Namibia: Epupa Falls

Namibia: Epupa Falls – Foto di Silvia Balcarini

 

Dopo 3 giorni di febbrile safari all’Etosha Park cosa si può fare se non godersela un po’ in un tipico lodge all’interno di una concessione privata?

Qui il game drive è organizzato questo significa, mi ripeto, che sei seduto in Jeep ed è il ranger che si ferma opportunamente quando c’è un’animale nei paraggi mentre tu se vuoi puoi approfittare di una bibita fresca inclusa.
Inoltre hai la possibilità, altrimenti vietata, di partecipare a un safari notturno.
La giornata viene “brindata” con un sorso di liquore Amarula, secondo me simile alla crema di whisky.

La nostra prossima meta sono le Epupa Falls al confine con l’Angola, i km da percorrere sono molti, ben 538 ma nessuno si deve preoccupare.
Metti benzina e sappi che arriverai a Opuwo in riserva, MA parecchia riserva poi accendi lo stereo e se ti piace a palla, a palla sia.

L’arrivo alla cittadina di Opuwo fa urlare non terra-terra, ma benzinaio!

E, sgranchendosi le gambe ci si accorge di quante donne Herero ci sono, le riconosci dai loro gonnelloni e dai cappelli a forma di corno.
Questo popolo di pastori seminomadi e di organizzazione familiare matriarcale (una volta ogni tanto) è originario del Botswana, di origine bantù.
Esso è stato, come da barbaria tradizione, trucidato e rivestito dai colonizzatori tedeschi.

Dolci donne Herero, Namibia

Dolci donne Herero, Namibia – Foto di Silvia Balcarini

 

Adesso mancano sempre 105 km per raggiungere la meta, non sono molti ma si riveleranno i più difficili.
La strada polverosamente arancione mostra diversi cartelli con su scritto School, ebbene qui sono le scuole e i maestri che si muovono di zona in zona per insegnare ai piccoli.
La strada diventa a un tratto sempre più acerrima, la si può definire dissestata; adesso siamo in quattro a guidare e lo stereo è spento.
Dopo una discesa e una salita che insieme compongono una “vu” (ho reso l’idea?) è il momento di fermarsi un attimo, la scusa sono un branco di babbuini ma la realtà è per un bel respiro.

In questi momenti penso ai miei e mi batto tre volte il petto!

Questa parte sembra la scena di un film, stiamo percorrendo l’ennesima salita che ovviamente precede la sua conseguente discesa, e toh sull’apice cosa si vede: palme ed acqua. La foto è d’obbligo, ragazzi siamo arrivati anche qui.

L’entrata nel “paese” è trionfale tanto che guardando la pista d’atterraggio per i piper proviamo un certo disappunto.

Il villaggio è proprio tipico, non manca però la raccolta differenziata del vetro.

L’arrivo all’Epupa Camp lascia tutti di stucco.
Teoricamente è un campeggio ma è lussuoso, lussuoso davvero.
Le tende sono enormi e il bagno in camera è in muratura.
Tutto è degno di un hotel a 5 stelle.
La fortuna è stata un buon prezzo trovato on line.
I proprietari sono piacevoli, gentili, non esagero nel dire affettuosi, si cena tutti insieme a un unico tavolo: cibo, vino, tavola, conversazione, tutto perfetto, forse anche troppo.

La sensazione che va e viene è infatti quella di essere un colono.

Dopo cena sono ancora le stelle a fare da padrone, io invece sono rilassata sulla sdraio, con i piedi al fuoco, il suono soave del fiume Kunene mi culla e assaporo il mio buon bicchierino di Amarula che non sarà più lo stesso tornata a casa.

Quando le visite o le escursioni diventano un’esperienza personale diventa difficile parlarne, almeno per me, ne divento gelosa.

La visita al villaggio Himba è stata questo.

Donna Himba

Donna Himba – Foto di Silvia Balcarini

 

In viaggio mi è capitato di entrare in contatto con altre etnie o minoranze, chiamale come vuoi, ma non ho mai trovato niente del genere, non c’entra niente l’orgoglio per la propria cultura, che spesso poi lascia trapelare sguardi compassionevoli, gli occhi scuri di fronte a me dicono tranquilli: “No grazie, non sono interessato”.
Forse è stato tutto un caso, chissà, ma questo glielo dovevo.

Himba People Namibia

Himba People Namibia – Foto di Silvia Balcarini

 

Il calar del sole arriva con la vista delle cascate (altrimenti che “falls” sono?), il fiume Kunene divide la Namibia dall’Angola e qui come altrove c’è in progetto una diga: progresso-Himba, Himba-progresso…

Epupa Falls: ce la vedi qui una diga?

Epupa Falls: ce la vedi qui una diga? – Foto di Silvia Balcarini

 

Arriva il mio aperitivo, adesso basta, è il momento del silenzio.

Per il panorama o il tramonto?

Macchè, il minuto di silenzio è per chi è a casa al lavoro… ahahaahahah

Articolo di
Silvia Balcarini