Uno dei panorami di Mauriutius (La Morne Brabant sullo sfondo)

Uno dei panorami di Mauriutius (La Morne Brabant sullo sfondo) – Foto di Cristiano Guidetti

 

10 domande, le più classiche e gettonate.

Eravamo in due a Mauritius per ViaggioVero, io e Irene; da qui l’idea di un’intervista doppia per carpire a due persone, diverse impressioni e magari qualche consiglio.

Vediamo cosa è saltato fuori:

1.
Mauritius nell’immaginario italiano è un’isola per coppie in luna di miele oppure per la classica vacanza romantica, è così o secondo te è adatta anche a diverse tipologie di turisti/viaggiatori?

Irene: Mauritius è sicuramente un’isola dove ci sono molti elementi in grado di rendere una vacanza di coppia abbastanza “magica”. Basta pensare a qualche tramonto e il “tuffo al cuore”è assicurato.
Posso dire però che quel momento di silenzio, a contemplare spettacoli della natura, io l’ho vissuto con altre 9 persone e la magia c’era assolutamente.
Mauritius offre molto in termini anche di attività da fare in gruppo, dallo sport alle escursioni, quindi penso non sia solo una meta da coppie. L’importante è lo stile che hai tu viaggiando, ma non marchierei un posto come adatto solo ad un tipo di gruppo.

Cristiano: Appunto, è un immaginario e in parte è sbagliato.
Qualunque isola penso si presti a un lato romantico e di coppia piuttosto di una grande città.
A Mauritius in realtà ho trovato molto di più e la consiglierei tranquillamente a chi vuole ritrova se stesso o ad amici amanti del mare e delle escursioni nella natura.

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2.
Il luogo che ti è rimasto nel cuore?

I: Senza ombra di dubbio il lago indù Grand Bassin. Forse perché non te lo aspetti, perché ti trovi davanti ad una statua di Shiva alta 30 metri e subito ti avvolge il silenzio.
E’ uno di quegli aspetti di Mauritius che ho preferito e l’essere seduta in riva al lago scorgendo in lontananza un rito induista, sentendone brevi tracce di mantra portate dal vento, mi ha svelato anche un’altra anima dell’isola

C: Il luogo che mi ha toccato di più è stato Grand Bassin, lago e luogo sacro per gli indù, ma se devo dire un luogo rimasto nel cuore allora dico la Penisola di La Morne Brabant, all’estremo sud est dell’isola.
La grande roccia a strapiombo sulla spiaggia, la triste storia sugli schiavi morti suicida che l’accompagna, la bellezza quasi estrema del luogo mi ha fatto innamorare.
In più proprio a La Morne ho visto un enorme pipistrello frugivoro! Meraviglioso! 🙂

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3.
La cucina, sei riuscito/a a capirla? Esiste un piatto che ti ha colpito in modo particolare?

I: Devo dire di non essere stata stupita più di tanto. Ho ritrovato piatti già conosciuti in altri paesi, sapori molto speziati e tipici anche dell’India.
Ho apprezzato molto l’insalata di cuore di palma, anche se dopo aver scoperto che una palma di circa 10 anni ha finito il suo ciclo di vita per la mia insalata, me l’ha fatta rivalutare un po’.

C: Non mi ha colpito un piatto in particolare, piuttosto mi ha stupito il mix di culture nei piatti.
Mauritius non avendo storicamente una popolazione autoctona, nella cucina ha miscelato creolo, indiano, africano e francese.
Diciamo che il palato non si annoia mai, questo sì!

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4.
Un tuo consiglio personale per chi ha deciso di andare in vacanza a Mauritius.

I: Portatevi qualcosa per le zanzare perché se siete dei soggetti a loro graditi per voi potrebbe iniziare una bella battaglia e…difficilmente la vincerete senza un repellente di qualsiasi tipo.
Non fermatevi in un unico posto, ma se possibile alloggiate in almeno due punti così da visitare i vari lati dell’isola senza eccessivi spostamenti.
Se alloggiate in un resort o in un villaggio uscite, affittate un motorino o una macchina e spostatevi nei vari paesi, così da conoscere anche l’aspetto più sincero dell’isola.

