Un panorama di Barcellona dall’alto

Un panorama di Barcellona dall’alto – Foto di Jonathan Percy

Quando immaginiamo una città, senza averla mai visitata, ci affidiamo alle immagini ammirate in televisione, in rete o su qualunque altro media.
Allo stesso modo la nostra mente crea dei pre-concetti basati sul sentito dire, sulle visite di amici – magari durante le gite scolastiche – e ancora peggio sulle dicerie.

In questo modo si creano i luoghi comuni, si sentono affermazioni banali, e se provi in qualche modo a controbattere non scalfisci nemmeno per un istante l’idea del tuo interlocutore.

Oggi proviamo a smontare 7 luoghi comuni sulla città di Barcellona, in alcuni casi affermazioni del tutto false, in altri vere in parte.

Risparmi se alloggi fuori dal centro

Parliamo di un weekend lungo a Barcellona? Il tuo soggiorno è di pochi giorni?
Allora direi proprio di no! Se alloggi lontano dal centro, magari in zone scomode per la metropolitana dovrai prendere il treno per raggiungere le cose da vedere, per cui a quello che hai pagato per l’hotel dovrai aggiungere comunque un budget maggiore per i trasporti.

In più… stai pochi giorni, vale la pena risparmiare una decina di euro al giorno e perdere ore per raggiungere ciò che sei venuto a vedere?

L’ideale per quanto mi riguarda, per pochi giorni, è alloggiare nel Quartiere Gotico – magari spostato rispetto alla Rambla – oppure il quartiere Eixample, centrale e servito dalla metro.

Per volare low cost su Barcellona devi atterrare a Girona

Ora non è più così!!!
La grandi compagnie low cost atterrano anche all’aeroporto di El Prat, quindi puoi, ad esempio facendo una ricerca su Volagratis trovare voli economici su Barcellona. È chiaro che il risparmio maggiore lo ottieni atterrando ancora a Girona, ma se hai poco tempo vale lo stesso discorso fatto per gli hotel.

Mangiano sempre paella quindi strafogati!

Ti faccio un esempio: uno straniero arriva in Italia, visita Milano e dice qui “Mangiano sempre tagliatelle alla bolognese” allora me le mangio.
La paella si mangia a Valencia, segnalo! A Barcellona la possono mangiare certo, ma se non sai dove andare meglio un panino o 2 tapas credimi.
Soprattutto nelle zone limitrofe alla Rambla o sulla Marina hai 9,9 possibilità su 10 di mangiare una paella surgelata di qualche catena spagnola.
Insomma… vuoi mangiare e pagar cara una paella della findus spagnola??? 😀

Bevono sangria tutti i giorni

Spagna = Sangria
Mi dispiace ma non è così. La sangria, raccontato da una ragazza che conosco e che ha vissuto anni proprio a Barcellona, è la bevanda di occasioni particolari.
Una festa di laurea, una riunione famigliare, un ritrovo importante tra amici.
Difficilmente (lei mi garantiva quasi impossibile) vedere persone di Barcellona pasteggiare a Sangria come facciamo noi “turisti”.

Siamo in Spagna!

Mmmmh… non proprio. Ufficialmente siamo all’interno della stato spagnolo ma se pensi di trovare le stesse atmosfere dell’Andalusia o il modo di vivere la vita di Madrid sbagli alla grande.
Quello che ho respirato io a Barcellona è stata un’aria internazionale (a Madrid molto molto meno), in fondo siamo in Catalogna, c’è una lingua diversa, una mentalità a tratti opposta.
Per cui chi ti dice: “Ah… vai a Barcellona? sono stato in Spagna lo scorso anno, ho visitato il tal posto” Questa affermazione conta davvero poco o nulla.

Barcellona è solo Gaudì

Indiscutibile che il genio di Gaudì abbia plasmato la città e altrettanto ingiusto sarebbe non godere delle sue opere, ma Barcellona non è solo l’autore in questione.
La collina di Montjuïc ad esempio, il Barrio Gotico e le strette stradine, il controverso quartiere di Raval sono solo una manciata di esempi di quello che offre il capoluogo catalano.

Vivere la tua vacanza sulla Rambla

La Rambla va vista e poi abbandonata. È il luogo più caotico e turistico di Barcellona. Ristoranti, borseggiatori, venditori abusivi, qui trovi tutto quello che in realtà non è la città.
Fai un giro, scatta tutte le fotografie che vuoi, poi buttati alla scoperta dei vari quartieri e volta le spalle senza rimpianti alla Rambla.

Un saluto,
Cristiano