Un drago incontrato a Bomarzo

Un drago incontrato a Bomarzo – Foto di Cristiano Guidetti

Ti prometto una cosa: il Sacro Bosco di Bomarzo non ti lascerà indifferente.

C’è chi lo visita ridendo e scherzando, chi ci porta la famiglia e prova a “spaventare” i bambini, c’è chi vi passeggia con aria assorta. È un luogo eclettico e per tutti, su questo puoi scommettere.

Sei in piena Tuscia, provincia di Viterbo, Lazio ma anche a due passi dall’Umbria. Qui trovi questo piccolo borgo arroccato, Bomarzo, che vive all’ombra del famoso Sacro Bosco, nome antico per definire quello che oggi viene indicato (anche nei cartelli stradali) come Parco dei Mostri.

Non ti voglio annoiare con notizie che puoi leggere ovunque ma un minimo di storia va raccontata.

Il Sacro Bosco fu commissionato da Vicino Orsini, principe e possidente all’Architetto Pirro Ligorio, che lo realizzò intorno al 1550. Fu dedicata dall’Orsini alla moglie Giulia Farnese. Si tratta di un’opera monumentale realizzata all’interno di un anfiteatro naturale e ricoperto da bosco. Alla morte dell’ultimo principe della dinastia Orsini, nel 1585, il parco fu abbandonato a se stesso fino alla seconda metà del ‘900 quando una coppia (ora sepolta nel Tempio) decise di restaurarlo e riportarlo agli antichi splendori.

Fin qui la storia ufficiale.

Proseguendo si può solo provare a capire la simbologia, l’esoterismo, i segreti e le originalità di questo parco. Un progetto avveniristico per il suo tempo e ancora oggi non del tutto svelato.

Ma di cosa stiamo parlando in pratica? Di un percorso ideato in un bosco intervallato dagli incontri con statue allegoriche, mostruose, inquietanti, simboliche. E quando scrivo “percorso” intendo nel senso pieno del termine, non solo nel senso di movimento. Chi visita il bosco e lo fa con attenzione procede con un senso più o meno logico verso l’innalzamento di sé. O almeno era quello che voleva l’Orsini.

Il visitatore è sempre spiazzato e confuso, le scritte su alcune delle opere inquietano e in parte minacciano:

“Tu ch’entri qua pon mente parte a parte et dimmi poi se tante maraviglie sien fatte per inganno o pur per arte”

“Lasciate ogni pensiero voi ch’entrate”

Colui che presta attenzione a ciò che sta ammirando non riesce, a livello logico, a capire se è tutta una presa in giro o l’intento è quello di spaventare con messaggi occulti.

Alcune delle opere scolpite sono assolutamente uniche, impossibile dire quale riserva più sorpresa o ammirazione nel visitatore… io posso solo dirti le mie impressioni:

Il Proteo-Glauco

Proteo-Glauco nel sacro bosco

Proteo-Glauco nel sacro bosco – Foto di Cristiano Guidetti

È una scultura composta da 3 elementi, Proteo con la sua grande bocca spalancata, un mondo appoggiato sulla testa e ancora più sopra un castello. Quest’ultimo dovrebbe rappresentare il maniero degli Orsini, così come viene riferito in più scritti.

La lotta tra giganti

Ercole e Caco si danno battaglia

Ercole e Caco si danno battaglia – Foto di Cristiano Guidetti

Sono Ercole (che vincerà lo scontro) e Caco. Lasciando stare la leggenda, descritta nelle fatiche di Ercole, quello che più colpisce è la violenza reale della scena. L’ho trovata quasi volgare nella sua fisicità. E stiamo parlando di una roccia scolpita, quindi merito allo sculture che è riuscito a dare vita all’inanimato.

La Casa Pendente

La Casa Pendente al parco dei mostri di Bomarzo

La Casa Pendente al parco dei mostri di Bomarzo – Foto di Cristiano Guidetti

Secondo le cronache Orsini la considerava il pezzo forte con cui colpire i visitatori e lasciarli con un senso di inquietudine. Nella pratica è una piccola costruzione a due piani costruita su un masso inclinato.
Posso solo provare a spiegare cosa si “sente” entrando nella casa, non ho la pretesa che tu mi creda, ti chiedo solo di darmi il beneficio del dubbio.
Il senso di sbilanciamento provoca le vertigini e ad alcuni un breve senso di nausea, ma a mio avviso c’è di più. A creare sconcerto mentale e fisico è l’inquietudine che hai ereditato dalle visioni precedenti, arrivando a questo punto il tuo inconscio non capisce più quello che è reale e quello che non lo è.

Per questo all’interno si prova un’attrazione verso la parete di fondo, non è semplice gravità altrimenti accadrebbe in qualsiasi percorso con forte pendenza, in questo caso è un rifiuto della mente ad accettare la posizione in cui ti trovi.

Chiaramente non ho argomentazioni “reali” per convincerti: prova e mi saprai dire.

L’Orco

L’inquietante Orco a Bomarzo

L’inquietante Orco a Bomarzo – Foto di Cristiano Guidetti

È la più famosa delle opere. Ritrae un volto umano che si contorce in un grido senza speranza. Nel vederlo da lontano è impossibile rimanere tranquilli, troppo inquietante quel grido silenzioso. Curiosa e stranamente rassicurante la scritta incisa sulle labbra:

“Ogni pensiero vola”

All’interno della bocca troverai un tavolo di pietra. Mi hanno fatto notare durante la visita, che in certo senso si può immaginare come la lingua dell’Orco stesso. Un’idea a cui però non ho trovato riscontro ma che rimane assolutamente valida.

Da dentro la bocca dell’Orco di Bomarzo

Da dentro la bocca dell’Orco di Bomarzo – Foto di Cristiano Guidetti

È proprio questo il bello del Parco dei Mostri di Bomarzo: i misteri sono ancora così tanti che chiunque potrebbe interpretare un oggetto, una scena o una posizione.

Durante la tua visita incontrerai altri personaggi mitologici, animali e al termine del percorso un Tempio, costruito 20 anni dopo e che sembra non c’entrare nulla con tutto il resto. Come dicevo qui sono sepolti i due mecenati che hanno riportato il parco alla luce dopo centinaia di anni d’abbandono e forse – ma non è sicuro – anche colei a cui fu dedicato il parco, Giulia Farnese.

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Perché andare a Bomarzo e visitare il Sacro Bosco?

Per vivere qualcosa di diverso, unico e ancora oggi sperimentale. Anzi, sotto alcuni aspetti oggi nemmeno realizzabile. Per la cronaca, anche il grande Dalì rimase colpito dal parco e lo descrisse come opera straordinaria.

Per informazioni, ecco il sito ufficiale:

=> http://www.sacrobosco.it/

Unico grande appunto: il costo. A oggi entrare costa 10 euro a persona e la cosa mi lascia piuttosto perplesso visto che non viene fornita nessuna assistenza o aiuto nella visita e viene rilasciata solo una mappa scarna e poco chiara. Capisco che la manutenzione del Sacro Bosco costi parecchio ma ripeto… anche il biglietto d’ingresso a grandi musei non arriva a quelle cifra.

Un saluto,
Cristiano