Foto di Elena Baldi

Poco distante da Spira si trova la città di Mannheim, una dei più grandi centri del Baden-Württemberg, tanto che è la seconda città della regione per abitanti (326.899).

La città sorge dove il Reno riceve l’affluenza del Neckar.

E’ un’importante nodo ferroviario, porto interno della Germania ed ospita una grande università.

La periferia della città è un’area prettamente industriale: soprattutto le industrie elettrica e meccanica sono molto forti a Mannheim, con la presenza degli stabilimenti di imprese importanti, quali Daimler, ABB, Alstom, Bombardier Transportation, John Deere e Joseph Vögele.

Anche l’industria chimica è molto presente in città con Roche e Unilever.

Pur essendo una città molto importante sia dal punto di vista storico che economico, non è molto frequentata dai turisti di tutto il mondo, come è invece la vicina città di Heidelberg, a soli 30 Km di distanza.

Basti pensare che a Mannheim è impossibile trovare una cartolina della città!
Mannheim non ha certo una vocazione turistica, e questo è parte del suo fascino, ma non è l’unico dettaglio che la rende interessante al visitatore.

Una particolarità di Mannheim è la struttura della pianta del centro storico: è l’unica città tedesca il cui centro è costituito da una pianta quadrangolare iscritta in un centro completo, come Torino e come New York, e proprio come a Manhattan, le strade sono organizzate a scacchiera e non hanno nomi, ma lettere e numeri.

Un indirizzo al centro di Mannheim, che viene perciò chiamato Mannhaimer Quadrat, può quindi essere per esempio B4,34 o N3,16.

La parte più interessante è che non sono le strade ad avere un certo nome, ma un blocco di edifici.

Ad ogni isolato corrispondono un numero ed una lettera, ed i numeri civici non seguono la direzione della strada, ma il perimetro dell’isolato.

Difficile da spiegare, ma una volta capito, semplifica moltissimo la vita, perchè se ti viene detto di recarti in un certo isolato, non devi prendere in mano uno stradario, ma sai subito in che parte del quadrato si trova e se ti stai avvicinando o allontanando.

Questa organizzazione delle strade risale al ‘700, quando il Principe Elettore Carlo Filippo, trovandosi a dover spostare la sua sede da Heidelberg a Mannheim, fece costruire il proprio castello al centro della città; fu lui a volere che le strade fossero incentrate sul suo castello.

Il castello, un immenso edificio di stile barocco conservato in ottimo stato, è una delle principali attrazioni della città e al contempo la sede dell’università di Mannheim.

Tra le principali attrazioni della città ci sono anche la Marktplatz, la piazza centrale, con il municipio e la chiesa “Untere Pfarrkirche” uniti nello stesso edificio barocco, e la Wasserturm.


Foto di Elena Baldi

Se ci si vuole svagare, si può fare una passeggiata nel meraviglioso parco Luisenpark, nel centro della città, oppure fare shopping in uno dei tantissimi centri commerciali che affollano le due strade principali del centro: la Breite Strasse e la Planken.

In una delle piazze principali è possibile anche visitare un centro commerciale completamente biologico!

Le attrazioni a Mannheim non mancano:

– ristoranri multietnici;
– bar;
– pub;
– discoteche;

si trovano numerosi nel centro cittadino, che rimante tuttavia pulito ed ordinato.

Ti consiglio alcuni locali speciali a Mannheim:

Turmcafe und Cocktailbar “Stars”
Stadthaus N1, Mannheim
Cafè e Cocktail bar situato su una torre di vetro, si raggiungibile in ascensore.
Luogo elegante dal quale si può godere di un’ottima vista sulla città.

—–

Discoteca “Zimmer”
Q5 Passage 14-22,  Mannheim
Discoteca centralissima a Mannheim, piccola ma accogliente.
Non si paga nulla all’ingresso, in compenso perquisiscono le borse accertandosi che non si introducano bevande dall’esterno.
La musica varia a seconda delle serate.

—–

Back Factory
U1 6, Mannheim
Il negozio con il più grande assortimento di pane e dolci da forno che io abbia mai visto.
Aperto già dalle prime ore del mattino.

—–

Ulteriori informazioni e consigli su:

=> Viva la Germania

A presto, un abbraccio.

Articolo di
Elena Baldi