La strada costiera per Kas

La strada costiera per Kas – Foto di Silvia Balcarini

La strada costiera è parte del viaggio. Turchia, direzione Kas.

Questa cittadina sul mare, sorella di altre località turche (es. Bodrum e Antalya) è l’icona vacanziera turca che molti italiani conoscono.
Il centro oramai destinato solo ai villeggianti pullula di locali e negozi dannatamente chic, shabby chic, etnico chic, qualcosa chic. Gli edifici sono stati ristrutturati, le stradine sono in perfetto stato manutenuto.

Tavolini all’aperto, musica dal vivo, luci soffuse e ben studiate, l’elegante attracco per le barche, niente è lasciato al caso. Bello, purché a piccole dosi, per i miei gusti.

Ti consiglio di vestirti a dovere perché il mio abbigliamento da viaggiatrice sterrata, sotto la lente d’ingrandimento, ha rafforzato il mio carattere. Se ti vuoi lasciare andare puoi sederti ovunque, i prezzi sono nella maggior parte uguali o un po’ più costosi rispetto ai nostri.

Se invece come me sei sempre alla ricerca di qualcosa di autenticamente economico non scegliere a caso, aiutati con la tua guida o con la connessione. Io ho scelto l’Havana (Postane Caddesi Ozturk Sokak) situato nella zona turistica, piccolo. Se non riesci a trovarlo chiedi solamente ai locali perché è da loro frequentato.
Si mangia pesce fresco in tutte le salse: fritto, alla brace, in zuppa.

Passeggiando per le viuzze, Kas

Passeggiando per le viuzze, Kas – Foto di Silvia Balcarini

Di fronte c’è un minuscolo barbiere, un ragazzo giovane, che in una stanza minuscola, a vetri, moderna e pulitissima mostra la sua arte ai passanti, perché di questo si tratta. Famoso è infatti in Turchia il modo in cui i barbieri fanno barba e capelli. Se sei un fanciullo te lo consiglio. Che voglia di sedermi su quella poltrona!

Scegli come in questo caso un locale che a occhio rispetti le più elementari norme igieniche. Lo shampoo sarà accompagnato da un massaggio alla cute, dopodiché ti verrà fatto un impacco caldo prima della rasatura, con annesso massaggio pre e post, collo compreso. Alcuni peletti verranno poi tolti con la depilazione a filo orientale, di tradizione antichissima, adatto alle pelli più sensibili, indolore ed estremamente precisa, occorre infatti una mano esperta. Adesso si sta diffondendo anche da noi, specie per definire la linea delle sopracciglia in modo perfetto.

Ho scelto di dormire a Kas perché è una base comoda per diverse escursioni e perché avendo più ricezione turistica appare li per lì con maggiori garanzie. Mi spiego. Decidendo al pomeriggio dove avrei dormito, sorseggiando una bibita e approfittando della connessione gratuita, non ho perso tempo nella ricerca più affinata dei luoghi dove dormire mi sono limitata a escluderne alcuni a priori, alla ricerca di alcune caratteristiche per me irrinunciabili, la colazione, e basta. Nulla ti vieta però di cercare in modo più analitico un’altra piccola meta, più autoctona e meno esterofila. Insomma, ci siamo capiti.

Ho scelto di non imbarcarmi per l’isola greca di Meis (o non sto girando la Turchia?) resa famosa dal film Mediterraneo.

Ero invece curiosa di vedere un’altra immagine presente sulle cartoline turche: Kekova.

Si vedono i reperti? Isola di Kekova

Si vedono i reperti? Isola di Kekova – Foto di Silvia Balcarini

Ti dico subito che non mi è piaciuta un granché, tralasciabile; forse però non ho avuto fortuna o non ho organizzato bene l’escursione. In più non ho approfittato dell’acqua cristallina facendo il bagno. Fammi sapere se hai avuto un’altra esperienza.

Per spendere meno ho raggiunto il borgo di Ugadiz da dove partono praticamente tutte le escursioni marine per i dintorni. Il paesino è autentico e lo sarebbero anche le persone se non fosse arrivato il turismo di massa. Dai pullman scendono velocemente, velocemente salgono in barca, velocemente fanno il giro e velocemente risalgono. Va da sé che per acchiappare i turisti i commercianti dovrebbero correre ancora più velocemente, cosa ovviamente impossibile.

Non resta che spremerli fino all’inganno.

Quello sì che può esser fatto velocemente. Ho preso una piccola barca privata che per prima cosa mi ha portato al clou del giro, i reperti sommersi dall’acqua. Il paesaggio, le calette, il mare è bello, ma i reperti non si vedono molto dalla barca. Forse il mare non era piatto. Non si può nuotare nella zona dei resti.

Veduta dal promontorio di Kalekoy

Veduta dal promontorio di Kalekoy – Foto di Silvia Balcarini

Si ormeggia sull’isola di Kalekoy, famosa per ospitare una tomba licia semisommersa (stavolta si vede bene).

Tomba licia semisommersa di Kalekoy

Tomba licia semisommersa di Kalekoy – Foto di Silvia Balcarini

Il minuscolo borgo collinare è piacevole da scoprire a piedi, puoi raggiungere anche la sommità ed entrare, pagando, nella cittadella romana. Numerosi sono gli scorci marini degni di nota. Spiegati bene con il tuo barcaiolo perché vorrà ripartire solo dopo pochi minuti e si aspetta la mancia che personalmente non ho dato.

Articolo di
Silvia Balcarini