Uno dei momenti della settima tappa

Uno dei momenti della settima tappa – Foto di Cristiano Guidetti

Inutile ribadire come i Cammini siano una della tipologie di turismo più in espansione, grazie al fatto che sono economici, salutari, permettono di incontrare persone e interagire con loro, ma allo stesso tempo permettono di mettersi in gioco con sé stessi e fare un esame di coscienza.

Lo scorso anno ho percorso la prima parte del Cammino di Oropa, attraversando tratti della via Francigena piemontese e della Grande Traversata del Biellese.
Quest’anno sono riuscito a percorrere le altre tappe, che si sviluppano tra le valli del biellese e all’interno dell’Oasi Zegna.

Grazie a Viaggi e Miraggi Piemonte – che ha strutturato partenze da qui fino a settembre (per ora) e fornisce guide, visite, pernottamenti, pasti e trasporti – il percorso è facilmente percorribile.

In realtà, se riesci a trovare un numero di amici sufficienti, il cammino è fattibile sempre, su richiesta.

In particolare la partenza più appetibile al momento è quella del 4-10 agosto che dà la possibilità di percorrerlo TUTTO per intero (le 7 tappe) oppure fermarsi dopo le prime 4.

Sulla qualità e professionalità delle guide NON si discute, le ho conosciute personalmente e garantisco per loro! Ah… sono anche simpatiche e questo non guasta 😀

Altro punto importante è l’impegno che Viaggi e Miraggi (e quindi anche la sede Piemonte) sta mettendo nel promuovere il Turismo Responsabile… quello vero.
Una realtà che lavora su 4 continenti e collabora con più di 100 comunità locali in 50 paesi del mondo, sostenendo più di 200 progetti sociali.

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Ma tornando al Cammino di Oropa, veniamo alle tappe, per ognuna ti lascio la mia impressione da camminatore (o pellegrino!) alle prime armi.

1° Giorno: da Santhià a Roppolo

E’ una tappa piuttosto semplice, si comincia a salire solo verso la fine per raggiungere Roppolo, si affrontano le prime salite sulle colline moreniche ma niente di esagerato. Per il primo tratto in uscita da Santhià, se fatto con il sole, consiglio abbondate protezione solare e un cappello visto che rimane abbastanza scoperto.

TOP: la vista del Lago di Viverone dal Castello di Roppolo

Il lago di Viverone visto dal Castello di Roppolo

Il lago di Viverone visto dal Castello di Roppolo – Foto di Cristiano Guidetti

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2° Giorno: da Roppolo a Sala Biellese

Tappa più impegnativa, si iniziano a conoscere le colline moreniche con i saliscendi obbligati. Si visita il Monastero di Bose e in chiusura di tappa il Rifugio degli Asinelli.

TOP: Proprio quest’ultima visita al Rifugio ti presenterà una realtà unica nel suo genere, un’esperienza a contatto con questi splendidi e dolcissimi animali.

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3° Giorno: da Sala Biellese al Santuario di Graglia

A mio avviso la tappa più dura, mitigata però da alcuni tratti del percorso fatti nei boschi della Serra Morenica d’Ivrea.

TOP: Il panorama che potrai ammirare dal Santuario di Graglia, ma anche il Santuario in sé risulta veramente suggestivo.

In cammino in mezzo al verde

In cammino in mezzo al verde – Foto di Cristiano Guidetti

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4° giorno: da Graglia al Santuario di Oropa

Si prosegue camminando in Valle Elvo, si alternano passaggi nei boschi e bei panorami sul Biellese.
Una tappa che ho trovato abbastanza semplice.
L’arrivo al Sacro Monte di Oropa è un bel coronamento e la visita alle cappelle e ai tesori conservati nel Santuario chiudono una prima parte del cerchio.

TOP: Ad Oropa, non perderti la Cappella de “Roc d’la vita”, luogo energetico per eccellenza e simbolo di fecondità.

Il Santuario di Oropa

Il Santuario di Oropa – Foto di Cristiano Guidetti

Da qui puoi decidere se finire la prima parte oppure se continuare in un secondo momento con le ultime 3 tappe.

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5° Giorno: da Oropa al Santuario di San Giovanni d’Andorno

Una tappa molto bella che collega i due luoghi di culto, se la vediamo dal lato del simbolismo l’unione del femminile con il maschile (Madonna di Oropa – Santuario di San Giovanni).
Tappa quasi del tutto senza dislivello, in mezzo ai boschi e di nuovo viste sul biellese, questa volta dal Monte Cucco.
A me sono piaciuti molti i semplici guadi dei torrenti che vanno fatti durante il percorso.

TOP: La semplicità della tappa e la tranquillità del percorso.

Uno dei torrenti incrociati

Uno dei torrenti incrociati – Foto di Cristiano Guidetti

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6° Giorno: dal Santuario di San Giovanni d’Andorno a Bocchetto Sessera

Tappa più interessante a livello “fisico”, con qualche strappo importante ma niente di difficoltoso.
Si attraversano piccole frazioni in Valle Cervo, luoghi persi nel tempo per poi entrare in Oasi Zegna e fermarsi per il pernottamento.

TOP: Incontrare e conoscere questa realtà, l’Oasi Zegna, progetto di tutela e valorizzazione della montagna.

Il pascolo dell’Agriturismo Alpe Moncerchio

Il pascolo dell’Agriturismo Alpe Moncerchio – Foto di Cristiano Guidetti

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7° Giorno: da Bocchetto Sessera a Trivero

Tappa senza salite di sorta, primo tratto in piano e poi discesa verso Trivero.
Si cammina in piena Oasi Zegna.
Interessante e curiosa la visita al Santuario della Brughiera e poi a Casa Zegna.

TOP: Nella prima parte del percorso, in altura, sembra di essere fuori dal mondo, forse uno dei tratti più belli del cammino per quanto mi riguarda (foto a inizio articolo).

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La credenziale “conclusa” del Cammino di Oropa

La credenziale “conclusa” del Cammino di Oropa – Foto di Cristiano Guidetti

 

Altre info sui luoghi dei percorsi le puoi trovare sul sito ufficiale dell’ATL Biella.

Per quanto riguarda Viaggi e Miraggi Piemonte, come ti dicevo, sono presenti sul sito date in cui verranno percorse le prime 4 tappe fino a Oropa, o le ultime 3 con la conclusione a Trivero.

Insomma c’è molta libertà di scelta sul modo in mettersi in cammino, l’importante è infilarsi gli scarponi, mettersi lo zaino in spalla e iniziare con un piede davanti all’altro… tutto quello che succederà dopo sarà “crescita”, te lo garantisco.

Un saluto,
Cristiano