Il massiccio edificio del Bargello a Firenze

Il massiccio edificio del Bargello a Firenze – Foto di Silvia Balcarini

Massiccio lo è di certo ma non austero, ed è strano per un palazzo di quel tempo. Mi riferisco al Palazzo del Bargello, a Firenze, datato 1200. Con la sua immagine che rimanda a un castello cittadino tutto merlato e dotato di torre slanciata è il primo edificio pubblico in epoca comunale della politica fiorentina.

Il nome Bargello infatti sembra richiamare il significato di capo militare, di sbirro insomma. Esso infatti ha accolto nel corso del tempo il Capitano del Popolo, il Podestà e poi il carcere. Tanto per dare qualche spiegazione spiccia, il Podestà e/o il Capitano del Popolo erano coloro i quali esercitavano il potere esecutivo, giudiziario e di polizia; scelti al di fuori della città, per cui forestieri, in modo da garantire una maggior equità.

Dicevo non è austero a causa del porticato con archi dipinti, della scala imponente ma rifinita, dei numerosi stemmi appesi perimetralmente nel cortile e dei decori ai piani superiori.

Ma quanti stemmi sono?

Ma quanti stemmi sono? – Foto di Silvia Balcarini

E pensare che proprio il cortile veniva utilizzato per le esecuzioni!

Adesso inoltre lo stesso loggiato accoglie statue marmoree ricollocate qui. L’osservazione ravvicinata è sempre affascinante.
Ti consiglio di lasciare la grande sala vicino all’entrata per ultima, essendo temporalmente successiva rispetto al resto, e di dirigerti verso la zona dedicata alle mostre temporanee.

Fino alla fine di giugno è dedicato niente di meno che al viaggio nel Medioevo.

Perché si è viaggiato in antichità? Essenzialmente ci si spostava per motivi commerciali, religiosi e per cerimonie. Si vedono infatti le borse dei pellegrini, diverse reliquie di santi, i loro contenitori così preziosi o così rifiniti diventano veri e propri oggetti di pregio, i souvenir appositamente creati per le genti in arrivo da fuori (non molto è cambiato tranne il fatto che fossero prodotti locali!) e poi i mercanti con le loro borse a prova di ladro, i messaggeri con i loro documenti inseriti in apposite custodie, bauli, tappeti, tavoli apri-chiudi, selle eleganti per le future spose che raggiungevano il lontano promesso sposo.
La struttura possente continua anche al primo piano.

Nella sala principale ci sono le formelle del concorso per il Battistero di Firenze del Ghiberti e del Brunelleschi, il famosissimo David di Donatello in bronzo (piccolo!) e poi busti, nudi, altorilievi, terracotte policrome dei Della Robbia ecc…

Stupenda anche in controluce, museo del Bargello

Stupenda anche in controluce, museo del Bargello – Foto di Silvia Balcarini

La cappella dove sostavano i condannati a morte: sui muri si vedono ancora affreschi dell’epoca, si entra dalla parete che rappresenta l’inferno mentre di fronte vi è quella del paradiso, sulla destra è riconoscibile Dante Alighieri. Non dimenticare di dare più di un’occhiata alla piccola sagrestia annessa con mirabili miniature sacre. Nota anche il soffitto.

La cappella si affaccia sulle lunghe sale che offrono di tutto un po’: gioielli, monili, vasi, utensili, mobili, monete, suppellettili, arnesi del tempo. Non ci si annoia passando in rassegna le varie teche. Tutto ciò che è esposto possiede una manifattura accuratissima grazie al fatto che ogni oggetto veniva accuratamente definito a mano da particolari, intarsi e quant’altro.

Che occhi! Museo del Bargello

Che occhi! Museo del Bargello – Foto di Silvia Balcarini

Che pena vedere il numero delle opere in avorio. Poveri elefanti! E poi ancora, quadri, stoffe e armi provenienti da lontano: Cina, Marocco. Tutto ciò arriva, per la maggior parte, da collezioni private, da altri musei e da archivi di Stato.

Uscendo sul terrazzino presenti diversi animali in bronzo scolpiti dal Gianbologna.

Sono rimasta strabiliata anche dalla sala delle Maioliche. Ma quante scuole ne abbiamo in Italia? Vederle lì tutte insieme, tutte differenti nei colori, nei temi, nei ghirigori, che stima!

Ahimè il secondo piano era chiuso (è ricchissimo di sculture). Scendendo dalle scale esterne ecco l’ultima grande sala.

Sala del cinquecento Bargello

Sala del cinquecento Bargello – Foto di Silvia Balcarini

La sala del Cinquecento ospita molte opere di Michelangelo ma anche dei suoi allievi, con i loro studi e le copie tratte dal loro maestro. Si trovano sculture del Giambologna e di altri coevi.

Allievi di Michelangelo

Allievi di Michelangelo – Foto di Silvia Balcarini

Volendo riassumere, per me, il Museo Nazionale del Bargello è un contenuto di finezza dentro a un contenitore robusto.

Per gli altri è una tra le più importanti raccolte al mondo di scultura del Rinascimento.

Per informazioni:

=> Museo Nazionale del Bargello

Articolo di
Silvia Balcarini