scozia castello

Solitamente i pensieri scavano nella memoria del passato; la mente invia l’addetto ai ricordi e lo incarica di far rinvenire tutto ciò che è stato vissuto.

Questa volta ho deciso di inviare colui che sogna il futuro, ossia l’incaricato ad acciuffare l’immaginario che libero naviga nella mente.

Durante questo viaggio cerebrale, mi lascio andare ai pensieri più disparati, quelli che non si comandano e che furtivi utilizzano ogni strumento possibile per premeditare.

Mi accade spesso prima di una partenza e questa è la volta della Scozia

I miei occhi si chiudono e fintamente iniziano a leggere un libro, quasi come fosse una guida virtuale che aleggia nella testa.

Cosa mi aspetto da questa nazione?

Chi e cosa mi attenderà all’arrivo?

Come mangerò?

Avrò freddo?

Queste e tante altre domande mi portano a rispondere ancor prima di essermi cimentata nella scoperta.

Diventa un gioco individuale che mi accompagna per l’intera vacanza, un solitario che si svela solo alla fine.

Vedo la Scozia di un color verde acceso, quasi smeraldo; ricca di boschi, vasti prati e parchi.

La percepisco grande, ma al contempo soffocata da un leggero strato nebbioso che comprime ogni soggetto che le si avvicini.

Spira un vento frizzante, che con decisione fa muovere le dolci acque del lago dove vive il mostro di Lochness.

Il mostro…

Un serpentone mitologico che esce sospettoso dall’acqua per poi rimmergersi in una frazione millesimale di secondo.

Dietro ad esso si scorgono in lontanzanza castelli dall’aspetto misterioso che escono fieri dalla nebbia ormai bassa.

C’è freddo, ad intervalli regolari esce impaurito uno spiraglio di sole che in fretta ritorna nel letargo sotto la coltre delle nubi stratificate.

Mi siedo all’interno di piccoli ristorantini accoglienti dove servono salmone.

In ogni forma, salsa, grandezza….

Faccio una pausa nell’anticamera dei ricordi e mi appare il Portogallo, che mi fece scoprire i sapori del bacalhau, ossia baccalà.

Le persone sono cordiali, un poco chiuse, ma ben predisposte all’arrivo dei turisti…

Il loro vestiario è semplice, fatto di colori scuri da riprendere quasi le sfumature della boscaglia.

Incrocio un locale con il kilt e non posso fare a meno di osservare la gonna scozzese che ondeggia al suo passare…

E’ interessante scoprire i più svariati modi di vestire…

Un’ aura di mistero avvolge le strade che percorro; inizialmente piccole e di campagna e all’improvviso grandi, per permettermi di sconfinare in altri luoghi…

Non mi meraviglierei se d’impatto sentissi suonare campane issate su vecchie chiese…

Semmai sconsacrate…

Sta scendendo la notte e mi avvio al B&B; la stanza è discreta, intima, e dalle finestre all’inglese ammiro quel paesaggio che…

...Chiara, è tempo di svegliarsi, tra un mese si parte!

Viaggiare è anche sognare di arrivare in quel luogo immaginario, che presto si andrà a visitare, per poi ricordare e infine…

Raccontare.

Ciao,
Chiara