La primavera all’Agriturismo San Ottaviano

La primavera all’Agriturismo San Ottaviano – Foto di Cristiano Guidetti

 

Sorprendersi.

E’ uno dei miei cavalli di battaglia quando parlo di viaggi, che sia con amici o con perfetti sconosciuti che – saputo cosa faccio nella vita – mi chiedono consigli.

La chiave di volta per godere di un viaggio è trovare la sorpresa, ammirarla e godersela.

Qualche settimana fa un weekend lavorativo in Toscana mi ha portato a sorprendermi di una zona che non conoscevo e soprattutto che non avevo mai sentito nominare.

La Val di Cornia.

Una valle che termina con la foce del fiume Cornia appunto, tra le provincie di Livorno e Grosseto, nei comuni di Piombino e San Vincenzo; si spinge poi nell’Entroterra e arriva fino alla parte più meridionale della provincia di Pisa.

La storia parla di etruschi, e Populonia è lì a testimoniarlo, ma anche di colline metallifere e terreni ricca di energia geotermica.

E’ una zona aspra, le colline non sono dolci come quelli del Chianti per intenderci, il fiume Cornia, essendo alluvionale, ogni anno ridisegna il suo tragitto e la mappe, portandosi via pezzi di sentieri e addirittura piste per i fuoristrada.

Mi sono spinto fino nel cuore della Maremma, in una posizione leggermente rialzata rispetto al Cornia, tra i borghi di Suvereto e Monterotondo Marittimo per ritrovare una struttura a 150 metri di altezza, l’Agriturismo San Ottaviano, gestito da Francesco, aiutato dalla fidanzata e da uno splendido staff.

Ho stabilito lì la mia base, ed è da quel luogo che è partita la mia voglia di scoprire e arrivare al risultato finale: la sorpresa.

Non che ci voglia molto, basta scendere a piedi dall’altura su cui domina la struttura e in meno di 15 minuti si arriva al fiume Cornia.
Iniziando a seguirne il corso capisci quello che volevo dire prima, si vedono a occhio nudo (soprattutto in primavera) le parti mancanti, quelle che il corso d’acqua durante l’inverno si è “mangiato”.

Il Cornia si “mangia” alcuni tratti dei sentieri

Il Cornia si “mangia” alcuni tratti dei sentieri – Foto di Cristiano Guidetti

 

I sentieri sono diversi, io sono arrivato a un laghetto, in piena solitudine e in mezzo a decine di pozze d’acqua stracolme di girini, la vita che esplode con la nuova stagione.

Il lago nei pressi del Cornia vicino Suvereto

Il lago nei pressi del Cornia vicino Suvereto – Foto di Cristiano Guidetti

Le nuove vite

Le nuove vite – Foto di Cristiano Guidetti

 

Mi diceva Francesco che una delle novità dell’agriturismo per questa stagione sarà la mappatura tramite gps dei sentieri lungo la Val di Cornia, diversi percorsi per tutti, trekking più o meno leggeri, anche semplici passeggiate.

Incontri particolari

Incontri particolari – Foto di Cristiano Guidetti

 

Nella zona ci sono addirittura i Parchi della Val di Cornia, un connubio tra natura e archeologia che vale la pena di approfondire.

Io intanto, rientrato dalla mia passeggiata, mi sono perso tra il profumo del bucato steso e gli alberi in fiore.

Fiori e bucato steso

Fiori e bucato steso – Foto di Cristiano Guidetti

 

E con la mia solita curiosità ho imboccato un altro sentiero, questa volta la strada sale verso la collina e mi porta a uno spiazzo rialzato che domina la valle e mi permette di ammirarla dall’alto.

Un tratto del sentiero

Un tratto del sentiero – Foto di Cristiano Guidetti

 

Ho provato anche ad indagare sulle origini della struttura ma Francesco, con la massima onestà mi ha detto di non saperlo con precisione, risale all’epoca medievale, questo è certo, ma l’anno di costruzione non l’ha ancora appurato, appartiene alla sua famiglia da ben quattro generazioni e lui lo vuole mantenere più “in forma” possibile!

Una parte della struttura dell’agriturismo

Una parte della struttura dell’agriturismo – Foto di Cristiano Guidetti

 

Se il camminare in mezzo al silenzio e alla natura ti ha stancato… facciamo finta che possa stancare, puoi sempre raggiungere i borghi di Monterotondo Marittimo o Suvereto, cercare una delle tante cantine sparse nei dintorni – in fondo siamo in Toscana – tutto quello che potrei scrivere sui vini di questa regione risulterebbe già detto e ridetto, quindi mi limito a consigliarti di degustarli! 🙂

Con una chicca in più!

Qualcosa di diverso e insolito per la Toscana: Francesco, ancora lui, è impegnato in un progetto ambizioso e coraggioso, quello di produrre birra artigianale in una zona prettamente vitivinicola.

Passando dall’agriturismo, il Birrificio De’ Neri lo noterai di sicuro, e non limitarti ad assaggiare “La Bionda” e “La Rossa”, fatti raccontare qualcosa su come produce e sulle materie prime che utilizza.

Essendo lì per lavoro (purtroppo) mi sono ripromesso di tornare in totale libertà, abbandonandomi a quel senso di rilassamento così facile da raggiungere in un luogo dove gli unici rumori sono gli insetti, la brezza che trascina le foglie sulla ghiaia e in lontananza qualcuno che taglia l’erba.

Un saluto,
Cristiano