La Rambla di Barcellona

La Rambla di Barcellona – Foto di jacinta lluch valero

 

Qualche settimana fa ti ho parlato di quelle città in cui non scocca la scintilla, quei luoghi che sei felice di aver visto ma sai benissimo non fanno parte di “te”, non ti hanno lasciato il segno.

Poi ci sono altri città, altre mete che sì, ti sono piaciute, ma per i casi della vita non hai potuto rivedere, il destino non ti ha riportato lì ma a poca distanza oppure lontanissimo.

La piccola premessa che hai appena letto per dirti che la mia voglia di Barcellona è viva e vegeta da anni ormai.
L’ultima volta che andai era il 2002, avevo una vita lontana anni luce da quella che vivo ora, amavo viaggiare questo è certo, ma di sicuro non ero ancora affetto dalla “smania di movimento” ora in forma molto grave 🙂 ; non sapevo nemmeno cosa fosse un blog!

Dodici anni sono una vita.

Ed eccomi a girare come un pazzo per cercare voli su Barcellona economici.

In settimana Valeria, autrice su ViaggioVero, mi scrive un sms e mi dice di essere sulla Rambla e… boom, eccomi lì a ripensare alla città catalana, le sinaspi del mio cervello che si muovono impazzite aprendo porte lontane nella memoria, anche solo per riprendere un ricordo di quel lontano dicembre 2002.

Ma io sono fortunato, amo così tanto viaggiare che la mia mente è una spugna quando sono sulla strada e i ricordi di quel viaggio ci sono eccome.

Un hotel nel barrio gotico, senza arte né parte, confinante con un locale meraviglioso, una via di mezzo tra un bar e un ristorante con un menù davvero limitato: ostriche e birra. A buon mercato e sempre pieno dalle 11 del mattino fino a orari improbabili.

Il dedalo di stradine del barrio, il mercato della boqueria, il Raval decadente, i pranzi all’aperto anche il 28 di dicembre.

E Gaudì, ovunque presente, quasi in maniera scomoda per questa città “storta”, non regolare; i suoi capolavori, cambiati anche loro, magari non nella forma finale ma qualcosa è differente: la Sagrada Familia è stata inaugurata nel 2010, il Parc Güell è ora a pagamento.

Girare quella città, le strade raccontate da Carlos Ruiz Zafón, in Italia arrivate solo nel 2004 per la prima volta… mi sono perso anche quelle, o meglio le ho percorse ma sarebbe stata un’altra cosa.

Tutto queste parole, questo sproloquio per ribadire a gran voce la mia voglia di Barcellona e per instradare il destino a compiere il suo corso e a riportarmi all’inizio di quella lunga strada che inizia con Placa del Portal de la Pau e termina in Placa de Catalunya, a tutti nota come Rambla.

Un saluto,
Cristiano