Kinkaku, il Padiglione d’oro

Kinkaku, il Padiglione d’oro – Foto di Cristiano Guidetti

Il Giappone non era nei miei programmi di viaggio, lo ammetto. Se avessi fatto una lista dei paesi che volevo visitare nel breve tempo, il Giappone sarebbe stato oltre il decimo posto.

Ma la vita, il lavoro e le occasioni, come spesso accade, giocano a nostro favore.

Sono partito per raccontare questo paese con un tour di ViaggiGiovani.it, l’itinerario Express da 10 giorni, tra tecnologia e tradizione, facendo base a Kyoto e Tokyo.

Un piccolo gruppo di nomadi moderni per questo #GiapponeExpress , rivelatosi un viaggio dinamico e ricco di spunti come sono i tour di ViaggiGiovani.it. Il vantaggio di essere “pochi” permette di cementare da subito le conoscenze (in realtà avviene già in viaggio).
Ma di questo tour operator e delle loro ammirabile filosofia ne ho già parlato in un altro articolo.

Ma torniamo al viaggio vero e proprio e iniziamo con la tradizione, Kyoto, una delle antiche capitali del paese (e lo fu per più di mille anni), città in cui senza ombra di dubbio potrei anche fermarmi più di un mese senza annoiarmi o stancarmi.

La lista di “7 cose da vedere assolutamente” che segue è la “mia” lista, con quello che siamo riusciti a vedere e soprattutto quello che mi ha toccato quelle corde particolari che tutti i viaggiatori conoscono. Non pretendo sia una lista d’oro, ci sono di sicuro altre decine, se non centinaia di luoghi a Kyoto che andrebbero inseriti.

Nijo Castle

Il castello Nijo-jo si trova in pieno centro città; la costruzione è iniziata nel 1603 come residenza ufficiale dello Shogun, ma è terminata solo nel 1626. È una delle più importanti testimonianze del periodo Edo giapponese ed è chiaramente un sito UNESCO.
All’interno è visitabile, con un percorso obbligato da fare scalzi, il palazzo Ninomaru, con 33 stanze e la rappresentazione di alcuni momenti nella vita degli Shogun e della loro “corte”.

Un particolare del Castello Nijo

Un particolare del Castello Nijo – Foto di Cristiano Guidetti

La visita del palazzo è interessante più che altro per il rumore che sentirai, ovvero le centinaia di persone che procedono sul pavimento in legno scricchiolante, denominato “a usignolo” e fatto costruire appositamente così, come strumento di avvertimento. Per il resto non mi ha fatto impazzire… i disegni originali sono davvero la minima parte, poco visibili – molto rovinati dal tempo – e relegati alla fine del percorso. Tutti gli altri sono ricostruzioni e copie fatte in anni piuttosto recenti.

Quello che amato sono i giardini del castello, sia il Seiryu-en, che quello davanti al palazzo, chiamato anch’esso Ninomaru.

Il giardino Seiryu-en in primavera

Il giardino Seiryu-en in primavera – Foto di Cristiano Guidetti

Che sia il momento della fioritura o meno, verrai deliziato dalla bellezza e dalla pace (anche con parecchi visitatori) che questi giardini riescono a regalare. Se sei fortunato potresti pure incappare in un matrimonio.

Matrimonio al Castello Nijo

Matrimonio al Castello Nijo – Foto di Cristiano Guidetti

Kinkaku, il Padiglione d’oro

Uno del luoghi più fotografati del Giappone. Di quelli che vai e pensi: “Ma perché devo mischiarmi alla folla e mettermi quasi in fila per una foto?
Poi lo vedi e capisci il perché. Al di là delle frasi fatte è meraviglioso, almeno lo scorcio, quasi esula dal contesto di confusione che hai intorno. Si erge etereo e splendente davanti ai tuoi occhi. Ma non mi fraintendere, è il contorno a essere splendido, il dorato tempio buddhista inserito sulle rive del lago, il giardino e le colline tutto in intorno. La struttura stessa è stata ricostruita nel 1955, dopo un incendio che lo distrusse qualche anno prima per cui non siamo davanti a nulla di veramente storico.
Ma rimane la bellezza dello scorcio, della passeggiata e della strana pace che questi templi regalano… anche se frequentati e spesso pieni.

