La guida turistica al lavoro

La guida turistica al lavoro

È guardando la simpatica commedia “Le mie grosse grasse vacanze greche” che ho pensato a questo tema. Il film è interpretato dalla stessa attrice resa famosa dall’altrettanto divertente film “Il mio grosso grasso matrimonio greco”, stavolta in versione non goffa ma sexy è comunque una single americana di origine greca che si ritrova in Grecia perché, nonostante la laurea in arte ellenica deve ripiegare come guida/accompagnatrice turistica per un folto gruppo in vacanza.

Il primo tempo, il più divertente, delinea lo stereotipo del turista in vacanza. I comportamenti e le abitudini sopra le righe che cambiano a seconda della propria nazionalità e che sfociano in atti per niente edificanti, il gruppo non eterogeneo non piace a se stesso e nemmeno a chi gli sta attorno. Ecco le incomprensioni, le discussioni all’interno di esso e la difficoltà nel creare una relazione con la guida turistica. La metrica del film calca la mano creando dei personaggi caratteristici che non discostano nemmeno tanto dalle situazioni reali.

Il turista è in ritardo, disattento, disinformato, disinteressato e solo alla ricerca di uno scatto o di un souvenir cinese.

Questa è una situazione che non capita a un viaggiatore che si reputi tale.

Ma è successo a tutti di ingaggiare una guida turistica, solo per qualche ora, per uno o diversi giorni. Partiamo facendo dei distinguo: la guida non è un accompagnatore, sono due figure differenti che troppo spesso vengono confuse oppure, per risparmiare denaro, abusate l’una dell’altra.

L’accompagnatore turistico o tour leader si occupa solo delle attività gestionali all’interno del viaggio: aiutare nel check-in in hotel, accompagnarti in ospedale oppure alla polizia per una denuncia in caso di smarrimento o furto. L’accompagnatore può non essere presente nel momento in cui il gruppo è con la guida ma deve essere sempre disponibile, anche di notte, in maniera celere e tecnica.

La guida invece ha un orario limitato solamente alle ore della giornata previste per le visite. Il suo apporto è legato solo a ciò che concerne il lato storico-culturale-naturalistico di quello che stiamo vedendo. Entrambe le figure sono riconosciute solo dopo il conseguimento di un esame, diverso per i due casi, che permette loro di inserirsi negli albi professionali di competenza, devono possedere un tesserino certificato con numero di matricola che ne attesti la loro vera professione; per tutti gli altri è abuso di professione.
Praticamente in tutto il mondo è così. Ed è sempre più facile e veloce cercare o controllare una guida professionale, grazie alla rete. Semplicemente tramite gli Uffici del Turismo nazionale del paese in cui ti trovi o in cui andrai, oppure cliccando direttamente sul link dell’albo se presente on-line.

Un altro modo per affidarti a una vera guida è quello di cercarla direttamente al sito turistico, presta però attenzione, spesso anche quelle false si avvicinano dichiarandosi di esserlo, specie al fuori dell’entrata. In questo caso controlla sempre la presenza del tesserino, se lo sono veramente entrano gratuitamente solamente esibendolo oppure chiedi conferma alla biglietteria. Domanda anticipatamente la tariffa oraria direttamente alla guida oppure in certi casi, lavorando per il sito turistico, le tariffe sono esposte all’ingresso.

È facilmente intuibile che il prezzo di una guida influisce sul budget in maniera differente se la si cambia a ogni luogo turistico o a ogni città oppure se è la stessa che ci segue per più giorni o per l’intero viaggio, nel prezzo ci verranno calcolate anche le sue spese personali per vitto e l’alloggio, così come il prezzo influirà sempre meno all’aumentare dei viaggiatori.

Importante: se necessiti di una guida parlante italiano e non solamente inglese ti consiglio di premunirti per tempo, sarà molto difficile che tu la possa trovare all’entrata di un museo almeno che non si tratti del Louvre!
In questo caso puoi affidarti a un tour operator locale che offre anche questo servizio, in genere hanno già i prezzi pubblicati di mezza e intera giornata che variano al cambiare dell’idioma parlato e della stagione oppure domanda semplicemente se ti sanno indirizzare.

In tutte le culture del mondo alla guida “spettauna mancia, è bene tu abbia già idea di quanto lasciarle e il denaro contato. Ti consiglio di stabilire prima alcune regole reciproche: il suo orario di inizio e fine servizio. Nel caso tu voglia partire prima la mattina oppure nel caso torniate tardi la sera può correttamente chiederti le ore di straordinario oppure dovrai pensarci tu con la mancia. Ovunque nel mondo si considerano 8 ore di lavoro. Per un giro accompagnato dopo cena o comunque notturno, se non stabilito in precedenza, la guida turistica può tranquillamente rifiutare.

Lo shopping: Se non vuoi perdere tempo in show room organizzati ad hoc per spennare turisti e arricchire con laute mance le guide al seguito chiarisci bene questo argomento che potrebbe causare grandi discussioni, piuttosto, se hai voglia di farti un giro in un mercatino, decidi il posto e l’ora di ritrovo e vai per conto tuo. Se pensi di perderti nel dedalo delle bancarelle ti sarà sufficiente ricorrere a qualche abitante volenteroso che per un grazie o una mancia ti aiuterà a ritrovare la strada perduta.

I mezzi di trasporto sono sempre a parte, auto e autista, biglietti del treno o bus, il pranzo (questo è in genere a carico suo). Una guida turistica se accompagna solo te deve rispettare il tuo passo perché sta facendo un servizio in privato, ribadiscilo se non è così; questo significa più tempo per la spiegazione, per le foto, per i dettagli, per percorsi aggiuntivi; d’altro canto non conoscendo i tempi, nel caso di lunghi spostamenti, devi avere anche un po’ di fiducia.

Concludendo una buona guida turistica come deve essere?

Secondo me non è sufficiente che abbia una buona proprietà di linguaggio, conosca il posto o parli bene una lingua, certo parte in vantaggio! Il top lo si raggiunge quando si crea un po’ di empatia e si può conversare al di là di quello che stiamo visitando, quando chi ti parla è innamorato del proprio paese ma ne sa vedere anche il lati più grigi, ti racconta oltre il libro stampato, quando ti insegna gli odori, i sapori e le usanze più intime.

Ecco perché spesso ci sentiamo più a nostro agio con chi guida non è ma ci dona tutto questo. A oggi il rapporto con la guida turistica è conflittuale e questo è un peccato per tutti.

Articolo di
Silvia Balcarini