Screenshot dal sito ufficiale

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Sotto un cielo di un blu intenso e avvolgente va in scena un capolavoro della pittura del Trecento, realizzata da Giotto, grande maestro già arrivato alla fama e maturità artistica, che qui si esprime in un completo ciclo di affreschi da lasciare a bocca aperta.

La Cappella degli Scrovegni, eretta probabilmente tra il 60 e 70 d.C. è chiamata così perché acquistata nel XIV secolo dagli Scrovegni, ricca famiglia padovana di banchieri e usurai, che qui nel 1300 vi fecero erigere il loro palazzo.

Si trova nel centro storico di Padova, tra i ruderi dell’antica Arena della città, ed è in realtà una piccola chiesetta rettangolare a navata unica che internamente misura poco meno di 30 m di lunghezza e 13 m di larghezza con volta a botte.
Esternamente l’architettura è molto semplice, fatta di mattoni e tetto a due falde, con alte e strette finestre su un lato, mentre nella facciata sopra all’ingresso è posta una trifora gotica, l’abside è poligonale.

Da fuori non si immagina minimamente cosa racchiude l’interno… dove le immagini, il colore, l’oro, Dio e gli uomini ti proiettano in una dimensione sacra e magica che è come un viaggio nel tempo.

Le pareti interne sono lisce, senza nervature, l’ideale per la stesura degli affreschi; l’opera fu commissionata a Giotto da Enrico Scrovegni, il quale voleva adornare l’edificio destinato ad accogliere lui stesso e i suoi discendenti dopo la morte, mentre commissionò a Giovanni Pisano, scultore più celebre del tempo, 3 statue d’altare in marmo raffiguranti la Madonna con Bambino tra due diaconi.

Come detto Giotto era già celebre, dopo aver lavorato per il Papa nella Basilica di S. Francesco in Assisi e in S. Giovanni in Laterano a Roma, a Padova nella Basilica di S. Antonio e nel Palazzo della Ragione.

Il ciclo pittorico della Cappella è sviluppato in tre temi principali:
– gli episodi della vita di Gioacchino e Anna (riquadri 1-6),
– gli episodi della vita di Maria (riquadri 7-13),
– gli episodi della vita e morte di Cristo.

In basso a questi affreschi, una serie di riquadri illustra le allegorie dei Vizi e delle Virtù, sul lato dell’altare si trova un coretto, affrescato più tardi, verso il 1315-1325, da un discepolo locale di Giotto, il cosiddetto “Maestro del coro Scrovegni“, con Episodi della vita di Maria Vergine: Funerali, Transito, Assunzione e Incoronazione, oltre a fasce con Santi.

La lunetta sopra il tabernacolo mostra il Redentore, l’Orazione nel Getsemani e la Flagellazione, della mano dello stesso maestro.
Una Madonna col Bambino in una nicchia è attribuita a Giusto de’ Menabuoi e riferita alla seconda metà del Trecento.

La tecnica utilizzata per dipingere questi affreschi presenta delle differenze con quella delle Storie di San Francesco ad Assisi, con un più evidente uso dello sfondo nel prezioso blu oltremare di lapislazzuli, probabilmente grazie alle possibilità economiche del committente dei lavori e un maggior ricorso di ritocchi a tempera.

Questo ciclo di Giotto è considerato il più alto capolavoro del pittore e della storia dell’arte occidentale, pari solamente alla Cappella Sistina di Michelangelo in Roma.

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Informazioni pratiche

La Cappella è visitabile solamente su prenotazione, almeno con un giorno di anticipo.

Per prenotare la visita e avere tutte le informazioni utili ecco il sito:

=> http://www.cappelladegliscrovegni.it/index.php/it/

La visita si svolge in maniera molto regolamentata: sono ammesse alla visita solamente 25 persone per turno (inclusa eventuale guida), le quali devono entrare contemporaneamente nella sala di compensazione e rimanere qui per 15 minuti, tempo necessario per la stabilizzazione del microclima interno.

Successivamente accederà all’interno della Cappella per altri 15 minuti.

La visita ha una durata complessiva di circa 30 minuti.

Per la stabilizzazione del microclima interno le porte automatiche di accesso si aprono una sola volta, sia in entrata che in uscita.

Questa procedura è necessaria per mantenere inalterato l’ambiente interno della cappella e permettere agli affreschi di conservare la loro bellezza nel tempo.

Apertura e Orari:
Tutto l’anno dalle 9.00 alle 19.00
Dal 25 marzo 2014 al 31 ottobre 2014 in orario serale 19.00 – 22.00.
Dal dal 27 al 30 dicembre 2014 e dal 2 all’11 gennaio 2015 in orario serale 19.00 – 22.00.

Dal sito puoi accedere anche alla sezione dei Musei Civici di Padova:
– Musei Civici agli Eremitani
– Museo Archeologico
– Museo d’Arte Medievale e Moderna
– Museo Bottacin
molto interessanti e di cui ti parlerò sicuramente in un altro articolo.

Padova riserva molte sorprese anche a me che l’ho frequentata molti anni durante l’università ma che, purtroppo, non ho avuto il tempo di visitare “da turista” come avrei voluto.

Articolo di
Alessia Scarparo