Da Capo D’orso…

Da Capo D’orso… – Foto di Silvia Balcarini

Eccomi stavolta a illustrarti la zona a sud di Palau, queste sono le calette e i luoghi che ho scovato, non sono tutti ma posso dirti con fierezza che sono la maggior parte.

Uscendo da Palau direzione Capo D’orso (praticamente direzione opposta a quella che hai sempre percorso leggendo il precedente articolo), sali sulla strada maestra e oltrepassa la Fortezza di Monte Altura sulla destra, visitabile, io non ce l’ho fatta.
Se hai tempo te la consiglio, a occhio anche solo per il panorama.

Fortezza di Monte Altura

Fortezza di Monte Altura – Foto di Silvia Balcarini

Allo stop a sinistra trovi subito Capo D’Orso, lascia l’auto nel parcheggio a pagamento, paga il biglietto e sali.

Capo D’orso non è altro che un enorme roccia granitica scolpita dagli agenti atmosferici in migliaia d’anni. La roccia è così diventata un grande… Orso. La passeggiata è “brutta” da vedere dal basso, nel senso che sembra ardua, lunga e faticosa. Niente di tutto questo. Tutti possono farla, in una decina di minuti.
Il sentiero è pedonabile con una dolce pendenza, via via si trovano delle panchine e la spiegazione delle piante e degli animali che vivono in Sardegna.
Così se vuoi fermarti hai la scusa di dover leggere i cartelli!
In cima il panorama è veramente bello, presenti dei pannelli esplicativi delle calette che si vedono dall’alto così che tu possa orientarti meglio.
Ricorda che quando vai a farti la foto sotto l’Orso il vento è spesso molto forte (ovvio no?), quindi porta con te un k-way se vuoi fermarti un po’ di più.
Non è il massimo per chi soffre di vertigini, ma non lasciarti ingannare, solo la parte dell’Orso è un po’ spaventosa, il resto è adatto a tutti. La discesa è ancora più veloce…

La testa dell'Orso, Sardegna Palau

La testa dell’Orso, Sardegna Palau – Foto di Silvia Balcarini

Il mio consiglio è di farlo alla luce del tramonto oppure la mattina presto, ricorda però di controllare gli orari e soprattutto l’ora dell’ultima salita. (Ho chiesto al disponibile ragazzo del parcheggio).

Avendo alle spalle il parcheggio subito a sinistra c’è una lunga sbarra in ferro, bene… puoi entrare, ti aspetta una mezz’ora per raggiungere Punta Cardinalino.
Cammina tenendo la destra e a un certo punto la strada giunge a un bivio, se vai a sinistra, puoi liberamente entrare in una fortezza oppure proseguire subito, oltrepassi dei campi da tennis fino a quando sulla destra non hai un muretto recente in pietra.
Da qui in avanti butta un occhio, appena si apre un varco sulla sinistra quello è il sentiero per la caletta. Sei praticamente arrivato.

Cala Cardinalino

Cala Cardinalino – Foto di Silvia Balcarini

A me è piaciuta molto, è intima, riparata anche nei giorni estremamente ventosi. L’entrata in acqua è mista, sabbia e sassi per i primi due metri poi solamente sabbia. L’acqua è bassa per molti metri.
Ritorna indietro allo stop (al quale avevi girato a sinistra) e proseguendo dritto (visto dallo stop girando a destra), tieni la sinistra, curva subito a sinistra e sei arrivato a Cala Capra.

Qui ci sono persino due pontili utili se vuoi pescare. La caletta è riparata nei giorni di vento. Qui lo smeraldo non ce l’hai al dito ma tutto di fronte a te.

Cala Capra

Cala Capra – Foto di Silvia Balcarini

Da qui puoi arrivare agevolmente a piedi a Portu Mannu-Vela Longa oppure riprendendo l’auto e risalendo la stradina e al primo bivio girando a sinistra.
Impossibile non capire dove sia, l’hotel di fronte riporta scolpito sulla siepe e a grandi lettere questo nome. Dal parcheggio alla spiaggia non sono più di 5 minuti a piedi. Presente il molo.

Adesso riprendi il tuo mezzo, torna indietro come se dovessi raggiungere nuovamente il centro di Palau invece gira a sinistra sulla strada che riporta il cartello Saline Cannigione, tieni la sinistra e imbocca la piccola strada sulla sinistra: quella con la bandiera pubblicitaria e il cartello “Le Saline”.
Alla fine della strada sei arrivato.

Le Saline

Le Saline – Foto di Silvia Balcarini

Percorrendo tutta la spiaggia in fondo puoi salire per la piccola pineta (c’è un campeggio) e arrivare a un’altra spiaggia molto piccola, Cala Lepre, chiamata anche Spiaggia degli Svedesi e proseguendo ancora dopo il piccolo molo, costeggiando il campeggio raggiungi Le Saline.

Cala Lepre o Spiaggia degli Svedesi

Cala Lepre o Spiaggia degli Svedesi – Foto di Silvia Balcarini

Cala Lepre e Le Saline sono denominate a volte entrambe in modo generico “Le Saline”.

Oppure puoi tornare sulla strada maestra proseguire ancora avanti e girare a sinistra all’altezza dei cartelli Oistersub, Stazzu-Cuncosu B&B, camping Capo D’orso, agriturismo Rena.

Qui hai la possibilità di vedere Le Saline più comodamente e da un’altra prospettiva.

Mi hanno parlato poi delle Piscine Cannigioni, due calette raggiungibili da un parcheggio tramite un piccolo sentiero. Queste mi dispiace ma non l’ho trovate…

E la Maddalena e Capraia? Mais la prochaine fois, bien sur!

Articolo di
Silvia Balcarini