C: Crema solare ad alta protezione TUTTO l’anno per chi vuole rimanere in spiaggia.
E non fermarsi solo nei resort, uscite, fate escursioni, i luoghi incantevoli sono decine, tutti lì, raggiungibili in giornata.
Farsi tante ore di volo solo per la tintarella non ne vale la pena, soprattutto quando sei in un paradiso del genere.

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5.
Se tornassi a Mauritius cosa faresti che non hai fatto?

I: Vorrei visitare la riserva naturale, passare più tempo a Port Luis e mangiare da uno dei baracchini improvvisati vicino al mercato. Andrei anche alle Terre Colorate perché l’idea di un paesaggio che ha sette strati di terra di colori diversi mi dà l’idea di uno spettacolo unico nel suo genere.
Proverei a fare immersione perché già con snorkeling è stato emozionante e i fondali erano davvero promettenti.
Se tornassi con gli stessi compagni di viaggio….Forse proverei ad andare a correre alle 6 di mattina con Cabiria. Forse, ma forse… 😉

C: Visiterei gli isolotti poco distanti, l’Isola dei Cervi ad esempio.
E mi perderei di più nell’interno dell’isola, sull’altopiano, secondo me regala scorci e panorami mozzafiato.
Se tornassi con le stesse persone – visto che Irene ha incitato la mia risposta – non andrei a correre la mattina presto con Cabiria, dopo aver bevuto un numero imprecisato di Ti’Punch e dormito solo 4 ore 😀

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6.
Brochure, guide depliant… era così o è tutto diverso?

I: Direi che sono tutti abbastanza fedeli perché la geografia dell’isola parla da sola e tutto il materiale gioca molto su foto di panorami paradisiaci.

C: Sono fedeli, anche se è troppo centrato su strutture e resort.
Mauritius ha una potenzialità a livello naturale e di cose da fare e vedere che in un certo senso non vengono valorizzate a sufficienza sui depliant e sulle guide ufficiali.

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7.
Cosa non rifaresti a Mauritius?

I: Visiterei meno case coloniali.
Sono interessanti in quanto un aspetto della cultura dell’isola, ma non sono diversissime tra loro.

C: Studierei meglio le posizioni in cui alloggiare, purtroppo non sono riuscito a visitare la costa ovest dell’isola.
Vabbè… vorrà dire che ci tornerò! 🙂

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8.
Che gadget hai comprato per te e che regalo consigli di portare da lì?

I: Del tè e della vaniglia, ma anche del rhum.
Sono sicuramente le cose che ho portato e che ho apprezzato di più anche perché hanno in sé la storia dell’isola, oltre ad essere particolarmente buoni.

C: Prodotti locali come faccio in ogni viaggio.
In questo caso, vaniglia (buonissima!) e rhum agricolo, che ho scoperto avere una storia e un sapore unico.

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9.
La foto più bella che hai fatto?

I: Sono due in realtà.
La prima è quella di una ballerina di Sega Dance che guardando in macchina dritta, decisa e sorridente, in una posizione molto sensuale mi ha regalato tutto il significato della danza che aveva appena finito di ballare.
L’altra è di una bambina vicino al lago indù.

C: Ho lasciato l’incombenza delle fotografie a Irene, anche perchè moooolto più brava di me, però una delle fotografie al tramonto che ho scattato la prima sera mi piace da morire.

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10
La cosa che ti ha stupito?

I: I colori e la natura. Sono abbaglianti.
Il cetriolo di mare (grazie Fraintesa!) non li avevo mai visti!
La storia del dodo estinto… pensavo a una bella storia invece…è tristissima.

C: La grandezza dei pipistrelli, il verde della natura e la presa di coscienza che la natura stessa a queste latitudini vincerà sempre sull’uomo.

Un saluto,
Cristiano