(La fotografia la trovi a inizio articolo)

La foresta di Bambù nella zona di Arashiyama

La foresta di Bambù

La foresta di Bambù – Foto di Cristiano Guidetti

Siamo appena fuori la zona centrale di Kyoto (parte ovest della città), non pensare che serva percorrere centinaia di chilometri per raggiungere questo luogo piuttosto tranquillo. Bastano pochi minuti di treno dal centro della città. Tutto il percorso lungo il fiume Hozu merita una passeggiata ma la tua meta è la foresta di bambù, raggiungibile in una ventina di minuti dalla stazione.
Qui proverai una strana sensazione, quasi innaturale ammirando questi alti e armoniosi “alberi”. Ma anche qui non posso nascondere che regni la pace, e ancora di più nei piccoli santuari e templi presenti nella zona.
Se poi hai la fortuna di avere un coordinatore che i luoghi li conosce davvero allora potresti raggiungere la cima della collina, arrivare a un belvedere un po’ nascosto e goderti la vista su Kyoto da una parte e sul fiume Hozu dall’altra.

La vista del fiume Hozu dal belvedere ad Arashiyama

La vista del fiume Hozu dal belvedere ad Arashiyama – Foto di Cristiano Guidetti

Fushimi Inari Taisha

I torii rossi di Fushimi Inari

I torii rossi di Fushimi Inari – Foto di Cristiano Guidetti

Altro must di Kyoto, si trova appena fuori città sulla linea ferroviaria per Nara. Impossibile tu non abbia visto almeno una fotografia della lunga distesa di torii rossi che salgono i 4 chilometri della collina. Santuario shintoista dedicato al riso, rappresentato sotto forma di volpe. Qui come detto il rosso è il colore che domina, in modo forte e prepotente. Se hai voglia e tempo la salita sotto i torii a mio avviso meriterebbe, anche se personalmente ho preferito continuare le mie visite visto il tempo che avrei impiegato a salire fino in cima.

Il dio guardiano di Fushimi Inari

Il dio guardiano di Fushimi Inari – Foto di Cristiano Guidetti

Sanjusangen-do

Ok, qui ti stupisco, ma inserisco questo tempio buddhista tra i luoghi più belli che ho visto in Giappone. Il luogo non ha nulla di speciale, non ci sono giardini e nemmeno il contesto è così affascinante… non si trova su una collina o in mezzo alle montagna ma l’interno, con le 1.000 statue della dea Kannon è cupo, fumoso e pieno di fascino. Non si possono scattare fotografie e quindi tutti i visitatori risultano anche più concentrati sui volti e sull’atmosfera del luogo. Anche in questo caso non mi fraintendere, il luogo non ha nulla di oscuro, anzi la dea Kannon è molto amata tra i giapponesi in quanto dea della compassione e della misericordia.
Insomma… non puoi perderlo e dalla stazione centrale è raggiungibile a piedi, è circa 1,5 km a est.

Kiyomizu Temple

Il tempio di Kiyomizu-dera e Kyoto sullo sfondo

Il tempio di Kiyomizu-dera e Kyoto sullo sfondo – Foto di Cristiano Guidetti

È stato uno dei finalisti nell’elezione delle 7 meraviglie del mondo moderno quindi stiamo parlando di qualcosa di “non comune”. Domina Kyoto, nella parte est della città. Incredibile la vista del tempio in legno sospeso su palafitte con la città sullo sfondo. È uno dei luoghi più amati durante la fioritura dei ciliegi o l’autunno per via dei colori intensi che tutto il circondario assume.
Una chicca: per salire la collina e raggiungere il Kiyomizu-dera non seguire la strada principale, affollata, piena di negozi e ristoranti, la percorrerai dopo nella discesa. Alla base della collina imbocca la via che corre parallela alla principale ma rimane sulla destra. È una via tranquillissima, che passa in mezzo alle abitazioni da una parte e dall’altra ti troverai davanti un cimitero monumentale enorme, un complesso che riempie quasi l’intero canalone. Inutile dire che gli scorci sono “particolari” ma se mi segui sai bene che i cimiteri sono uno di quei luoghi assolutamente da visitare durante un viaggio!

Le stradine di Kyoto

Chiudo con un luogo che non è un luogo ma sono tanti. Lo so, lo dico spesso che il miglior modo per visitare una città è prendersi una mezza giornata e perdersi tra le sue strade, magari quelle piccole. Kyoto in questa attività è tra le prime al mondo, ti basta uscire dai grandi stradoni e già imboccando la parallela sembra di essere in un paesino e non in un città.
Giuro! Infilati in una delle stradine nei dintorni della stazione, magari la via parallela alla Karasuma Dori (grande arteria verticale che parte dalla stazione) ed eccoti proiettato in una altro mondo, tutto più contenuto e silenzioso.
Ed è così in tutta la città, puoi finire in piccoli strade percorse addirittura da un canale e pochi metri più in là ecco la baraonda di locali e traffico.

Una delle stradine di Kyoto

Una delle stradine di Kyoto – Foto di Cristiano Guidetti

Sinceramente è stata una delle cose che più mi ha stupito e attirato di Kyoto.

Un saluto,
Cristiano