La Pietra di Bismantova

La Pietra di Bismantova – Foto di Cristiano Guidetti

“Vassi in Sanleo e discendesi in Noli,
montasi su Bismantova e ‘n Cacume
con esso i piè; ma qui convien ch’om voli;

dico con l’ale snelle e con le piume
del gran disio, di retro a quel condotto
che speranza mi dava e facea lume”

Dante Alighieri vide, a almeno così si narra, la Pietra di Bismantova nel 1306 e la utilizzò come ispirazione per il monte del Purgatorio, i versi sono infatti inseriti nel Canto IV (Purgatorio, vv 25-30).

È sicuramente la citazione più famosa che riguarda la Pietra di Bismantova, enorme roccia di calcarenite, che da sempre è il simbolo dell’Appennino Reggiano. La sua forma si staglia salendo la statale 63 da Reggio Emilia e diventa imponente quando si raggiunge Castelnovo ne’ Monti il centro più importante della montagna reggiana, cresciuto sotto al famoso masso.

Ok, finora ne ho parlato come fosse qualcosa di bello ma estraneo al sottoscritto, in realtà così non è visto che sono nato, cresciuto, vissuto e tornato in quel paese – Castelnovo ne’ Monti – dominato dalla Pietra, la “Preda” in dialetto.

Devo anche ammettere che, pur vedendola tutti i giorni, non ho mai frequentato tanto la Pietra di Bismantova. Ho iniziato negli ultimi anni ad apprezzarla davvero, prima era lì bella e maestosa, ma come tutte le cose che hai sotto il naso alla fine tendono a diventare “comuni”.

Perché venire a Bismantova?

I motivi sono tanti e anche se vorrei che tu venissi qui, a visitare i miei luoghi natii, sarò imparziale… promesso.

Per la storia

Si sono ritrovate tracce che arrivano al Paleolitico superiore, per poi arrivare a ritrovamenti importanti dell’Era del Bronzo medio, intorno al 1500 avanti Cristo. E poi, per fartela breve perché gli approfondimenti storici vanno fatti da chi davvero conosce a fondo la storia antica di un luogo (e posso indirizzarti da persone meravigliose), da qui sono passati e hanno combattuto etruschi, liguri, romani e longobardi.

Leggenda, in realtà molto di più di una semplice voce, parla di un castello sulla cima della Pietra già nel 600 D.C., e ancora oggi si stanno cercando resti e/o prove. Intorno al 1600 venne invece costruito l’Eremo Benedettino presente ancora oggi. Purtroppo però a causa di una frana, dal 2015 risulta chiuso e in fase di sistemazione.

Per gli amanti delle arrampicate

Alla Pietra di Bismantova arrivano da sempre appassionati di arrampicata da tutta Italia ed Europa. Qui siamo in un territorio a me sconosciuto, so per certo che è considerata una delle palestre più importanti d’Italia e che sono presenti decine e decine di percorsi di arrampicata e discesa, ma preferisco appoggiarmi a persone che amano alla follia questo sport.

Un esempio, oltre ai siti ufficiali dell’Appennino Reggiano, è quello di Alex Stecchezzini, uno dei maggiori esperti del settore, nonché di sicurezza in assoluto.

=> http://www.alexstecchezzini.it/pietradibismantova/

Il profilo della Pietra di Bismantova arrivando da Reggio Emilia

Il profilo della Pietra di Bismantova arrivando da Reggio Emilia – Foto di Cristiano Guidetti

Per gli amanti di biologia e geologia

La Pietra si è formata in epoche remote e in ambiente marino (sì, eravamo sott’acqua!), si possono trovare fossili in moltissime zone: conchiglie, denti di pesci, alghe. Inoltre la vegetazione presenta caratteristiche molto particolari e zone diverse e variegate a seconda del versante o dell’altezza.

Il masso raggiunge un’altezza di 1.041 metri sulla sommità, facilmente raggiungibile da tutti grazie a diversi sentieri agevoli, il più breve, che parte dall’Eremo, raggiunge la vetta in circa 20 minuti.

Per gli amanti dei trekking

Trekking o comunque persone che amano camminare nella natura e tra i boschi. I sentieri CAI, ben segnalati, sono diversi, alcuni portano sulla cima girando intorno al masso (i miei preferiti), altri portano sulla cima direttamente e altri ancora si mantengono più bassi e regalano scorci del masso e del paese di Castelnovo ne’ Monti da punti diversi.

Le partenze dei sentieri segnalati sono sia dal parcheggio poco sotto l’Eremo, sia dalla strada che sale dal paese. Ma anche da Castelnovo stesso e dai borghi posti intorno alla Pietra partono sentieri che permettono di raggiungere il masso.

Il mio consiglio è quello di fermarsi in paese e acquistare in qualsiasi cartolibreria (ne abbiamo diverse), una mappa dei sentieri del CAI e capire quale sia il migliore per te. Dalla passeggiata per tutti di 30 minuti al trekking vero e proprio di qualche ora e con dislivelli discreti.

Quando andare?

L’importante è che ci sia bel tempo, per il resto tutto l’anno è valido. Io vedo arrampicatori ed escursionisti 365 giorni l’anno. Chiaramente il periodo con maggior afflusso sono i mesi che vanno da maggio a settembre.

Un’avvertenza: il sabato e la domenica, quando le giornate sono belle, è sempre pieno e a meno che non arrivi il mattino presto non troverai parcheggio nel piazzale sotto l’Eremo. Poco male, potrai lasciare l’auto lungo la strada che sale e farti un pezzo a piedi. In questo modo sarà ancora più bello arrivare sotto al masso!
Io ad esempio, se non parto a piedi direttamente dal paese, lascio sempre la macchina in uno degli spiazzi sulla strada che sale e poi mi incammino.

Dove mangiare

Alla Pietra di Bismantova sono presenti oggi due strutture in cui potrai rifocillarti con prodotti del territorio e spendere il giusto. Una è il rifugio vero e proprio, a fianco dell’Eremo, storica struttura presa d’assalto da scalatori e visitatori per un pezzo di gnocco fritto e un po’ di salume nostrano, anche se in realtà si mangia molto bene, primi piatti e carni su tutto il resto.
A fianco del parcheggio invece puoi trovare la Foresteria, altro locale in cui trascorrere qualche ora godendo dei prodotti del territorio.

Qualche consiglio personale

Se puoi raggiungi la cima, da lassù nelle giornate chiare la vista è meravigliosa. Mi raccomando però, non andare a rischiare sporgendoti dal bordo come fanno in tanti, è molto pericoloso e purtroppo per scarsa attenzione negli anni sono accadute delle tragedie. L’importante è non spingersi fino al bordo e ricordarsi sempre che la natura va rispettata e temuta, anche sui sentieri seppur semplici che conducono in vetta.

Fermati in uno dei due locali e degusta i prodotti del territorio, meritano!

Ultimo ma non meno importante: se vieni dalle mie parti fammelo sapere, ho il patentino da accompagnatore turistico e posso senza problemi portarti in giro sia per farti ammirare la Pietra di Bismantova, ma anche per farti scoprire un territorio che nasconde tesori naturali e prodotti incredibili.

Un saluto,
Cristiano