Un'immagine della Valle del Diavolo

Un’immagine della Valle del Diavolo – Foto di Chiara Stevani

Lo so il titolo è un po’ inquietante e a tratti anche il panorama di questa zona lo è, non per niente sono proprio questi luoghi ad aver ispirato Dante per l’Inferno della sua Divina Commedia.

Si chiama Valle del Diavolo, e si trova nell’alta Val di Cecina, perché dalle fessure del terreno tra le colline toscane, si vedono uscire qua e là colonne di vapore bianco tanto che sembra di stare appunto all’inferno.

In realtà sono i soffioni boraciferi, fluidi che fuoriescono dal terreno da spaccature naturali o perforazioni artificiali, le cui emissioni possono raggiungere una temperatura di 130°-160°, donando al panorama una configurazione quasi lunare anche grazie alle altre manifestazioni naturali come le fumarole, i lagoni e i geyser.

Piccola parentesi, io ne sono venuta a conoscenza grazie a due carissimi amici conosciuti durante un viaggio che abitano proprio qui, precisamente a Lustignano, piccolissimo borgo di 100 anime nel territorio del comune di Pomarance, in provincia di Pisa e che mi hanno condotto in uno delle mie visite in questo viaggio “agli inferi”.

Questa zona è ricchissima di energia geotermica dal sottosuolo, tanto che a Larderello (comune di Pomarance), per la prima volta in tutto il mondo si è iniziato a sfruttare l’energia bianca e pulita per produrre elettricità, nel 2013 la Centrale Enel ha compiuto 100 anni e proprio in queste zone, con 34 impianti, va formare uno dei più grandi complessi geotermici del mondo, dove viene prodotto il 10% di tutta l’energia geotermoelettrica mondiale.

Come dicevo il paesaggio è unico, non solamente per le manifestazioni naturali, l’enorme Centrale e i condotti che convogliano l’energia al centro operativo e che corrono lungo la strada come grossi serpentoni caldi, ma anche per le splendide colline, i paesi e i borghi che si incontrano lungo la strada, piccoli agglomerati dotati di un fascino senza tempo.

Il nome di Larderello, deriva dall’ingegnere Francois Jacques de Larderl che fece il suo primo esperimento per l’estrazione dell’acido borico, e dopo i primi successi, concentrò i suoi studi nell’attuale paese sorto grazie a lui come centro di studio e lavoro.

Il paese è di proprietà dell’Enel che vi ha appunto costruito la grandiosa Centrale, e nel 1988 è entrato nel Guinness dei Primati per la trivellazione più profonda di un pozzo geotermico a ben 4093m. Oggi purtroppo non sono molti i soffioni naturali visibili in quest’area, poiché sono stati quasi tutti ingabbiati per le produzione di energia elettrica, ma è qui che viene attivato il cosiddetto foro, un enorme soffione aperto appositamente per i turisti.
Si tratta di un soffione dimostrativo, perforato nel 1956 fino alla profondità di 740 metri. Quando viene aperto si libera un’altissima colonna di vapore con un assordante sibilo di 150 decibel, facendo rimanere affascinati di fronte alla potenza della natura e dall’energia che si nasconde nel sottosuolo.

Qui sorge anche il Museo della Geotermia, ad ingresso gratuito e oggetto di visita di molte scolaresche, attira oltre 60.000 visitatori l’anno ed è stato fondato alla fine degli anni 50 per descrivere la storia dell’energia geotermica in tutti i suoi aspetti: la ricerca, la perforazione, i sistemi di utilizzazione del fluido geotermico per produzione di energia, ricorrendo all’ausilio di attrezzature originali e di plastici.
Dal sito ufficiale puoi scaricare addirittura l’audioguida mp3.

La Val di Cecina non è solo geotermia, si estende lungo il corso del fiume Cecina nella parte meridionale della provincia di Pisa fino a lambire alcuni territori delle province di Siena e Grosseto, e si inoltra per un breve tratto anche nella provincia di Livorno in prossimità della foce e del tratto terminale del corso d’acqua.

Comprende anche la meravigliosa città di Volterra (te ne parlerò in un futuro articolo), famosa per le Balze (strapiombi spettacolari dovuti all’erosione naturale dei terreni argillosi) ma anche per il suo centro medievale unico.

La zona della Val di Cecina si estende anche lungo le prime propaggini collinari che digradano verso la Maremma Livornese e la parte centrale della Costa degli Etruschi, zone tutte splendide e da visitare assolutamente.

Articolo di
Alessia Scarparo