La mitica Ape Calessino The Gira Generali Italia

La mitica Ape Calessino The Gira Generali Italia – Foto di Cristiano Guidetti

Trascorrere una settimana o poco più in giro per l’Italia con l’Ape Calessino. Un turismo slow, un viaggiare lento e appagante.

Dopo averlo vissuto ciò che mi è rimasto dentro è un’emozione che va messa sullo schermo. Anche perché puoi riviverla pure tu quindi è certo una condivisione, ma anche un prezioso consiglio di viaggio.

Io ho iniziato il mio viaggio nel nord est della penisola, prendendo in consegna il calessino a Vicenza, passando da Marostica, Bassano del Grappa, Conegliano Veneto, Udine, San Donà di Piave e tornando in Emilia toccando Ferrara, Reggio Emilia e Bologna.

In mezzo tanta strada, fuori dalle statali, a volte piccole vie che attraversano campi enormi; negli Stati Uniti le chiamano strade blu, per il colore con cui venivano identificate sulle mappe, qui da noi incrociano piccoli paesi che durante qualsiasi stagione sono assonnati e tranquilli, ma che in realtà nascondono storie e belle esperienze.

Al di là dei luoghi che puoi visitare – e te ne parlerò in un successivo articolo – oggi voglio portare l’attenzione su questa tipologia di viaggio, lento e “secondario” (nel senso di luoghi).

Come ti dicevo puoi anche tu vivere un’esperienza del genere, proprio con l’ape calessino, grazie a The Gira, la bella realtà che affitta (anche se detta così è estremamente riduttivo) i mezzi a tre ruote. In realtà i ragazzi di The Gira fanno di più: ti promettono esperienze, divertimento e libertà. Con loro avrai un punto di consegna del mezzo e un punto di arrivo e riconsegna.

In mezzo, come amano dire loro:

“In mezzo solo il tuo viaggio. Nessun itinerario predefinito… Solo tu, i tuoi compagni di viaggio e la tua Ape.”

Bella prospettiva eh?

L’Ape Calessino a Bassano del Grappa

L’Ape Calessino a Bassano del Grappa – Foto di Cristiano Guidetti

I vantaggi di un viaggio esperienziale del genere sono tanti, te ne elenco solo alcuni:

1. Il divieto di viaggiare in tangenziali o autostrade è un enorme vantaggio. Se poi aggiungi che anche tante statali, quelle più trafficate, le vorrai scansare, allora ecco che rimangono le strade secondarie, quelle che ti portano da un punto X a uno Y in 1 ora invece che 30 minuti, quelle che ti regalano panorami rurali e privi di centri commerciali o grandi agglomerati urbani, quelle che attraversano paesini in cui trovi le storie e in cui ti consiglio di fermarti, anche solo per un caffè al bar nel centro del paese.

2. È un viaggio nella provincia italiana, che ultimamente viene scartata a favore delle realtà più popolose, più ricche di nuovi locali e cose da fare. Invece è proprio da lì che deve ripartire l’Italia, dalla semplicità!

L’Ape Calessino dispersa nei campi

L’Ape Calessino dispersa nei campi – Foto di Cristiano Guidetti

3. La ricerca della tipicità, di un sapore, di un profumo che solo in quella zona puoi provare. Parlo di cibo ma anche di un sentiero che magari noti soltanto perché hai “dovuto” percorrere quella strada comunale e che in pochi minuti ti porta in mezzo a un bosco o in cima a una collina e da lì ammiri un panorama che MAI avresti gustato dalla strada principale.

4. Si porta in giro un modello di turismo lento e di riscoperta, io ho avuto la fortuna di partecipare in questo viaggio con il calessino al progetto #ViviamoPositivo, portato avanti da Generali Italia e appunto The Gira.

Una splendida idea di promozione del territorio, che coinvolge le persone, lo street food (anche Gambero Rosso è coinvolto) e grazie a un concorso permette a te di vincere premi come scooter, biciclette Wi-Bike, corsi di cucina Gambero Rosso e un weekend per 2 persone in Sicilia proprio con l’ape calessino.

Partecipare è semplicissimo: se vedi in giro uno dei calessini con il logo #ViviamoPositivo fermalo e fatti una foto con lui, postala sulla pagina del sito ufficiale (http://viviamopositivo.generali.it/) e incrocia le dita. Per sapere dove sono ti basta cercarli in tempo reale visto che sono localizzati tramite GPS.

5. Il coinvolgimento con le persone. È indubbio che quando ti vedranno con un mezzo atipico la curiosità sarà naturale e le domande, le chiacchiere saranno quel tocco in più che spesso manca durante il viaggio, un po’ per paura di disturbare, un po’ per timidezza molte volte si rinuncia allo scambio di informazioni, ma con l’ape calessino è tutta un’altra cosa, fidati! 🙂

6. Il viaggio sarà di collaborazione e complicità. Se i tuoi compagni saranno quelli giusti, allora l’esperienza sarà addirittura formativa e piena di soddisfazione. Ci si aiuterà a vicenda e si “costruirà” qualcosa. Durante l’esperienza, condivisa con Beatrice, mia fidanzata e colei che mi aiuta con i canali social del blog, ho avuto modo di conoscere due bellissime persone, instagramer di alto livello e al tempo stesso semplici, professionali e amichevoli.

Grazie a Roberta (@quandonehovoglia) e a Peppe (@peppecant) perché l’esperienza fatta con voi ci ha accresciuto, divertito e formato e quel pezzo di strada, quei 600 chilometri lenti saranno un ricordo che ci porteremo dentro per sempre.

Un saluto,
Cristiano