Aphrodisias (Geyre)

Aphrodisias (Geyre) – Foto di Silvia Balcarini

Il giorno precedente o quello successivo al tuo giro per Pamukkale (Hierapolis) devi assolutamente dedicare un po’ di tempo ad altri due siti: Aphrodisias (Geyre) e Nyssa.

Puoi organizzarti bene vedendone uno al mattino e l’altro al pomeriggio specie se come me il tuo stop successivo è Selçiuk (Efeso). Nonostante sia incappata nel brutto tempo questo luogo mi ha affascinata. Io ho preso anche l’audioguida ma non ha aggiunto granché alla guida cartacea. Vedi tu.

Afrodisia è un sito veramente scenico e aggiungerei elegante. La sensazione, osservando qua e là, è che i reperti rimasti in piedi siano stati sapientemente scelti da un pittore o un progettista d’arredo urbano creando un effetto raffinato.

Il tempo di Afrodite e il Propileo… Eeeh? Si può chiamare anche Tetrapylon, contento? Sono quattro gruppi di quattro colonne disposte in quadrato. Adesso va meglio? chiariscono bene quello che voglio dire.

Il Tetrapilio

Il Tetrapilio – Foto di Silvia Balcarini

Lo stadio è sorprendente tanto è ben conservato sembra che gli sportivi se ne siano andati da poco. Nel mio pezzo di Turchia non ne ho visti altri al suo pari. Greca di forma, per le olimpiadi, romana nelle dimensioni interne, adatta ai gladiatori romani.

Idem il Buleuterion, piccolo ma di sicuro effetto visivo. Sicuramente tu lo saprai (lo scrivo per gli altri) il Buleuterion è, in pratica, un edificio dalla struttura che ricorda il teatro (a volte veniva utilizzato per entrambe le funzioni) che riuniva il consiglio cittadino (in Greco boulè).

Aphrodisias , il Buleuterion

Aphrodisias , il Buleuterion – Foto di Silvia Balcarini

Di certo non passa inosservata nemmeno l’Agorà specialmente perché oltre alla possibilità di vederla dal basso, salendo una piccola ma ardua salita la si può ammirare anche dall’alto, situazione inusuale. Caspita direi! Prima di scendere nuovamente c’è il teatro a destra, tenuto bene ma che non mi ha emozionata (la mia testa è ferma a quello di Hierapolis).

Non dimenticare il museo (compreso una volta tanto nel biglietto). Poco prima dell’entrata di esso, dopo il Sebasteion, sulla sinistra, non puoi non far caso a tutte le sculture facciali che sono state prese all’interno di Aphrodisias e ricollocate a parete. L’effetto è sorprendente e permette di vedere molto da vicino l’accuratezza scultorea di questi visi umani espressivi e differenti gli uni dagli altri. Wow.

La scuola scultorea di Afrodisia, Turchia

La scuola scultorea di Afrodisia, Turchia – Foto di Silvia Balcarini

Non importa essere dei conoscitori, degli studiosi o quant’altro per rendersi conto a occhio che Aphrodisias abbia avuto sempre un ruolo centrale nella scuola scultorea. Le figure oltre a essere saggiamente scolpite, sono espressive e raffinate. Il marmo è di colore più caldo rispetto al bianco assoluto che sono abituata a vedere e le rende speciali.

Facce umane a parete

Facce umane a parete – Foto di Silvia Balcarini

Non impressiona sapere che vicino vi si trovasse una cava e che questa città fosse famosa per avere una scuola di scultura, la scuola di Afrodisia, appunto.

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Nyssa è invece la dimostrazione che anche in Turchia vale il detto “basta scavare e si trovano cocci”.

Questo sito ha molte particolarità che lo rendono unico e indimenticabile. È posto sul crinale di una montagna, (praticamente dentro un burrone!) ed è tagliato in due dalla strada di passaggio, infatti è sempre aperto. Di giorno c’è il custode quindi devi fermarti a pagare (che credevi!).

Nyssa, Turchia

Nyssa, Turchia – Foto di Silvia Balcarini

La sua disposizione è bizzarra e lo è anche il modus per visitarlo. Puoi infatti farlo a tappe con l’auto parcheggiando ai bordi della strada.

Sali più in alto che puoi sulle gradinate del teatro per poter vedere più in basso possibile, peccato che le foto poi non rendano, o almeno le mie.

Riprendi l’auto e prosegui all’ultimo stop dove potrai scorgere tra gli olivi il buleuterion e la l’agorà.

Dimenticavo, sarai solo. Wow.

Articolo di
Silvia Balcarini