La Spagna

La Spagna

Se tutti quelli che si professano viaggiatori fossero davvero sinceri lo ammetterebbero: un errore, una stupidata la si commette sempre durante un viaggio.

Sto parlando di errori che a volte strappano una risata, altre volte provocano un breve ma intenso momento di imbarazzo. Azioni che vanno contro le tradizioni di un paese, il galateo o soltanto uno stile di vita ormai diventato abitudine di un popolo.

Prima della partenza potrai leggere di tutto e di più, ma se è la prima volta qualcosa ti sfuggirà, questa è una certezza.

Quelli che seguono sono 6 errori che potresti commettere durante un viaggio in Spagna. Io ne ho commessi almeno due, più di una volta, ma non saprai mai quali.

Iniziamo con il cibo.

1. Ordinare ovunque la paella

Critichiamo i visitatori stranieri in Italia perché ordinano lasagne ovunque e siamo i primi a identificare la Spagna con la paella, da mangiare in ogni città del paese. Prima di tutto: la paella è una e una soltanto e si mangia nella zona di Valencia. Il nome sta ad indicare la padella con cui viene cucinata e non il piatto stesso. E ancora: è di un solo tipo ed è quella “alla valenciana”. Tutti gli altri sono risi (arroz).
Tutto ciò per dire se ordinate una paella a Madrid oppure in un’altra città qualunque della Spagna – a meno che non andiate in ristorante che faccia cucina valenciana – i casi sono due:
– o vi arriva la versione locale che spesso e volentieri non c’entra nulla con l’originale, ad esempio se ordini una paella a Santander ti arriverà quella “del cantabrico”, senza zafferano quindi “bianca”, con il riso più cotto e con una montagna di frutti di mare.
– oppure, e questo è “il male”, vi arriva una delle paellas surgelate e riscaldate di aziende come Paella d’or o simili. Controllate prima di ordinare, è indicato se fatta dal ristorante o se proviene dalla grande distribuzione.

2. Mangiare paella la sera (sì ancora lei)

Tu mi dirai: ma io la mangio quando voglio. Ok, nessun problema e infatti i ristoranti si sono adeguati agli stranieri e la servono pure la sera ma lo spagnolo (soprattutto di Valencia) non mangerà mai la paella per cena. È un piatto lungo da preparare, che va cucinato in quantità e mangiato davvero, non assaggiato. Per cui essendo un piatto ricco e pesante non è adatto per la sera. Si sta a tavola ore, anche fino al tramonto ma si serve a pranzo.

La paella alla valenciana

La paella alla valenciana – Foto di Irene Cacciola

3. Andare a mangiare troppo presto

È risaputo e cerchiamo di adattarci su… non facciamo i turisti che assolutamente vogliono tenere i ritmi di casa. È patetico e limita le esperienze. Si pranza dalle 13.30 in poi, ma meglio dopo le 14 e a cena bisogna andare dopo le 21, durante l’estate anche più tardi. Parlo da persona cresciuta nel nord Italia, chi vive al sud è già abituato ai ritmi spagnoli! Sei in vacanza, prenditela comoda e adattati. E se proprio non resisti siamo in Spagna: ordina una caña (birra piccola) e qualche tapas.

4. Credere che la Spagna sia un unico popolo

Ogni paese ha le sue differenze all’interno, nord e sud Italia, ma anche la Sardegna per fare un esempio nostrano. La Spagna esaspera queste differenze, come nessun’altra nazione occidentale. La Catalogna, regione di cui fa parte Barcellona, vuole l’indipendenza da anni, hanno una lingua diversa che viene utilizzata spesso anche per insegnare nelle università, hanno una loro bandiera e sono catalani. I Paesi Baschi? Ancora più estreme le differenze, qui si sono utilizzati anche metodi violenti, l’ETA è conosciuta da tutti.
Quando andai a Bilbao nel 2012 con il progetto autogestito #Bilbander12, al ritorno nell’articolo sulla città scrissi che “non mi ero sentito in Spagna”. Il sito ufficiale del turismo basco prese il mio articolo, lo tradusse e ne fece un vanto di questa frase. Per farti capire…
Meno forte questa differenza, ma è percepita anche in zone come la Galizia e la sua popolazione mischiata addirittura con i Celti.

5. Pensare che tu non verrai mai rapinato sulla Rambla a Barcellona

È in corso da anni una repressione dura e senza tregua ai furti che avvengono sulla Rambla ma l’attenzione del turista/viaggiatore non deve calare. Mai. Con questo non voglio fare allarmismo, sia chiaro: Barcellona è una città che ha numeri sulla delinquenza in linea con la maggior parte delle città europee e se ci si comporta come facciamo nelle nostre realtà italiane, di problemi non ne avrai. Ma la zona della Rambla è e rimane una zona delicata e in cui stare attenti ai borseggiatori. Così come Puerta del Sol a Madrid o Venezia durante i periodi di punta.
Le raccomandazioni sono le solite: niente di prezioso in vista, portafogli ben inseriti nei vestiti e borse/zaini chiusi e sigillati. E poi spostati: non sei nella zona più bella di Barcellona, ci sono quartieri decisamente più meritevoli e di valore.

6. Pensare che il mare in Spagna sia solo la Costa del Sol

È un errore pensare al mare spagnolo soltanto come le località “da movida” e con grandi alberghi o grattacieli sulla costa. Ci sono è vero, ma esistono luoghi naturali e spiagge incontaminate. Un esempio su tutti? Il Parco naturale di Cabo de Gata, non lontano da Almeria. Un’oasi naturale che termina nel mare. Ma anche il nord della Spagna, con piccoli centri balneari lontano dal turismo di massa o ancora le impressionanti e scenografiche scogliere galiziane. Insomma… il mare in Spagna non si può ridurre al chiringuito, alle discoteche e agli happy hour.

Un saluto,
Cristiano