una garanzia alla guida, nel calcolo chilometri/carburante (fortunatamente autistica con i numeri) e nel controllo mappa, secondo autista il mio fedele (?) scudiero, perfetto nelle situazioni mascoline (smonta, ripara, allenta, imballa, insomma quelle 3-4 cose che gli uomini sanno fare… Tutti spero!), la terza donna (fortunato Lui!) ironica e sagace, capace di farti ridere nelle situazioni più difficili, quarta io sottoscritta che oltre a essere la regista, supervisionavo, redigevo il diario di bordo e dirigevo l’armata, a volte in odore di sommossa.

Strada namibiana

Strada namibiana – Foto di Silvia Balcarini

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Tour: prenota le tue tappe già da casa, non ha senso fare altrimenti.
Puoi fare agilmente circa 350 km al giorno e comunque tutti i percorsi sono oramai collaudati, basta che tu abbia deciso quale giro fare trovi di sicuro chi ti consiglia le fermate corrette rammentando che la Namibia è una delle nazioni meno popolose al mondo: 3 volte l’Italia come superficie ha poco più di 2 milioni di abitanti; va da sé che qui il traffico non esiste e tra cittadina e cittadina c’è un ulteriore viaggio, quello dello smarrimento senza mai sentirti perso, qui sei in Namibia.

Piccola mappa turistica della Namibia

Piccola mappa turistica della Namibia – Foto di Silvia Balcarini

Namibia: i punti d'interesse turistico

Namibia: i punti d’interesse turistico – Foto di Silvia Balcarini

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Annota: le strade principali di collegamento nazionale sono asfaltate, larghe e ben tenute (un po’ come quelle americane), quindi 400km significano 4 ore.
In quelle sterrate si mantiene una media di 60-70km/h, idem quelle nel deserto del Namib almeno che non si scelga di uscire dai percorsi segnati.
L’unico tratto più lungo è quello che va da Swakopmund al deserto del Namib in cui occorrono 5-6 ore per percorrere 350km.
Alloggiare nei restcamp non comporta una grande riduzione di spesa, alla fine non sono mai compresi i pasti, inoltre devi portarti l’attrezzatura da casa o aggiungere il costo del noleggio.
Nel caso poi di alcune escursioni non puoi farle se non tramite un’agenzia in loco che ti chiederà un costo superiore se prenoti al momento senza il pernottamento.

Sei in Africa 24 ore al giorno

Sei in Africa 24 ore al giorno – Foto di Silvia Balcarini

Il sole della Namibia

Il sole della Namibia – Foto di Silvia Balcarini

 

Se hai qualche dubbio sulla terminologia dei viaggi in Africa puoi dare una sbirciata ai miei articoli al riguardo.

Articolo di
Silvia Balcarini